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Fino agli anni Ottanta del secolo scorso la Bulgaria era il quarto produttore mondiale di vino per quantità: si era sviluppata un'industria vitivinicola di stato molto forte, che raccoglieva le radici di una cultura antica, legata all'eredità dei Traci e alla spinta data dai Romani. Dai primi anni Duemila la crescita del settore è stata poderosa, complice la grande vocazione del territorio, che si suddivide tra valle dello Struma, Tracia, valle delle Rose, mar Nero e pianura del Danubio.
È impossibile riassumere la storia, la cultura e la geografia del vino francese in poche parole. La viticoltura è arrivata “solo” nel VI secolo a.C., con la fondazione da parte dei Greci della città portuale di Marsiglia, e ha trovato prima nei Romani e poi negli ordini monastici del Medioevo i suoi alfieri. Oggi non si può parlare di vino di qualità senza fare riferimento prima di tutto alla Francia: il suo primato morale è indiscutibile ed evidente in tutto il mondo.
La storia del vino neozelandese passa attraverso l’Inghilterra e il contributo di James Busby, che nell’Ottocento importò la coltivazione della vite in questo angolo di Pacifico.Rimasto per un po’ di tempo bevanda alcolica minoritaria, ha poi iniziato a conquistare il palato dei neozelandesi, e nella seconda metà del Novecento ha conosciuto una crescita poderosa, trainata dal successo qualitativo e di critica internazionale di alcuni territori molto vocati.
La posizione della Romania, posta a ridosso dei Balcani e affacciata sul mar Nero, ne ha fatto un paese di stratificata impronta vitivinicola, per ragioni culturali e storiche così come per condizioni climatiche e territoriali. Non a caso qui la tradizione nella produzione di vino reca tracce che vanno indietro fino al 6000 a.C., e durante l'epoca romana quest'area è diventata una sorta di “cantina dell'Impero”. Oggi la Romania è tra i più grandi e solidi paesi produttori di vino d'Europa.
Anche se l'impronta dei Fenici prima, dei Cartaginesi poi, e quindi dei Romani è stata decisiva per la diffusione del vino in Spagna, ci sono testimonianze archeologiche che fanno risalire al 4000-3000 a.C. le prime tracce di viticoltura. Una tradizione così profonda non poteva che tradursi nell'odierno giardino di straordinaria ricchezza varietale e territoriale, con le regioni della Rioja, della Ribera del Duero, di Jerez de la Frontera, della Castiglia, di Rìas Baixas e del Priorat a fare da capofila.