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Dwnl
DWNL, acronimo di Drink Wines Not Labels. Anno di nascita: 2019. Luogo di nascita: Montelupo Albese. Plasmato da: idee, valori, progetti concreti di Alessandro Salvano, che alle terre di Montelupo Albese e alla Langa deve il suo amore per il vino (e come poteva essere diversamente?), integrato con la volontà di fare qualcosa di concreto nel mondo enologico, con la lungimiranza di lasciare un segno e lanciare un messaggio diverso. Lo stile è chiaro fin dall’inizio: Alessandro vuole interpretare la sua grande passione per la Borgogna. Quindi? Nebbiolo a grappolo intero, lieviti indigeni, nessuna chiarifica o filtrazione e basse quantità di solfiti – su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo: “Troppo verde, troppo tannino, troppo asciutto”. Che sia stata proprio questa la spinta di cui aveva bisogno per continuare, è lo stesso Alessandro a dirlo; così prosegue, acquista le uve dallo zio, che gli dà la possibilità di vinificare nella sua cantina, compra un paio di vasche, un paio di botti. È il 2019. 4 anni e (quasi) 5 vendemmie dopo: oggi DWNL è un progetto che racconta una storia dirompente, quella di come il vino debba essere cambiamento e ragionamento al di fuori di schemi prestabiliti. Lo dice l’etichetta stessa, un po’ come quelle persone che “dicono poche cose ma giuste”: bevi ciò che sta effettivamente nel bicchiere senza condizionamenti esterni. Se le etichette “troppo” parlanti sono state volutamente lasciate fuori dal progetto, sono in compagnia; fuori dal mondo raccontato da DWNL ci sono anche i pregiudizi, i preconcetti, l’idea che le fortune altrui siano per forza nostre sfortune, il non mettersi in gioco per cambiare delle condizioni prestabilite. Tutta questa catena valoriale e ideologica trova la sua incarnazione nell’ultima uscita della linea DWNL, nella primavera del 2023: Outside. Il vino che accompagna Alessandro dal giorno zero, il suo Barolo fuori zona, “la polemica che tanto ama fare”, come riporta l’etichetta. Una sola richiesta, quella di DWNL, a chi vi si approccia: imparare a giudicare il vino per la sua essenza, al di là delle denominazioni che lo accompagnano. Più divertente, più stimolante, e sicuramente più didattico.