Elemento Indigeno
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VINO

VINO

TENUTA IL NESPOLO SPUMANTE BRUT METODO CLASSICO ROSE PINOT NERO

VIN0429

Elemento Indigeno
750 ml

Scheda tecnica

  • Categoria WINE IS A REMATCH
  • Elemento Primo PINOT NERO
  • Colore Rosè
  • Tipologia Bolla
  • Peculiarità Varietà autoctona
  • Alcol 12.50%
  • Tappo Fungo

Vinificazione e Affinamento

100% Pinot Noir tra gli ultimi esperimenti di Luca, dalle vigne di Cassinasco a 400 metri di altezza. Refrigerazione del mosto prima della fermentazione, che avviene spontaneamente in acciaio; seguono 30 mesi sui lieviti.  

Descrizione Vino

100% bolla estiva. Colore rosato, bolla fine e persistente; il palato accoglie la bolla come se fosse una mousse alla vaniglia, fragrante e leggermente agrumata. Le note di pompelmo e sottile percezione di frutti rossi lo rendono un vino che chiede di essere accompagnato ad uno di quei pranzi estivi, un po’ pigri, un po’ goliardici.

Tenuta Il Nespolo

WINE IS A REMATCH

Tenuta Il Nespolo

Piedi ben piantati a terra, sguardo al futuro; questo è Luca, che oggi, con il padre Domenico, scrive i nuovi capitoli della storia dell’azienda. La terra dove hanno radici Luca e le vigne che coltiva con dedizione, è quella di Moasca, nell’astigiano, dove dai primi anni ‘60 nonno Giovanni si dedica alla trasformazione dell’uva; all’inizio solo in piccole quantità per un vino destinato al commercio in damigiana, talmente pochi erano i vigneti a disposizione. Quelli di nonno Giovanni erano anni in cui la monocoltura non aveva ancora preso la ribalta, anni in cui le aziende agricole destinavano gli appezzamenti a produzioni eterogenee: dai meleti all’allevamento di bovini e maiali. Passano gli anni, le superfici vitate aumentano, si smette gradualmente di allevare gli animi; a questo punto nonno Giovanni decide di lasciare il timone ai due figli, Domenico ed Enzo, che di comune accordo, decidono di dare all’azienda un taglio totalmente vitivinicolo, espandendone i canali di vendita - ed estirpando gli ultimi meleti rimasti, primo ricordo vivido di Luca, che si racconta da bambino, in braccio al papà, alla guida del trattore. Forse è stata proprio la vividità di questi ricordi ad accrescere in Luca la volontà di studiare per poter essere la terza generazione alla guida dell’azienda; prima la scuola enologica di Alba, poi la facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino, dove prova il test d’ingresso quasi per gioco. Viene preso, accetta la sfida e lascia il lavoro che aveva trovato dopo i sei anni di scuola enologica.   Oggi Luca a Tenuta Il Nespolo applica quella che lui definisce “viticoltura di cognizione”, prendendosi cura degli ormai 12 ettari vitati, dove a farla da padrona è la Barbera, affiancata da Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato (con quest’ultimo la scintilla è scattata tardi – ci racconta Luca – nel 2016). La combinazione degli studi di Luca con l’esperienza di Domenico, la volontà di mantenere sempre in salute i terreni rispettando i cicli della natura, la produzione in continua evoluzione: questi sono i punti di forza di Tenuta Il Nespolo, grazie ai quali i vini diventano prodotti unici, identitari e caratterizzanti di un’ideologia vitivinicola ben precisa.

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