WINE IS ROOTS
Zedashe
In seguito ad alcuni scavi archeologici, nell'area del monastero di Zedashe sono emersi un'antica cantina e numerosi strumenti di lavoro. Sulla base di tali scoperte i monaci locali hanno quindi deciso, nel 2016, di rimettere in piedi l'attività di produzione di vino per scopi commerciali, considerato che in precedenza ne facevano soltanto per uso proprio. Il termine zedashe significa sacramentale, vino della messa, e non a caso qui si respira un'atmosfera unica, dalle sfumature ancestrali e spirituali. Utilizzando gli antichi strumenti riportati alla luce, tra cui numerose anfore tradizionali qvevri, i monaci lavorano le vigne piantate sul vicino monte Elia, con circa 10.000 ceppi di vecchie varietà georgiane come shavkapito, manavi green, qisi, khikhvi, goruli e chinuri, oltre a saperavi e rkatsiteli, che danno vita ai vini più popolari del monastero.