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orbelus
Prima azienda certificata biologica in Bulgaria, Orbelus è nata dalla volontà di due famiglie che nei primi anni Duemila hanno deciso di riportare in vita le vigne pressoché abbandonate di una delle cinque regioni del vino bulgaro, la valle del fiume Struma. Siamo nell'estremità sud-occidentale del paese, in una zona dalle caratteristiche climatiche specifiche, di forte influenza mediterranea. Circondate dalle montagne, le viti insistono su terreni argilloso-sabbiosi tra i 160 e i 250 metri di altitudine, sviluppandosi sul versante orientale dello Struma. Tra le varietà coltivate spicca l'autoctono melnik, uva a bacca nera che è il vero simbolo della tradizione vitivinicola della regione, a cui si aggiungono altri vitigni locali come dimiat e misket, e alcuni internazionali, che in Bulgaria trovano buona diffusione.

orbelus
Un vino piacevolmente profumato di frutta bianca e agrumi, con accenni di erbe aromatiche e leggere spezie, che potrebbero fare pensare ad un sorso più affilato, salvo mostrare un corpo intrigante e una certa morbidezza, reso vibrante dalla fresca nota agrumata e acida finale.

orbelus
La frutta, scura e succosa, si combina con garbate note floreali e speziate di vaniglia e cacao. Ritorna con brio al palato, la frutta, richiamata dalla sottile trama tannica che conferisce morbidezza ma non frena la piacevole corsa acida, rendendolo adatto ad essere stappato e bevuto, meglio ancora se decantato per un’oretta, mentre cuoce il coniglio.

orbelus
Un vino che conquista subito per le nitide qualità fruttate che invogliano il sorso. Non è un vino semplice ma, grazie alla lavorazione col minimo intervento, riesce a fare risaltare gli aspetti più sinceri delle due uve. C’è frutto, certo, ma c’è profondità e un bel corollario di spezie e vegetali con un sorso pieno ma vivace e scorrevole.

orbelus
Giallo chiaro con luminosi riflessi verdi. Naso minerale pronunciato – fresco e vivace con delicate note di lime e pere. Sorso fresco, secco e minerale con acidità briosa e struttura elegante, riemergono note espressive agrumate, le erbe aromatiche e il miele. Un perfetto contrappunto a piatti di verdure, cotte o crude.

orbelus
ll vino, frutto di un blend delle uve rosse aziendali, rispecchia l'idea di vino elegantemente maturato, in cui i toni di cera, leggera etereità, ben si sposano con le sfumature fruttate di frutti scuri, le spezie dolci e le essenze. Gusto fuso, con consistenza per tutta la lunghezza - un vino armonico, complesso con molte associazioni. Orbelus Prima 2015 ha ottenuto una medaglia d'argento dal famoso concorso "Decanter World Wine Awards".

orbelus
Una piacevole, inaspettata sorpresa. Le qualità dei due vitigni sembra siano valorizzate da questo incrocio, l’eleganza del nebbiolo e la speziatura del Syrah. Ha aromi intensi che si presentano con i piccoli frutti di bosco, la prugna, per aprirsi sul vegetale e le spezie dolci e il cioccolato, mantenendo una elegante pulizia. Il tannino è presente ma ben levigato e in equilibrio con la rinfrescante acidità.

domaine gouffier
Situata a sud della Côte d'Or, la Côte Chalonnaise è oggi luogo d'origine di vini di grande pregio e interesse, anche grazie a uno sviluppo qualitativo più recente. È proprio qui, presso il villaggio di Fontaines, che sorge il Domaine Gouffier, nato a metà del XIX secolo per mano di Charles de Saint-Rapt e sviluppatosi grazie al prezioso lavoro e alla visione di Jérome Gouffier, che negli anni Novanta ha puntato con convinzione sulla bottiglia. Dal 2012 l'azienda è passata nelle mani del vicino Frédéric Gueugneau, che ha introdotto un approccio alla viticoltura biologico, oggi in conversione, e ha dato nuova energia al marchio. Il parco vitato, di dimensioni abbastanza ridotte, si sviluppa principalmente tra Rully, che grazie al terreno marnoso è particolarmente vocata per la produzione dello chardonnay, e Mercurey, dove si coltiva principalmente il pinot nero. Altre parcelle sono nelle vicine Bouzeron, Givry e Montagny.

domaine gouffier
È un vino fresco, in cui la frutta maturo è protagonista, arricchita da note agrumate, una sottile speziatura e richiami di erbe aromatiche; il tutto in equilibrio su una spina dorsale minerale che solletica anche il sorso, fruttato e sapido. Ottimo con piatti di pesce crudo.

domaine gouffier
Un vino di grande profondità e precisione, compatto negli aromi frutta rossa matura e spezie, con suggestivi richiami terrosi e balsamici. Al sorso sorprende per la concentrazione, con una consistenza carnosa che richiama la frutta e un magistrale equlibrio tra acidità e tannini, che lo rendono preciso ed elegante, buonissimo.

domaine gouffier
Un vino con un buon potenziale di invecchiamento, che si distingue per una complessità fascinosa fatta di fiori bianchi, frutta secca con nuances vanigliate e spezie. Setoso al palato che riveste con eleganza.

domaine gouffier
Giallo paglierino luminoso, al naso regala un intrigante corredo aromatico di grande precisione, I sentori agrumati e floreali sposano note di frutta secca e spezie dolci. Avvolge il palato la trama cremosa che richiama le nocciole e gli agrumi, lasciando emergere una sottile tensione minerale che incornicia un sorso fresco ed elegante.

domaine gouffier
Giallo paglierino luminoso, al naso regala un intrigante corredo aromatico di grande precisione, I sentori agrumati e floreali sposano note di frutta secca e spezie dolci. Avvolge il palato la trama cremosa che richiama le nocciole e gli agrumi, lasciando emergere una sottile tensione minerale che incornicia un sorso fresco ed elegante.

domaine guilhem barré
È dal 2008 che Guilhem Barré lavora instancabilmente per tradurre nel linguaggio del vino il territorio di Carcassonne. La sua azienda si trova più nello specifico a Ventenac-Cabardès, piccolo comune della Languedoc, e si sviluppa ai piedi dei rilievi della Montagne Noire, situata all'estremo sud-occidentale del Massiccio Centrale. Qui Guilhem ha inaugurato il suo progetto agricolo e di vita, partendo subito con un approccio viticolo biologico, oggi adottato sui circa 6,5 ettari vitati, che godono di importanti apporti organici ai terreni. Ci troviamo nell'area della denominazione di Cabardès, in una zona ventosa che è crocevia di due universi climatici, quello atlantico e quello mediterraneo. In azienda si coltivano principalmente le varietà merlot, cabernet sauvignon, syrah e grenache, vinificate facendo ricorso a fermentazioni spontanee. Ne derivano vini caratteristici e territoriali.

domaine guilhem barré
Spezie, fiori secchi, frutto carnoso ed ematico sono i primi sentori che conquistano il naso. Una bella profondità al palato che prosegue su note vegetali, fruttate accompagnate dalla presenza di un tannino piacevolmente rustico. Ben bilanciato, chiude su una solleticante succosità. Perfetto per la visione de Il cacciatore di Michael Cimino.

domaine guilhem barré
Spezie, fiori secchi, frutto carnoso ed ematico sono i primi sentori che conquistano il naso. Una bella profondità al palato che prosegue su note vegetali, fruttate accompagnate dalla presenza di un tannino piacevolmente rustico. Ben bilanciato, chiude su una solleticante succosità. Perfetto per la visione de Il cacciatore di Michael Cimino.

domaine guilhem barré
Di color porpora, il frutto rosso è protagonista di questo naso profondo e ricco di sfumature speziate, terrose e vegetali. Palato deciso, con tensione fruttata di pompelmo che si evolve nelle fava di cacao richiamando sensazioni erbacee. finale di travolgente freschezza.

domaine guilhem barré
Giallo dorato brillante con riflessi verdolini. Al naso arriva fresco e minerale, sentori erbacei a fianco dei fiori gialli e conchiglie. AI sorso freschezza e succosità che contrastano la maturità del frutto con un finale di spiccata sapidità che incalza la bevuta, meglio se al sole in un tiepido pomeriggio di settembre.

domaine guilhem barré
Giallo dorato brillante con riflessi verdolini. Al naso arriva fresco e minerale, sentori erbacei a fianco dei fiori gialli e conchiglie. AI sorso freschezza e succosità che contrastano la maturità del frutto con un finale di spiccata sapidità che incalza la bevuta, meglio se al sole in un tiepido pomeriggio di settembre.

domaine guilhem barré
Elegante, stratificato e preciso gioca sulla freschezza del frutto in una solida cornice minerale, sorprende il petalo della viola. Palato energico, avvolgente in un perfetto equilibrio tra morbidezza e acidità.

adyar
Una rete di otto monasteri, dislocati in diverse regioni del Libano, è l'elemento che caratterizza l'identità di Adyar: questa azienda biologica, la prima ad avere ottenuto la certificazione nel Paese, è gestita dai monaci maroniti, e può contare su una varietà di terroir pressoché unica, che si traduce in una gamma di vini ampia e molto rappresentativa delle differenze geologiche e climatiche su cui può contare. Dai 450 metri di altitudine del monastero di Kfifane ai 1.600 metri di Ain El Rehben, nella vocatissima valle della Bekaa, si coltivano sia le classiche varietà internazionali e vitigni autoctoni come il merweh. Il risultato è una fotografia del vino libanese di impareggiabile ricchezza.

