Elemento Indigeno
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BOISSON VIVANTE

BOISSON VIVANTE

VIN DE FRANCE VOILA SAUVIGNON | 2019

VIN0386-19

Elemento Indigeno
750 ml

Scheda tecnica

  • Categoria WINE IS A ROCKSTAR
  • Colore Bianco
  • Peculiarità Varietà autoctona, Libere Interpretazioni
  • Alcol 13.50%

Vinificazione e Affinamento

Sauvignon Blanc in purezza dall’appezzamento de “Le Grand Clére”; si tratta di vigne vecchie, piantate su suoli di argilla e selce e allevate secondo la tecnica della “permacultura naturale”, con rese intorno ai 15/20 hL/ha. Dalla pressatura dei grappoli ben maturi si ottiene un succo che viene affinato per due anni in botti esauste, in modo da permettere la permeabilità all’ossigeno.

Descrizione Vino

In rappresentanza della complessità data dalle vecchie vigne e dal tempo, “Voilà...” è una cuvée sorprendente, dove il tempo e il mosto hanno ballato un valzer per dare vita ad una bevuta fragrante e generosa, ricca e potente, con una spiccata eleganza aromatica. Trasportandoci in un universo simil-caraibico, i profumi dapprima tropicali di banana e frutta a polpa bianca matura, lasciano poi il posto a miele d’acacia e noci. Da lasciare evolvere nel bicchiere mentre la tavolata inizia a svuotarsi.

Boisson Vivante

WINE IS A ROCKSTAR

Boisson Vivante

Boisson Vivante, Bevanda Vivente; il marchio di fabbrica nonché la chiave di lettura per comprendere le cuvée di François Blanchard. Poco lontano dal villaggio di Lémére, nel cuore del dipartimento della Touraine, prende vita l’espressione vitivinicola di François, declinazione della sua personalità poliedrica e del suo passato da musicista jazz. Nella tenuta di famiglia, Château du Perron, il vignaiolo rappresenta la quinta generazione a prendersi cura dei vigneti su terre sabbiose, argillose e calcaree peculiari di questa parte della Loira. Nel 1863, per far fronte all’emergenza della filossera in Francia, gli antenati di François impararono diverse tecniche per poter innestare varietà di uva su porta innesti resistenti; fu così che cominciarono a piantare vigne e fare vino, complice, all’epoca, la svalutazione della terra, che gli permise di sviluppare la proprietà intorno a Château du Perron. Oggi, i vigneti e tutti i terreni della tenuta sono biologici da 20 anni. I 3 principi guida che caratterizzano il lavoro di François sono: la vita, la creatività e la libertà. Principi che vengono applicati quotidianamente e che si riflettono nella gestione dei terreni, a partire dalla ricchissima biodiversità in vigna fino alla scelta di mantenere almeno una quindicina di ettari selvaggi. Le vigne, 4 ettari in totale, sono così suddivise: 3 ettari nell’appezzamento di “Le Grand-Clére”, parcella leggermente delocalizzata in mezzo ai boschi, dove le vigne di 50 anni sono piantate a Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc, 110 m di altitudine su argilla solida disseminata di selce. Il restante ettaro di vigneto è stato piantato 9 anni fa a Cabernet Sauvignon negli appezzamenti de “Le Parc du Perron”, 85 metri di altitudine su argilla, calcare e sabbie eoliane. Modus operandi: vinificazioni che seguono il potenziale della singola annata, basandosi sia sul frutto che sulla raccolta. No, filtrazioni e niente solfiti aggiunti; per ottenere vini di territorio.

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