adyar
Si presenta in un affascinante color rubino intenso. È un vino complesso e di grande pulizia, in cui si distinguono interessanti note di frutta rossa e spezie dolci, su cui spicca l’incenso. Il sorso è preciso, con un attacco fresco e affilato e una trama tannica setosa e integrata, che richiama il frutto carnoso e suggestioni speziate.

adyar
Si presenta in un affascinante color rubino intenso. È un vino complesso e di grande pulizia, in cui si distinguono interessanti note di frutta rossa e spezie dolci, su cui spicca l’incenso. Il sorso è preciso, con un attacco fresco e affilato e una trama tannica setosa e integrata, che richiama il frutto carnoso e suggestioni speziate.

amoreira da torre
Questa azienda situata nell'Alentejo, tra l'incantevole cittadina di Évora e la capitale Lisbona, ha sede in un edificio del XVI secolo dotato di una scenografica torre, da cui prende il nome. Tutto intorno si sviluppano i circa 20 ettari vitati, condotti in regime biologico: le piante possono godere di un microclima favorevole, particolarmente fresco e umido per questa regione di antica tradizione vitivinicola, risalente fino all'epoca romana. Qui oggi ci sono alcune delle più importanti aziende portoghesi, spesso dedite in larga parte alla produzione di vini ottenuti da vitigni internazionali. Amoreira da Torre si distingue invece per il fatto di coltivare perlopiù le varietà autoctone, oggi oggetto di un'importante e generale riscoperta, tra cui aragonês, trincadeira, touriga nacional, touriga franca, alicante bouschet, arinto e verdellho.

amoreira da torre
Un aroma irruente di fragole fresche e altri frutti rossi, spezie e mentaHa un finale lungo e morbido. Sapore di frutta speziata, esibisce tutta la sua solare estrazione al palato, è morbido e bilanciato da una succosa acidità. Questo è un vino irriverente da stappare in bagno dopo la doccia, prima di uscire nudi sul balcone.

armand heitz
Nata nel 2013, l'azienda di Armand Heitz è figlia di una proprietà familiare importante, in origine in capo ai Nié-Vantey e poi ai Lochardet-Heitz. Da metà Ottocento in poi le vigne possedute si sono diramate in diverse zone della Borgogna, da Chassagne Montrachet a Beaune, dando forma a un parco vitato di grandissimo pregio. Dopo aver ottenuto il diploma da enologo nel 2011, Armand ha ripreso in mano le tenute di famiglia portandole in una nuova direzione, basata su una viticoltura di precisione che si ispira all'agroecologia e alla permacultura, e su un approccio alla vinificazione “in ascolto”, molto poco interventista, in tradizione borgognona. Nel 2018 è arrivata poi la scelta di investire nel territorio del Beaujolais insieme al fratellastro Augustin Ceyrac, con l'acquisto del Domaine la Combe-Vineuse, che conta 6 ettari vitati a Juliénas: la selezione si concentra su questo territorio, con vini a base di uva gamay vinificata con la tecnica del grappolo intero.

armand heitz
In una lumininosa veste rubina, questo cru di Beaujolais si esprime al naso su sentori di frutta rossa, floreali, con un piacevole sottofondo minerale e balsamico. in bocca è grondante di succo, il frutto è avvolgente ma dinamico nella grande progressione gustativa che chiude sulla carnosità del frutto.

armenia wines company - takar
L'azienda si trova a Sasunik, non distante dalla capitale Erevan, nel nord-est del Paese. Fondata nel 2008, è di proprietà familiare. L'ambiziosa crescita nei numeri, che ha visto l'impianto di vigne in diverse regioni del vino del paese, dal 2017 si accompagna al progetto di ottenere la certificazione biologica per gli appezzamenti coltivati direttamente: anche attraverso questo delicato passaggio la compagnia in poco tempo è riuscita a diventare la realtà più rappresentativa dell'Armenia, valorizzando appieno le potenzialità di questa terra magica. L'ampia gamma di etichette, frutto di un approccio che non rinuncia all'uso delle migliori tecnologie oggi disponibili, racconta in modo fedele la ricchezza del vino armeno puntando forte sulle due varietà più diffuse, l'areni tra le uve a bacca nera, e il kangun tra le uve a bacca bianca.

armenia wines company - takar
Colore rosso ciliegia con sfumature violacee. Naso gradevole, fruttato e speziato con accenni di vaniglia, liquirizia, sentori di pepe e raffinate suggestioni di legno. Elegante in bocca, al palato è preciso con buoni tannini levigati e bella struttura.

armenia wines company - takar
Il vino ha un colore giallo paglierino chiaro, la struttura in bocca è morbida e rotonda. Sorprende il finale lungo, fresco ed aromatico, un vino perfetto con frutti di mare freschi, insalata o pesci a polpa, ma anche affiancato con torta di mele o albicocche.

armenia
Colore rosso ciliegia con sfumature violacee. Naso gradevole, fruttato e speziato con accenni di vaniglia, liquirizia, sentori di pepe e raffinate suggestioni di legno. Elegante in bocca, al palato è preciso con buoni tannini levigati e bella struttura.

armenia wines company - takar
Questo vino dal colore viola intenso si distingue per l'aroma fruttato (ciliegia, uva, prugna) intrecciato con una bella flagranza floreale e note speziate (vaniglia, liquirizia, panpepato) e una leggera tostatura. In bocca diventa più imponente, scandita da tannini vellutati che lasciano spazio alla golosa acidità.

armenia wines company - takar
Questo vino dal colore viola intenso si distingue per l'aroma fruttato (ciliegia, uva, prugna) intrecciato con una bella flagranza floreale e note speziate (vaniglia, liquirizia, panpepato) e una leggera tostatura. In bocca diventa più imponente, scandita da tannini vellutati che lasciano spazio alla golosa acidità.

armenia wines company - takar
Il colore rosso rubino e i riflessi violacei anticipano il gusto delicato, ma corposo, con fini note speziate di frutta e sentori di rovere che atterrano su liquirizia e chicchi di caffè. Lo consigliamo servito con piatti a base di agnello, ragù di carne, pollame, nonché formaggi a pasta molle.

armenia wines company - takar
Il colore rosso rubino e i riflessi violacei anticipano il gusto delicato, ma corposo, con fini note speziate di frutta e sentori di rovere che atterrano su liquirizia e chicchi di caffè. Lo consigliamo servito con piatti a base di agnello, ragù di carne, pollame, nonché formaggi a pasta molle.

armenia wines company - takar
Il colore rosso rubino e i riflessi violacei anticipano il gusto delicato, ma corposo, con fini note speziate di frutta e sentori di rovere che atterrano su liquirizia e chicchi di caffè. Lo consigliamo servito con piatti a base di agnello, ragù di carne, pollame, nonché formaggi a pasta molle.

armenia
Il vino ha un colore giallo paglierino chiaro, la struttura in bocca è morbida e rotonda. Sorprende il finale lungo, fresco ed aromatico, un vino perfetto con frutti di mare freschi, insalata o pesci a polpa, ma anche affiancato con torta di mele o albicocche.

vino
Il vino ha un colore giallo paglierino chiaro, la struttura in bocca è morbida e rotonda. Sorprende il finale lungo, fresco ed aromatico, un vino perfetto con frutti di mare freschi, insalata o pesci a polpa, ma anche affiancato con torta di mele o albicocche.

bodegas ignacio marín
Un rosato che alla vista ricorda la buccia di cipolla. Ha un'aromaticità che invoglia il sorso, in cui troviamo la rosa, le erbe aromatiche e i piccoli frutti rossi. In bocca è preciso, fresco, salino. Scorre sul palato lasciando una fresca impressione floreale. Da provare con gli spaghetti con le vongole.

bodegas ignacio marín
Profumo intenso e potente che si addentra in note balsamiche, speziate e floreali. Al palato è unico, elegante, personale e diverso, ti avvolge dall'inizio alla fine e lascia un ricordo indimenticabile. Come il “volo” della manta questo vino ipnotizza i tuoi sensi. Hai mai provato un vino a base di moscato e grenache?

bodegas ignacio marín
Elegante al palato, vivace e allegro, con aromi balsamici, speziati e fruttati. Un regalo irresistibile per i nostri sensi. Vivace e amorevole come il volo elegante delle rondini. Questo vino trasmette allegria e positività.

bottazzi
Il Timorasso è un vitigno ancestrale, raro e affascinante; le sue bacche dorate si lasciano accarezzare dallo straordinario microclima dei Colli Tortonesi, che grazie alle calde estati e alle piogge che lo fanno simigliare al clima del Bordeaux, e al Mediterraneo prossimo che mitiga i repentini cambi stagionali, gode una stabilità unica che rende quel territorio culla ideale per grandi vini. L’Azienda Monterosso ha una storia antica, le sue colline furono inizialmente coltivate, già a vite, dai frati, sin dal XVI secolo, per passare poi alla famiglia Bottazzi a metà del XVII, e questo cammino ci porta fino a oggi, quando i Bottazzi, nei primi anni ’90, hanno deciso di avviare una produzione limitata, controllata dalla vigna alla bottiglia, per poter offrire vini puri, veri, espressioni sincere di quel fantastico territorio tra le colline e il mare. Tutte le vigne sono esposte a sud, il suolo è minerale e terroso al contempo, gesso e ardesia donano ai grappoli forza ed eleganza. In cantina gli interventi sono minimi, vengono utilizzati solo lieviti indigeni e l’uso dei solfiti è estremamente limitato.

bottazzi
Vino rosso intenso e persistente dove la potenza del frutto contribuisce ad integrare l'alcol e la fresca acidità. I tannini sono setosi e delicati. La raffinata integrazione del legno durante l'invecchiamento prolungato lo rende quasi impercettibile e consente un'intensità di frutta rossa pronunciata, pulita. L'attenta gestione delle fasi post-fermentative e di invecchiamento conferisce a questo vino l'eleganza e la purezza del frutto.

bottazzi
Colore oro. Il naso combina note speziate ed erbacee. Acido bruciante, alta gradazione alcolica e mineralità gessosa sono i pilastri del vino. Palato medio potente, ricco e vibrante, una struttura corposa e un finale lungo. La maturazione in bottiglia è l'indizio. Dopo 5 anni, la mineralità sarà più selce e la complessità più intensa con note di grafite, muschio e petrolio. Dopo 10-12 anni, il vino acquisirà delicatezza e consistenza setosa.

bottazzi
Colore oro. Al naso unisce intense e persistenti note erbacee, floreali, fruttate e salate. Al palato corposo, integra mineralità gessosa, alcol e acidità, consentendo un lungo finale. Nel tempo, tutti gli elementi costruiscono un vino complesso e multistrato. La maturazione in bottiglia è l'indizio. Dopo 3-5 anni le diverse componenti inizieranno ad integrarsi. Dopo 10 anni si raggiungerà la piena espressione e complessità.

chavy-chouet
L'unione di due famiglie, Chavy e Chouet, ha dato vita a questo domaine borgognone oggi guidato da Romaric Chavy, che dal 2006 sorveglia un patrimonio vitato di circa 15 ettari distribuito in alcune delle migliori zone della Côte d'Or, dal cuore aziendale di Meursault a Puligny-Montrachet, da Saint-Aubin a Volnay e Pommard. L'approccio alla viticoltura attento a rispettare gli equilibri naturali si completa quasi spontaneamente nel passaggio in cantina, attraverso pratiche poco interventiste, attente a rispettare l'integrità del frutto e la nobiltà espressiva dei grappoli di chardonnay e pinot nero vinificati. Romaric mette insieme l'entusiasmo dato dalla sua giovane età con un bagaglio di conoscenze già di notevole spessore, maturato e affinato durante diverse esperienze fatte ai quattro angoli del pianeta.

chavy-chouet
Giallo paglierino. La vinificazione molto ripettosa ha restituito un vino di grande freschezza, con aroma che vanno dalla mela verde, agrumi, alle note minerali ed erbacee. Il sorso è ben equilibrato tra il corpo, ampio e morbido, che ravviva il frutto e la vivace acidità, a braccetto con la lunga vena minerale. Un vino in grado di reggere diversi anni di invecchiamento.

chavy-chouet
Uno Chardonnay raffinato, fine nell'espressione tra sentori di frutta esotica, agrumi, erbe aromatiche e un leggera nota di panificazione. Danzante sul palato, elegante per il semplice equilibrio espresso tra la morbidezza del frutto e la sottile mineralità, con un rinfrescante finale balsamico.

doluca - dlc
Una delle più antiche imprese nazionali, Doluca è nata nel 1926, poco dopo la fondazione della Repubblica di Turchia avvenuta quattro anni prima. Da allora alla sua guida si sono succedute tre generazioni della famiglia Kutman, che ha saputo non solo sviluppare e modernizzare l'azienda, ma anche tracciare la strada del comparto vitivinicolo turco, introducendo nel Paese varietà come cinsault, semillon, gamay e riesling, e commerciando intensamente con la capitale Instanbul, prima via mare e poi su strada. Originariamente situata a Mürefte, all'estremo nord-occidentale del Paese nella vocata regione di Marmara, questa realtà ha mantenuto un ruolo di primo piano nel contesto nazionale, lavorando sempre più intensamente anche alla valorizzazione dei vitigni autoctoni. Nel 2011 l'ulteriore passo in avanti, un nuovo grande impianto produttivo a Çerkezköy, nella stessa regione ma più vicino allo stretto del Bosforo.

doluca - dlc
Un vino rinfrescante che incarna al meglio le caratteristiche aromatiche uniche e la vivacità di Narince. Accanto ai sapori floreali e fruttati di questo vino giovane, si avvertono in prima linea gli aromi di fiori di giunchiglia di narciso, gelsomino, pompelmo e arancia. Coerente al sorso con il suo carattere aromatico, morbido e fresco.

doluca - dlc
Un'esplosione di fiori bianchi (gelsomino, giglio) e nettarine per le più tipiche e famose varietà bianche turche. Delicato, rotondo e perfettamente equilibrato. Un vino secco aromatico, fresco, morbido, che acquisisce il suo gradevole aroma da uve Sultaniye fruttate ma acidule e la sua struttura e forza dalle uve dell'emiro della Cappadocia.

domaine de la zouina - epicuria
Questa vecchia proprietà francese, nata all'inizio del secolo scorso, dal 2002 è guidata da Gérard Gribelin e Philippe Gervoson, esperti produttori di Bordeaux. L'azienda si trova nell'entroterra atlantico, nella regione di Meknès-Fès, più precisamente nella sottozona di Guerrouane, dal nome della tribù berbera che abitava questo territorio. Qui i suoli argilloso-calcarei accolgono le vigne in un ambiente segnato dal clima asciutto in estate e piovoso in autunno e in inverno: sono oltre 115 gli ettari vitati, circondati da cipressi e olivi e coltivati con le varietà francesi, ormai di casa. Le uve vengono lavorate con l'uso delle migliori tecnologie attuali, per produrre una gamma di vini rossi, bianchi e rosé di impronta territoriale.

domaine de la zouina - epicuria
Al naso sono evidenti note di frutti rossi e vegetali, con cenni di essenze del legno. Il carattere del Cabernet Sauvignon di esprime al meglio, nonostante l'influenza marocchina conferisca a questo vino note più calde e speziate, tipiche del territorio. Il sorso è compatto, con una trama tannica diffusa che cede gradualmente il passo al ritorno del frutto per un finale gustoso.

domaine de la zouina - epicuria
Dal giallo intenso all'oro. Naso caldo con sentori di frutta bianca e confettura, con un accattivante corredo di spezie dolci e tostaura. Attraente e complesso. Il palato risulta avvolgente e fresco, con un piacevole ritorno fruttato a incorniciare il lungo finale.

domaine de la zouina - volubilia
Questa vecchia proprietà francese, nata all'inizio del secolo scorso, dal 2002 è guidata da Gérard Gribelin e Philippe Gervoson, esperti produttori di Bordeaux. L'azienda si trova nell'entroterra atlantico, nella regione di Meknès-Fès, più precisamente nella sottozona di Guerrouane, dal nome della tribù berbera che abitava questo territorio. Qui i suoli argilloso-calcarei accolgono le vigne in un ambiente segnato dal clima asciutto in estate e piovoso in autunno e in inverno: sono oltre 115 gli ettari vitati, circondati da cipressi e olivi e coltivati con le varietà francesi, ormai di casa. Le uve vengono lavorate con l'uso delle migliori tecnologie attuali, per produrre una gamma di vini rossi, bianchi e rosé di impronta territoriale.

domaine de la zouina - volubilia
Ha un naso di grande pulizia e precisione su sentori di ribes nero e vaniglia con rimandi selvaggi di terra e tabacco dolce. Palato maturo e morbido di caffè, frutti rossi concentrati con sentori di cuoio e selvaggina, chiude con succosa freschezza e tannini morbidi. Si sposa bene con tutti i tipi di salumi e formaggi per la gioia del degustatore. Tajine di agnello con verdure, carni rosse.

domaine de leyre-loup
Nato nel 1993 dall'incontro e dal comune interesse per il mondo del vino di Jacques e Cristophe Lanson, oggi il Domaine Leyre-Loup è diventato una solida realtà. I 10 ettari di vigne coltivate insistono sui suoli granitici tipici del Beaujolais, ideali per produrre ottimi Gamay. Il parco vitato si divide tra le prestigiose denominazioni di Morgon (7 ettari) e Fleurie (3 ettari), e viene lavorato con grande attenzione alla sostenibilità, preservando la biodiversità, gestendo con oculatezza le risorse idriche, limitando l'impronta ambientale e valorizzando il patrimonio vitato in funzione del paesaggio. Ne deriva una gamma di vini dotati di spiccata espressività aromatica e di leggiadria gustativa, caratteristiche evidenti soprattutto nei vini Domaine, che affinano esclusivamente in acciaio.

domaine de leyre-loup
Questo Gamay ammalia per la freschezza fruttata e floreale degli aromi, espressi con nitida precisione e finezza. Ha carattere, stupisce per la piacevolezza immediata ma se ne intuisce il potenziale di invecchiamento. I tannini sono carezzevoli e il sorso è reso goloso dalla densità bilanciata dall’acidità rivestita del frutto. Buonissimo giovane, non può che invecchiare egregiamente.

domaine de leyre-loup
Si presenta di un intenso color rubino. Al naso la frutta matura, succosa, è protagonista, e si arricchisce di intriganti note di sottobosco e spezie, con un sottofondo minerale. Il sorso è pieno e materico, i tannini foderano il palato con frutta e spezie mentre un’acidità viva e pulsante allunga le impressioni fruttate e vegetali del finale. Un grande vino con esaltanti prospettive di invecchiamento.

domaine dubois bernard et fils
Chorey-les-Beaune è un piccolo comune situato appena a nord della cittadina di Beaune, capitale della Borgogna del vino. Qui si trova il domaine Dubois Bernard, una piccola azienda oggi guidata da Jacques Dubois, rappresentante della quinta generazione familiare di viticoltori e vinificatori. Jacques continua a seguire la strada tracciata dai suoi avi e a realizzare vini di chiara impronta territoriale, coltivando le parcelle disposte perlopiù nelle denominazioni Savigny-les-Beaune e Aloxe Corton in modo sostenibile e rispettoso degli equilibri naturali. Le vendemmie manuali, la possibilità di lavorare con vigne dall'età media intorno ai 50 anni, l'uso di lieviti indigeni e di botti di legno provenienti dalle foreste dei Vosgi e di Allier, per un quarto nuove, sono i paletti produttivi che tracciano la direzione dei vini del domaine, capaci di esprimere l'animo borgognone con grande schiettezza.

domaine dubois bernard et fils
Un vino che si presenta in un bel colore granato di grande compattezza. Al naso ha una austerità, tende a rivelarsi con una certa reticenza in gioventù, e si esprime sui piccoli frutti, il sottobosco con sentori di erbaceo, spezie ed essenze. Il sorso è pieno, avvolgente nei tannini equilibrati dalla freschezza acida e fruttata e la sottile mineralità.

domaine dubois bernard et fils
Questo Savigny les Beaune è un vino delicato, perfetta combinazione tra il vino e le essenze del legno, mirabilmente armoniche, con le note agrumate e di frutta esotica bilanciate dalle rotondità speziate date dalla barrique. Ha una freschezza briosa che lo rende adatto al consumo da giovane ma può emozionare dopo qualche anno di invecchiamento in bottiglia.

domeniul bogdan
Questa realtà è nata nel 2011 con i primi impianti di vigne a Pestera, nella regione di Dobrogea, stretta tra il Danubio e le rive del mar Nero. La zona è di antichissime tradizioni vitivinicole: si pensa che sia stata questa la prima area nell'ampio territorio dei Carpazi e del Danubio ad accogliere la viticoltura. Qui, su suoli caratterizzati da uno strato superficiale di humus che li rende molto scuri, e da calcare, sabbia e argilla più in profondità, sotto la supervisione dell'agronomo toscano Leonello Aiello l'azienda conduce una viticoltura di stretta osservanza biodinamica, favorita dalla elevate escursioni termiche e dalle brezze costanti che arrivano dalla costa. In cantina, dove ci si avvale della collaborazione dell'enologo Philippe Cambie, le tecnologie moderne vengono messe al servizio di vini di chiara impronta territoriale. Tra i fiori all'occhiello dell'azienda il Fetească neagră, ottenuto da una varietà autoctona.

domeniul bogdan
Di colore giallo con una sfumatura verdastra. Al naso presenta la fresca aromaticità tipica del vitigno, una seducente progressione fruttata e floreale, che ricorda la pesca nettarina, gli agrumi, l’acacia e il sambuco. Da bere fresco, per godere di tutta la freschezza acida del vino, in un sorso godurioso. Un vino gioioso, ideale in giornate estive, da stappare con gli amici. Match con sushi e insalate

domeniul
Di colore giallo con una sfumatura verdastra. Al naso presenta la fresca aromaticità tipica del vitigno, una seducente progressione fruttata e floreale, che ricorda la pesca nettarina, gli agrumi, l’acacia e il sambuco. Da bere fresco, per godere di tutta la freschezza acida del vino, in un sorso godurioso. Un vino gioioso, ideale in giornate estive, da stappare con gli amici. Match con sushi e insalate

domeniul bogdan
Un Riesling con un profilo olfattivo tipico ma molto territoriale, è minerale con aromi vegetali, la mela verde e il pompelmo e un tocco di scisto Al palato è dritto e tonificante, sostenuto da una maggiore acidità e una marcata sapidità, con finale persistente e buona struttura. Abbinato ai frutti di mare rischia di non farci più alzare del tavolo.

domeniul
Questa realtà è nata nel 2011 con i primi impianti di vigne a Pestera, nella regione di Dobrogea, stretta tra il Danubio e le rive del mar Nero. La zona è di antichissime tradizioni vitivinicole: si pensa che sia stata questa la prima area nell'ampio territorio dei Carpazi e del Danubio ad accogliere la viticoltura. Qui, su suoli caratterizzati da uno strato superficiale di humus che li rende molto scuri, e da calcare, sabbia e argilla più in profondità, sotto la supervisione dell'agronomo toscano Leonello Aiello l'azienda conduce una viticoltura di stretta osservanza biodinamica, favorita dalla elevate escursioni termiche e dalle brezze costanti che arrivano dalla costa. Un rosé fresco e delicato ottenuto dall'unione di Pinot Nero e Merlot . Spiccati i sentori di agrumi ma anche di frutta rossa. Buona acidità e persistenza.

domeniul bogdan
Rosso porpora intenso, è un vino che si presenta compatto e gustoso. Al naso risplendono note speziate di caffè verde, pepe e cioccolato, insieme a cenni essenziali, a corredo di un frutto scuro e succoso. Un vino fresco e corposo, che avvolge il palato e regala un sorso di grande persitenza.

domeniul bogdan
Il feteasca Naegra, vitigno autoctono, si presenta in un bel colore rubino profondo. Al naso una ammaliante complessità di frutta scura in confettura, spezie e cenni vegetali, con suggestioni terrose. Torna la complessità al sorso succoso, con un tannino vellutato che gratifica e un bello slancio acido. Persistente il finale speziato.

domeniul bogdan
Questa realtà è nata nel 2011 con i primi impianti di vigne a Pestera, nella regione di Dobrogea, stretta tra il Danubio e le rive del mar Nero. La zona è di antichissime tradizioni vitivinicole: si pensa che sia stata questa la prima area nell'ampio territorio dei Carpazi e del Danubio ad accogliere la viticoltura. Qui, su suoli caratterizzati da uno strato superficiale di humus che li rende molto scuri, e da calcare, sabbia e argilla più in profondità, sotto la supervisione dell'agronomo toscano Leonello Aiello l'azienda conduce una viticoltura di stretta osservanza biodinamica, favorita dalla elevate escursioni termiche e dalle brezze costanti che arrivano dalla costa. Un rosé fresco e delicato ottenuto dall'unione di Pinot Nero e Merlot . Spiccati i sentori di agrumi ma anche di frutta rossa. Buona acidità e persistenza.

lichtenberger gonzález
Martin Lichtenberger e Adriana González hanno la fortuna di aver costruito il loro percorso comune nel mondo del vino a partire da alcune idee condivise e un territorio di grande vocazione, oltre che ricco di sfaccettature. L'azienda, che coltiva 8 ettari di vigna, si sviluppa intorno a Breitenbrunn (Pannonia), un paese situato a 50 chilometri a sud di Vienna e vicino al confine con l'Ungheria. Qui, su suoli calcarei e scistosi, e in un ambiente caratterizzato dall'influenza delle foreste che ricoprono le colline Leithaberg e del lago Neusiedl, con approccio biologico coltivano le principali varietà locali: blaufränkisch, zweigelt, weissburgunder, welschriesling e grüner veltliner. In cantina la mano è molto poco interventista: si realizzano fermentazioni spontanee su tutti i vini, con macerazioni a contatto con le bucce e lunghi affinamenti con le fecce fini per i bianchi, e maturazioni di uno o due anni in legni poco invasivi per i rossi.

lichtenberger gonzález
Di un vivace colore granato luminoso. Al naso prevalgono gli aromi di frutta rossa e fiori, con una nitida progressione sulle spezie e note terrose, con ricordi di caffè. Succoso al sorso, movimentato da un tannino leggero e dinamico nella vibrante acidità che lascia un’impressione piacevole di pulizia e lunga persistenza fruttata.

lichtenberger gonzález
Il Muschelkalk Rosé è un rosé con carattere esuberante, oltre ad un frutto brioso, ha un'acidità croccante, molte erbe aromatiche e un tocco di genuina rusticità. Grande agilità al palato con un freschissimo finale acido e di grande sapidità. Un vino da mettere in valigia.

lichtenberger gonzález
È un vino con leggeri aromi di frutta, in particolare la ciliegia, rinfrescanti sentori mentolati e terrosi con una lieve speziatura. Ha un sorso pieno e succoso, con tannino fuso che irrobustisce la struttura senza appesantirla, restituendo un vino estremamente piacevole e sincero.

lichtenberger gonzález
Bel profumo di mele mature, composta di pesche, litchi freschi e una sfumatura di cera al naso. Al palato, una trama fenolica dalla buccia, più una sottile acidità con una fusione fine, buona tensione e un po' di spezie, mineralità affumicata che vira sul salato, di buona lunghezza. Pasta con sughi di pesce, pollo alla griglia, insalate varie, frutti di mare cotti

lichtenberger gonzález
Esplosione floreale al naso con acacia e camomilla, erbe aromatiche essiccate, camomilla, si apre in progressione su sfumature fruttate, sia fresche che in composta, e note di tostatura e vaniglia. Pieno e morbido il sorso, avvolge il palato con indugio prima di definirsi nella vena sapida quasi salina, in perfetto equilibrio.

roxanich
Mladen Rožanić è l'imprenditore-winemaker che ha recuperato l'edificio ottocentesco di Motovun, borgo medievale situato nella valle Mirna, nell'Istria croata. In questa zona di antica tradizione viticola, che trasuda vocazione per la produzione di vino, Mladen nel 2008 è uscito con le prime etichette firmate Roxanich, unendo ospitalità (l'azienda comprende anche un boutique hotel e un ristorante gourmet), viticoltura biodinamica e vinificazioni naturali. I terreni caratterizzati dalla presenza superficiale di argilla rossa e minerali ferrosi, e da strati più profondi di calcare, che donano spiccata mineralità ai vini, accolgono perlopiù le vigne di malvasia istriana, terrano e borgonja, le principali varietà autoctone della zona. In cantina la mano è rispettosa e paziente: le macerazioni pellicolari anche sui bianchi e i lunghi affinamenti in legno caratterizzano lo stile di casa.

roxanich
Una Malvasia in versione orange molto interessante e complesso dal profilo aromatico, una progressione di frutta candita e secca, melata, erbe aromatiche secche, spezie dolci e note balsamiche. Al palato è pieno, corposo e avvolgente con un leggero tannino equilibrato dalla vibrante sapidità.

roxanich
Si presenta di color porpora compatto. Al naso è sorprendente per la freschezza, nonostante il lungo affinamento, che sposa la frutta scura e succosa, prugne e more, con il cacao amaro e le erbe aromatiche. Preciso anche il sorso fruttato, sostenuto dai tannini morbidi e una appagante vena acida. Un vino in divenire che richiede la pazienza di saperlo aspettare.

roxanich
Una Malvasia che prende le distanze dalle cugine d’Istria, più giocate sulla freschezza. Qui si cerca la profondità e un certo peso del corpo che risulta morbido e avvolgente, quasi denso sebbene snellito da un finale acido e una intrigante sapidità.

roxanich
Un rosè fresco e succoso ma tutt’altro che semplice, capace, grazie ad una struttura notevole, di reggere anche un intero pasto. La frutta è protagonista sia al naso che al sorso, che ha scorrevolezza, un leggero tannino e un'acidità travolgente a renderlo un perfetto compagno di abbinamenti gastronomici estivi.

roxanich
Un Blend che valorizza le qualità delle single varietà, Chardonnay, Malvasia e Pinot Bianco. Al naso sprigiona sentori di frutta esotica e agrumi, per aprirsi sui fiori bianchi, frutta a polpa bianca e la mandorla. Il sorso morbido e scorrevole, con una chiusura sapida e mandorlata che invoglia un altro sorso.

shaw + smith
L'azienda è nata nel 1989 dall'unione di intenti dei cugini Michael Hill Smith, primo australiano a diventare Master of Wine nel 1988, e Martin Shaw, che ha studiato enologia a Bordeaux e ha lavorato nel settore in diverse parti del mondo. I 55 ettari di vigna, che si dividono tra la proprietà di Balhannah, dove sorge anche la cantina, e quella di Lenswood, si sviluppano sulle colline di Adelaide nello stato dell'Australia Meridionale, una zona di antico insediamento vitivinicolo, che tuttavia ha trovato pieno sviluppo solo a partire dalla fine del Novecento. Qui le altitudini più elevate, il clima fresco e l'umidità spiccata garantiscono vini di ampia espressività aromatica, con condizioni microclimatiche che rappresentano quasi un unicum nello sfaccettato panorama del vino australiano. La conduzione viticola è improntata ai dettami dell'agricoltura biologica.

shaw + smith
Un goloso Chardonnay, da molti considerato il migliore di Australia. È esemplare nell’esaltante equilibrio tra la struttura cremosa e la tensione, in un quadro di indubbia eleganza. Fruttato e agrumato, con una bella presenza di frutta di frutta secca e spezie. Cremoso e avvolgente il sorso, mosso dalla sottile elegante vena acida che ne amplifica la piacevolezza e richiama il sorso. Non sta bene con un risotto ai frutti di mare ma a noi piace, molto.

shaw + smith
L’imbottigliamento precoce e l’affinamento sui lieviti rendono questo Sauvignon esemplare per freschezza e carattere. Sono gli agrumi, soprattutto il pompelmo rosa, a distinguere il bouquet, con contributi floreali e fruttati. Ha un palato pieno, materico, con un’ottima consistenza fruttata sferzata dalla fresca acidità e solleticanti vibrazioni sapide. Perfetto contrappunto a piatti di mare.

shaw + smith
Al naso fresco e vibrante, con aromi di frutta rossa e qualche nota di erbe essiccate. Al palato mostra ciliegia brillante, lampone e gelso, un pizzico di cioccolato fondente e molta struttura, con tannini aderenti che si sviluppano fino al lungo finale. Un vino suggestivo, da gustare con spalla di agnello a cottura lenta.

trestle 31
Brian e Nova Cadamatre, insieme cuore, mente e braccia di Trestle 31, si sono incontrati nel 2000, ma prima di unire le rispettive visioni nel progetto di un'azienda vitivinicola propria, hanno percorso strade diverse. Nova, con alle spalle studi in viticoltura ed enologia alla Cornell University e un titolo di Master of Wine conseguito nel 2017, ha fatto esperienza in diverse aziende, perlopiù in California, ed è in capo alla parte produttiva di Trestle 31. Brian, che invece ha studiato Forestry and Natural Resources Management, ha lavorato per una grande compagnia casearia e nel management di alcune cantine statunitensi, e oggi cura il versante commerciale dell'azienda. L'unione di queste diverse sensibilità professionali è ciò su cui si fonda il percorso di questa giovane realtà della regione del Seneca Lake, nello stato di New York. I Cadamatre producono vini genuini e territoriali, puntando perlopiù sul vitigno riesling.

trestle 31
Un riesling luminoso e affilato, con un naso archetipico in cui emergono gli agrumi e la frutta tropicale, con incursioni idrocarburico e uno sfondo minerale. Il sorso è agile e vibrante nella fresca acidità arricchita da una bella sapidità, con un finale lievemente ammorbidito dal minimo residuo zuccherino.

vignoble réveille
France Crispeels, estrosa vignaiola di origini belghe, è alla guida di questa azienda vitivinicola di Cassagnes, nell'alta valle dell'Agly, che fa parte della regione di Roussillon. È un progetto, il suo, iniziato nel 2006 con l'acquisizione di alcune vecchie vigne di grenache e carignan, e che si è arricchito fin da subito di un rigoroso approccio biologico alla viticoltura, col tempo diventato biodinamico. Un pezzo alla volta il parco vitato si è gradualmente ingrandito, e France è diventata uno degli astri nascenti del mondo del vino naturale francese, in grado di interpretare superbamente l'ostico territorio dei Pirenei francesi, caratterizzato da un clima freddo e dai terreni scistosi e ricchi di gneiss. I suoi vini, che non cedono mai alla tentazione delle sovrastrutture enologiche, rispecchiano fedelmente l'anima del luogo.

vignoble réveille
Un vino spiritoso pieno di frutta croccante. Facile da bere e rinfrescante, è un vino mediterraneo, solare e stratificato. Sbuffi salini e una sottile vena amarognola rendono il finale estremamente stuzzicante, impossibile fermarsi. Si abbina bene a piatti freschi, di pesce o carne.

vignoble réveille
Un vino spiritoso pieno di frutta croccante. Facile da bere e rinfrescante, è un vino mediterraneo, solare e stratificato. Sbuffi salini e una sottile vena amarognola rendono il finale estremamente stuzzicante, impossibile fermarsi. Si abbina bene a piatti freschi, di pesce o carne.

vignoble réveille
Un Syrah vibrante e vivace. Molto aromatico al naso, ha una struttura molto morbida al palato con tannini avvolgenti. È ricco di frutta fresca con richiami vegetali, accenni speziati e una rinfrescante mineralità. È un vino in grado di gratificare, capace di evolvere e guadagnare complessità nel tempo.

vignoble réveille
Il vino portabandiera aziendale. Il frutto è protagonista indiscusso, elegante e bilanciato, con una tensione piccante. Frutti rossi con richiami vegetali sono integrati con la freschezza e una peculiare salinità data dal terroir. Al palato è scorrevole, con una trama tannica elegante e sottile. È pronto da bere appena stappato ma con qualche attimo di respiro guadagna in espressività aromitca.

vignoble réveille
Vibrante e rinfrescante “vino per assettati”. E’ un vino caratterizzato da una vivace acidità, densità e tannini solleticanti. Vivo, pieno di materia succosa, frutti rossi, con note di peperoni e una calda mineralità. Beneficia di una fase di decantazione. Perfetto per accompagnare piatti di carne bianca grigliata con verdure, e piatti a base di pomodoro.

wakefield wines
Di proprietà della famiglia Taylor, Wakefield è situata nel cuore della Clare Valley a nord di Adelaide, ed è il frutto di un rapporto prolungato con questo territorio vocato per la viticoltura di qualità. I primi legami si instaurarono negli anni Cinquanta del Novecento, quando i Taylor erano commercianti di vino a Sydney: si accordarono con la Clare Valley Co-operative per imbottigliare e distribuire i propri vini con il marchio Chateau Clare. Fu però nel 1969 che iniziò il percorso produttivo vero e proprio: Bill Taylor acquistò un pezzo di terreno vicino al Wakefield River iniziando a piantare vigne di cabernet sauvignon. Da allora la proprietà si è estesa considerevolmente, in un territorio caratterizzato dall'elevata presenza di fossili oceanici, a cui si deve la scelta di inserire i cavallucci marini nel logo. Nel 2004 Wakefield è stata la prima azienda vitivinicola australiana a imbottigliare il 100% dei propri vini con il tappo a vite.

wakefield wines
Le anime delle due regioni di coltivazione di questo Chardonnay convivono creando un vino elegante, cremoso e lineare, sottile. Il frutto della Clara Valley offre una caratteristica carnosità, mentre il Margaret River si distingue per le note speziate. Ne risulta un vino complesso e variegato, con una tipica grassezza smorzata da un nucleo minerale e una solleticante acidità, lieve ma lineare.

wakefield wines
Le anime delle due regioni di coltivazione di questo Chardonnay convivono creando un vino elegante, cremoso e lineare, sottile. Il frutto della Clara Valley offre una caratteristica carnosità, mentre il Margaret River si distingue per le note speziate. Ne risulta un vino complesso e variegato, con una tipica grassezza smorzata da un nucleo minerale e una solleticante acidità, lieve ma lineare.

wakefield wines
Di proprietà della famiglia Taylor, Wakefield è situata nel cuore della Clare Valley a nord di Adelaide, ed è il frutto di un rapporto prolungato con questo territorio vocato per la viticoltura di qualità. I primi legami si instaurarono negli anni Cinquanta del Novecento, quando i Taylor erano commercianti di vino a Sidney: si accordarono con la Clare Valley Co-operative per imbottigliare e distribuire i propri vini con il marchio Chateau Clare. Nel 1969 iniziò il percorso produttivo vero e proprio: Bill Taylor acquistò un pezzo di terreno vicino al Wakefield River iniziando a piantare vigne di cabernet sauvignon. Da allora la proprietà si è estesa considerevolmente, in un territorio caratterizzato dall'elevata presenza di fossili oceanici, a cui si deve la scelta di inserire i cavallucci marini nel logo.
Da due delle migliori valli vengono selezionate le uve che dopo la vinificazione invecchiano 14 mesi in legno americano spicca su tutte la nota di caffè.

wakefield wines
In una elegante veste cremisi con vividi riflessi viola, al naso regala esaltanti sentori di anice fresco, spezie dolci, prugna e una sottile nota affumicata. Avvolgente al palato, regala una ricca trama di fruttata, foderata di note speziate e di cuoio. Si allunga su un finale armonico e persistente di grande suggestione.

bodega secreto patagonico
San Patricio del Chañar, la cittadina della Patagonia nei cui dintorni sorge Secreto Patagónico, è il cuore di una delle più interessanti zone del vino argentino, nell'alta valle Neuquén. Qui trova le sue migliori espressioni il pinot nero, vitigno di cui l'azienda creata nel 2003 da Carlos e Cristina Groppo Parisi è fedele interprete. Oggi a guidarla c'è anche la nuova generazione, rappresentata dai figli Tomás e Sofía, per una realtà dal sapore familiare che si estende su oltre 60 ettari di superficie. L'unicità del terroir spicca e caratterizza profondamente i vini: i venti continui e frequenti, le piogge e l'umidità contenute, il clima desertico, l'ampia escursione termica e i suoli sabbiosi e ghiaiosi restituiscono prodotti unici, che recano addosso la firma più autentica della Patagonia.

bodega secreto patagonico
San Patricio del Chañar, la cittadina della Patagonia nei cui dintorni sorge Secreto Patagónico, è il cuore di una delle più interessanti zone del vino argentino, nell'alta valle Neuquén. Qui trova le sue migliori espressioni il pinot nero, vitigno di cui l'azienda creata nel 2003 da Carlos e Cristina Groppo Parisi è fedele interprete. Oggi a guidarla c'è anche la nuova generazione, rappresentata dai figli Tomás e Sofía, per una realtà dal sapore familiare che si estende su oltre 60 ettari di superficie.
Evitare l'utilizzo di pompe per la movimentazione del vino permette di non disperderne le qualità: l'invecchiamento avviene in botti in legno francese ed americano. Molto equilibrato.

bodega
San Patricio del Chañar, la cittadina della Patagonia nei cui dintorni sorge Secreto Patagónico, è il cuore di una delle più interessanti zone del vino argentino, nell'alta valle Neuquén. Qui trova le sue migliori espressioni il pinot nero, vitigno di cui l'azienda creata nel 2003 da Carlos e Cristina Groppo Parisi è fedele interprete. Oggi a guidarla c'è anche la nuova generazione, rappresentata dai figli Tomás e Sofía, per una realtà dal sapore familiare che si estende su oltre 60 ettari di superficie.
Evitare l'utilizzo di pompe per la movimentazione del vino permette di non disperderne le qualità: l'invecchiamento avviene in botti in legno francese ed americano. Molto equilibrato.

bodega secreto patagonico
Un vino carismatico fedele ritratto del territorio. Floreale e fruttuato, con note di piccoli rossi, arricchiti da note vegtali e balsamiche con un sottofondo minerale. in bocca è profondo, terroso, con il frutto in evidenza e un tannino gustoso. chiude preciso e mandorlato. ottimo con la faraona al forno.

bodega
Un vino carismatico fedele ritratto del territorio. Floreale e fruttuato, con note di piccoli rossi, arricchiti da note vegtali e balsamiche con un sottofondo minerale. in bocca è profondo, terroso, con il frutto in evidenza e un tannino gustoso. chiude preciso e mandorlato. ottimo con la faraona al forno.

bodega
Uno chardonnay che incanta nella sua livrea dorata con luminosi riflessi argentiati. Esuberante al naso, tutto un caleidoscopico susseguirsi di frutta tropicale, agrumi e lievi sentori tostatti che ingolosiscono il sorso, che si rivela teso ed equilibrato, rivestito di frutta che avvolge il palato, prima di allungarsi in un finale di grande freschezza. Ottimo con un ceviche di gamberi.

bodega
Un Pinot Nero elegante, che si svela nel bicchiere in un luminoso rosso rubino di indubbio fascino. Evocativo al naso, con i piccoli frutti rossi protagonisti, descritti con nitida precisione, in una cornice speziata ed essenziale. Al palato è succoso e carezzevole, con tannini morbidi perfettamenti armonizzati dalla spinta acida a rinfrescare il sorso e allungare il finale fruttato e molto minerale.

bodega
Un Pinot Nero elegante, che si svela nel bicchiere in un luminoso rosso rubino di indubbio fascino. Evocativo al naso, con i piccoli frutti rossi protagonisti, descritti con nitida precisione, in una cornice speziata ed essenziale. Al palato è succoso e carezzevole, con tannini morbidi perfettamenti armonizzati dalla spinta acida a rinfrescare il sorso e allungare il finale fruttato e molto minerale.

hochkirch wines
Gli 8 ettari di vigna di John e Jennifer Nagorcka fanno parte di una tenuta agricola biodinamica di oltre 280 ettari situata vicino a Tarrington, nella parte sud-occidentale dello stato di Victoria. Siamo nella zona del vino australiano più popolata di cantine, frutto di una tradizione radicata nel tempo. Non a caso la famiglia Nagorcka è arrivata nel paese da Sachsen, in Germania, già a metà Ottocento, stabilendosi prima nella Barossa Valley, poi nello stato di Victoria vicino al villaggio di Hochkirch, oggi conosciuto come Hamilton. L'agricoltura di sussistenza dei coloni delle origini, poi sviluppatasi attraverso il mercato della lana, qui si è trasformata in un'attività più mirata a fine Novecento, quando sono state piantate anche le prime vigne. Oggi si coltivano principalmente pinot nero, syrah, chardonnay e riesling, con un approccio biodinamico molto rigoroso.

hochkirch wines
Blend sorprendente di Sauvignon e Semillon, ricco ed esemplare nell’equilibrio tra le due varietà. È profondo negli aromi olfattivi, sui cui spicca una sensazione rocciosa in una cornice floreale. Il palato svela struttura e una inaspettata tensione tra la mineralità e la vivace freschezza acida che chiude in un persistente finale floreale con ricordi di miele.

hochkirch wines
È difficile non pensare alla Borgogna quando ci si accosta a questo Pinot Noir, in cui ritroviamo la frutta matura, le spezie e quei tipici accenni di sottobosco, vagamente sulfurei. Al palato è preciso e succoso, bilanciato nell’acidità dal legno che non invade ma arricchisce il sorso di note speziate. Lungo e vibrante finale. Da provare con un filetto di tonno rosso alla griglia.

hochkirch wines
Rosso scuro. Profuma di spezie, pepe, frutta rossa scura con un tocco di cedro, in una complessità attraente e polposa. La vinificazione per nulla invadente restituisce un vino che al palato privilegia la freschezza del frutto scuro e sapido e una sottile eleganza giocata sull’equilibrio tra la setosità tannica e la fresca acidità. Un vino buono che gli australiani non sanno ancora essere un abbinamento commovente col cinghiale al dolceforte toscano.

johan vineyards
Dag Johan Sundby ha acquistato la proprietà in cui oggi sorge Johan Vineyards nel 2005. Ci troviamo nella Willamette Valley, in Oregon, e nello specifico nel Van Duzer Corridor, una delle poche vallate che scorrono in direzione est-ovest a ridosso del Pacifico, garantendo così un microclima unico, caratterizzato dalla brezze marine che mitigano le condizioni atmosferiche più estreme. In questo territorio fortemente caratterizzato l'azienda coltiva circa 35 ettari di vigna, dal 2010 in stretto regime biodinamico e perlopiù a pinot nero, ma con la presenza di numerose altre varietà, tra cui chardonnay, grüner veltliner, pinot grigio, melon de bourgogne, gamay, blaufränkisch, zweigelt e saint Laurent. Le fermentazioni spontanee e l'approccio poco interventista in cantina rispondono alla volontà di fare vini di chiara impronta territoriale, portando avanti un lavoro non solo rispettoso della natura, ma in grado di mimetizzarsi e integrarsi con essa.

johan
Il vino si presenta color rubino con riflessi granati nel bicchiere ed esprime note olfattive di frutta a bacca rossa: amarena e fragola, timo, pepe verde e una componente floreale. Tannini vellutati e ottima freschezza, per un vino nitido e estremamente preciso. Ma, ciò che sorprende, è l'equilibrio e la struttura sottostante che sostiene il frutto.

johan vineyards
Vivace e profumato di agrumi, erbe aromatiche, pera, un po' di spezie e qualche nota di pepe. Al palato presenta una bella densità di frutta matura con richiami speziati. È un vino vivo e brioso nella fresca acidità, armonico nel corpo morbido e avvolgente.

lassolle
Lassolle è una piccola tenuta di 9 ettari nel sud-ovest della Francia, tra Sauternes e i vigneti delle Graves a Bordeaux. Dietro questo progetto, rivolto alla produzione di vini unici ed espressivi, risiede la storia di grande amicizia. Stéphanie, giovane enologa molto talentuosa e proprietaria della tenuta, coltiva da parecchio tempo un vigneto con piante longeve, alcune ultracentenarie, seguendo i principi della biodinamica. Nel 2015 le sorti della giovane ragazza cambiano: incontra le persone che poi diventeranno i suoi nuovi soci in affari. Un gruppo di amici Danesi, durante il loro annuale tour vinicolo in Francia, fa tappa da Stéphanie e le propone di scrivere un nuovo capitolo del suo libro insieme. Nasce così il collettivo Lassolle, un progetto basato sulla fiducia e cooperazione a distanza, dove gli amici della Danimarca sostengono economicamente il Domaine e mettono a disposizione le loro competenze commerciali e di Marketing. Stephanie lavora la vigna esclusivamente con i cavalli, fermenta le sue uve in anfora affrontatando il suo lavoro con molta ponderazione. Ama mettersi in discussione, sperimentare e sfruttare il suo istinto nelle sfide che si presentano. La sua passione e la sua dedizione sono i cardini della produzione di vino sostenibile e rispettoso del pianeta sul quale crescono le sue piante.

vino
Merlot 50%, Arbouriou 30% e Cabernet Sauvignon 20%. Le uve vengono co-fermentate a grappolo intero con fermentazione semi-carbonica. Il risultato, dopo un breve affinamento in anfora è un vino dalla bevibilità disarmante.

vino
Semilllon prodotto da viti di oltre cento anni. Dopo pressatura diretta e leggera decantazione, il vino viene fermentato spontaneamente e poi affinato in botti di rovere francesce da 400 litri.

vino
Blend di Sauvignon Gris dell’annata 2021 e Sauvignon Blanc dell’annata 2022 che macera 3 giorni a contatto con le bucce. Successivamente il vino affina per 4 mesi in piccole anfore di terracotta italiana.

vino
Orange wine ottenuto da Sauvignon Gris 55% e Sauvignon Blanc 45%. Macerazione sulle bucce in anfore di terracotta per 4 settimane, ottenendo un vino di grande concentrato ma allo stesso tempo sapido e fresco.

vino
Il Rougé d'Amphore è ottenuto da un vitigno autoctono del Sud-Ouest, chiamato Abouriou. Pressatura diretta, fermentazione spontanea e successivo affinamento in anfora per 5 mesi sulle fecce fini.

martha stoumen wines
La storia di Martha Stoumen è quella di una vignaiola che ha dovuto viaggiare a lungo e incontrare il mondo per tornare a casa e tradurre il suo territorio in vini identitari, in grado di raccontare la California e la contea di Sonoma in modo chiaro e diretto. Dopo ben otto anni trascorsi a fare esperienza in diverse realtà vitivinicole in Toscana, California, Francia, Germania, Sicilia e Nuova Zelanda, Martha ha deciso di ripulire il bagaglio di conoscenze enologiche acquisito e realizzare vinificazioni naturali, coltivando direttamente una parte delle uve utilizzate, e rifornendosi per la restante parte presso vignaioli biologici e biodinamici con cui condivide la filosofia di fondo. L'unione tra la sensibilità autoriale di Martha e il terroir di Sonoma è il fulcro del suo crescente successo.

martha
Fresche e vivaci note fiorite, la scorza d’arancia e frutta succosa, il melograno, e sbuffi vegetali. Un blend equilibrato tra le note dolci e speziate del Zinfandel e la fresca sapidità del Carignano. Un vino da bere fresco, bilanciato nella struttura , non scontata, e lo slancio sapido molto mediterraneo.

martha
Si presenta come un freschissimo bianco a bassa gradazione alcolica, siamo a 11 gradi. Al naso mostra un insieme aromatico vibrante agrumato e salmastro, marino, arrichito di frutta esotica e pepe. Al palato è leggermente acido, ricorda il kiwi e minerali leggeri sul finale. Un vino dalla beva compulsiva, festoso, perfetto dal brunch all'aperitivo.

martha stoumen wines
Un vino con una leggera nota ossidativa, complesso su aromi di miele ed erbe alpine, accanto a sentori di nocciola e buccia di mela. L'acidità brillante, la consistenza avvolgente il finale leggermente amaro bilanciano piacevolmente un nucleo mielato. Un vino adatto alle riscoperte quotidiane.

martha
Un vino con una leggera nota ossidativa, complesso su aromi di miele ed erbe alpine, accanto a sentori di nocciola e buccia di mela. L'acidità brillante, la consistenza avvolgente il finale leggermente amaro bilanciano piacevolmente un nucleo mielato. Un vino adatto alle riscoperte quotidiane.

martha stoumen wines
Intenso e compatto, si apre sulla frutta polposa, la prugna in particolare, e note floreali, suggestioni di tè nero e solleticanti ricordi aranciati e quasi ematici. Il sorso è apparentemente austero, con un tannino rustico che non frena la scorrevolezza. Ne risulta un vini serio ma giocoso allo stesso tempo.

martha
Intenso e compatto, si apre sulla frutta polposa, la prugna in particolare, e note floreali, suggestioni di tè nero e solleticanti ricordi aranciati e quasi ematici. Il sorso è apparentemente austero, con un tannino rustico che non frena la scorrevolezza. Ne risulta un vini serio ma giocoso allo stesso tempo.

martha stoumen wines
La storia di Martha Stoumen è quella di una vignaiola che ha dovuto viaggiare a lungo e incontrare il mondo per tornare a casa e tradurre il suo territorio in vini identitari, in grado di raccontare la California e la contea di Sonoma in modo chiaro e diretto. Dopo ben otto anni trascorsi a fare esperienza in diverse realtà vitivinicole in Toscana, California, Francia, Germania, Sicilia e Nuova Zelanda, Martha ha deciso di ripulire il bagaglio di conoscenze enologiche acquisito e realizzare vinificazioni naturali, coltivando direttamente una parte delle uve utilizzate, e rifornendosi per la restante parte presso vignaioli biologici e biodinamici.
La produttrice ama questa varietà italiana scoperta durante svariate visite a cantine siciliane. L'unione di acidità, sentori di frutta scura di foresta e tannino setoso rendono questo vino intrigante e piacevole.

richard kershaw wines
Unire la vocazione territoriale della regione di Elgin a una profonda ricerca clonale sulle varietà allevate: è questo il fulcro del progetto che Richard Kershaw ha inaugurato nel 2012 in questo angolo di Sudafrica circondato da montagne e avvolto dal clima freddo, non dissimile da quello della Borgogna e della parte settentrionale della Valle del Rodano. Kershaw, di natali inglesi, è uno dei dieci Master Sommelier al mondo che si dedicano alla produzione di vino, l'unico nel contesto sudafricano. La sua smisurata conoscenza del settore lo ha spinto a creare questa realtà, fondata su un approccio sartoriale alla produzione e sul matrimonio tra un terroir unico e gli specifici cloni di chardonnay, pinot nero e syrah selezionati. Ne risultano vini di nitida espressività varietale e di ampia articolazione aromatica, che recano chiara anche l'impronta sudafricana.

richard
Unire la vocazione territoriale della regione di Elgin a una profonda ricerca clonale sulle varietà allevate: è questo il fulcro del progetto che Richard Kershaw ha inaugurato nel 2012 in questo angolo di Sudafrica circondato da montagne e avvolto dal clima freddo, non dissimile da quello della Borgogna e della parte settentrionale della Valle del Rodano. Kershaw, di natali inglesi, è uno dei dieci Master Sommelier al mondo che si dedicano alla produzione di vino, l'unico nel contesto sudafricano. La sua smisurata conoscenza del settore lo ha spinto a creare questa realtà, fondata su un approccio sartoriale alla produzione e sul matrimonio tra un terroir unico e gli specifici cloni selezionati. Ne risultano vini di nitida espressività varietale e di ampia articolazione aromatica, che recano chiara anche l'impronta sudafricana. Vendemmia manuale, macerazione a freddo in vasche aperte e fermentazione spontanea ed 11 mesi di affinamento in botti di rovere. Un vino morbido e rotondo con sentori di anice stellato.

richard
Unire la vocazione territoriale della regione di Elgin a una profonda ricerca clonale sulle varietà allevate: è questo il fulcro del progetto che Richard Kershaw ha inaugurato nel 2012 in questo angolo di Sudafrica circondato da montagne e avvolto dal clima freddo, non dissimile da quello della Borgogna e della parte settentrionale della Valle del Rodano. Kershaw, di natali inglesi, è uno dei dieci Master Sommelier al mondo che si dedicano alla produzione di vino, l'unico nel contesto sudafricano. La sua smisurata conoscenza del settore lo ha spinto a creare questa realtà, fondata su un approccio sartoriale alla produzione e sul matrimonio tra un terroir unico e gli specifici cloni selezionati. Ne risultano vini di nitida espressività varietale e di ampia articolazione aromatica, che recano chiara anche l'impronta sudafricana. Vendemmia manuale, macerazione a freddo in vasche aperte e fermentazione spontanea ed 11 mesi di affinamento in botti di rovere. Un vino morbido e rotondo con sentori di anice stellato.

richard kershaw wines
Unire la vocazione territoriale della regione di Elgin a una profonda ricerca clonale sulle varietà allevate: è questo il fulcro del progetto che Richard Kershaw ha inaugurato nel 2012 in questo angolo di Sudafrica circondato da montagne e avvolto dal clima freddo, non dissimile da quello della Borgogna e della parte settentrionale della Valle del Rodano. Kershaw, di natali inglesi, è uno dei dieci Master Sommelier al mondo che si dedicano alla produzione di vino, l'unico nel contesto sudafricano. La sua smisurata conoscenza del settore lo ha spinto a creare questa realtà, fondata su un approccio sartoriale alla produzione e sul matrimonio tra un terroir unico e gli specifici cloni selezionati. Ne risultano vini di nitida espressività varietale e di ampia articolazione aromatica, che recano chiara anche l'impronta sudafricana. Vendemmia manuale, macerazione a freddo in vasche aperte e fermentazione spontanea ed 11 mesi di affinamento in botti di rovere. Un vino morbido e rotondo con sentori di anice stellato.

richard kershaw wines
Unire la vocazione territoriale della regione di Elgin a una profonda ricerca clonale sulle varietà allevate: è questo il fulcro del progetto che Richard Kershaw ha inaugurato nel 2012 in questo angolo di Sudafrica circondato da montagne e avvolto dal clima freddo, non dissimile da quello della Borgogna e della parte settentrionale della Valle del Rodano. Kershaw, di natali inglesi, è uno dei dieci Master Sommelier al mondo che si dedicano alla produzione di vino, l'unico nel contesto sudafricano. La sua smisurata conoscenza del settore lo ha spinto a creare questa realtà, fondata su un approccio sartoriale alla produzione e sul matrimonio tra un terroir unico e gli specifici cloni selezionati. Ne risultano vini di nitida espressività varietale e di ampia articolazione aromatica, che recano chiara anche l'impronta sudafricana. La vendemmia manuale avviene quando si raggiunge il picco della maturità. La fermentazione spontanea è per metà in botti di rovere e metà in vasche a uovo traspiranti e l'affinamento di 8 mesi sulle fecce.

richard
Al naso è generoso e invitante, con frutta rossa carnosa, ciliegia e lampone, erbe aromatiche e spezie. È un vino ben strutturato ma ancora più leggero ed elegante.Ha tannini fini saporiti che lasciano una lunghissima impressione fruttata al palato.

abbazia san giorgio
Battista Belvisi e Beppe Fontana nel 2016 hanno dato vita a questo piccolo progetto comune a Pantelleria, coltivando circa 3,5 ettari nella parte sud-orientale dell'isola, a Khamma. Il primo, agronomo e responsabile di produzione, è uno dei più attenti e profondi conoscitori della viticoltura pantesca, mentre il secondo, eclettico cuoco palermitano, è la mente della comunicazione. Unendo le forze, in pochissimo tempo hanno fatto di Abbazia San Giorgio un nome di riferimento per il vino naturale di questa isola. L'approccio agronomico senza l'uso di coadiuvanti chimici si risolve in vinificazioni con fermentazioni spontanee e senza l'aggiunta di solfiti: l'espressione delle uve di zibibbo, pignatello, carignano e nerello mascalese è lineare e genuinamente artigianale.

abbazia san giorgio
Al naso sfoggia una entusiasmante complessità di atmosfera isolana. Parliamo di arance rosse, fichi d’india, erbe aromatiche, olive, in una continua progressione. In bocca non conferma la trepidante aspettativa, e scolpisce il palato con un equilibrio esemplare tra la gustosa acidità e il corpo vellutato. Da bere ascoltando Gino Paoli

abbazia san giorgio
Di un bel colore giallo ambrato, al naso regala sentori floreali di acacia, agrumi e macchia mediterranea, non senza un sottile mineralità che ritorna prepotente al sorso, vivacizzandolo. ll CantodelGrillo è un vino che si accompagna egregiamente a primi a base di pesce e di molluschi.

abbazia san giorgio
Di un bel colore giallo ambrato, al naso regala sentori floreali di acacia, agrumi e macchia mediterranea, non senza un sottile mineralità che ritorna prepotente al sorso, vivacizzandolo. ll CantodelGrillo è un vino che si accompagna egregiamente a primi a base di pesce e di molluschi.

abbazia san giorgio
Molto interessante su note di piccoli frutti rossi. Parte poi una progressione agrumata di arance sanguigne, ad aprire il passo alle note vegetali e salmastre del cappero. Leggermente tannico al sorso, carico di slancio acido sapida, che crea una incredibile tensione gustativa, con infiniti ricordi territoriali.

abbazia san giorgio
È un vino complesso che richiama note di viola mammola, ribes nero, prugna e cioccolato bianco. Di corpo vellutato, avvolgente con le sensazioni fruttate e animato da una salinità esaltante che lo rende scorrevole e gastronomico. Adatto a piatti di carne alla griglia e partite a carte con vecchi mazzi.

abbazia san giorgio
Mostra nel bicchiere di colore giallo dorato carico tendente all'aranciato. Al naso richiama suadenti note agrumate e di frutta esotica con fiori di zagara e cenni vegetali. Il sorso affascina per la morbidezza ingannevole, subito controbilanciata dalla fresca acidità, con una spiccata profonda mineralità.

abbazia san giorgio
Mostra nel bicchiere di colore giallo dorato carico tendente all'aranciato. Al naso richiama suadenti note agrumate e di frutta esotica con fiori di zagara e cenni vegetali. Il sorso affascina per la morbidezza ingannevole, subito controbilanciata dalla fresca acidità, con una spiccata profonda mineralità.

abbazia san giorgio
Una straordinaria espressione territoriale, capace di aprire connessioni proustiane in grado di trasportarci in Sicilia, tra frutta tropicale, agrumi canditi, erbe mediterranee e vivaci incusioni salmastre. All'assaggio è caldo, fresco, con una grande sapidità che ci accompagna verso un finale leggermente amarognolo, molto persistente e di grande eleganza.

armenia wines company - sevuk
L'azienda si trova a Sasunik, non distante dalla capitale Erevan, nel nord-est del Paese. Fondata nel 2008, è di proprietà familiare. L'ambiziosa crescita nei numeri, che ha visto l'impianto di vigne in diverse regioni del vino del paese, dal 2017 si accompagna al progetto di ottenere la certificazione biologica per gli appezzamenti coltivati direttamente: anche attraverso questo delicato passaggio la compagnia in poco tempo è riuscita a diventare la realtà più rappresentativa dell'Armenia, valorizzando appieno le potenzialità di questa terra magica. L'ampia gamma di etichette, frutto di un approccio che non rinuncia all'uso delle migliori tecnologie oggi disponibili, racconta in modo fedele la ricchezza del vino armeno puntando forte sulle due varietà più diffuse, l'areni tra le uve a bacca nera, e il kangun tra le uve a bacca bianca.

armenia
A condividere il titolo di patria d'origine del vino con la Georgia c'è l'Armenia: tutta la catena montuosa del Caucaso tra il mar Caspio e il mar Nero, a nord-est della Turchia, può essere considerata la zona d'elezione delle più antiche civiltà vitivinicole del mondo. Le condizioni geologiche e climatiche del Paese hanno favorito e favoriscono lo sviluppo del comparto del vino, grazie ai terreni di matrice vulcanica ricchi di calcare, alle altitudini considerevoli e alle estati secche.
Uve raccolte e selezionate a mano fermentano insieme per poi macerare 14 giorni a contatto con le bucce. Vivace ma allo stesso tempo tannico.

armenia
Questo vino dal colore paglierino tenue ha un aroma floreale e una bocca ricca di frutta come albicocca e mela cotogna, con una sottile nota minerale. Il sorso è agile e scorrevole con un bel equilibrio acido sapido.
Ideale come aperitivo o con pesce, formaggi, piatti leggeri di carne.

armenia
Questo vino dal colore paglierino tenue ha un aroma floreale e una bocca ricca di frutta come albicocca e mela cotogna, con una sottile nota minerale. Il sorso è agile e scorrevole con un bel equilibrio acido sapido. Ideale come aperitivo o con pesce, formaggi, piatti leggeri di carne.

avondale
La proprietà di circa 300 ettari (di cui 70 vitati) di Avondale ha sulle spalle ben tre secoli di storia. Nel 1997 è stata acquistata dalla famiglia Grieve, e oggi vede alla guida Johnathan, colui che più di ogni altro si è speso per trasformarla in una fattoria dall'ecosistema bilanciato. L'introduzione di pratiche biologiche e biodinamiche è sfociata nella creazione di un approccio unico alla viticoltura, battezzato con il termine BioLOGIC: le moderne conoscenze scientifiche vengono messe al servizio di uno stile naturale, che mira alla fertilità dei suoli e al rispetto dell'ambiente. Siamo nella regione di Paarl, a lungo il cuore del comparto del vino sudafricano, sulle alture delle Klein Drakenstein Mountains. La cantina, strutturata per lavorare a caduta, contiene numerose vasche di piccole dimensioni per condurre vinificazioni parcellari, con fermentazioni spontanee e bassi livelli di solforosa aggiunta.

avondale
Un bel e caleidoscopico quadro olfattivo di sviluppa in progressione nel bicchiere, un fruttato di melone e ananas, agrumato e con suggestioni di miele che confermano l'eleganza e la pienezza di questo Chenin Blanc morbido e affilato. Al palato è denso di aromi di frutta fresca, il tutto in perfetta armonia con l'intensa mineralità.

avondale
Un blend di tre saporite varietà che ragala un fresco bouquet fiorito al naso, con dolci e vibranti richiami fruttati e agrumati. Invoglia il sorso, che inganna con un attacco dolce di gelatine alla rosa e zest di limone, per assottigliarsi sul finale in un deciso slancio di fresca acidità.

avondale
La proprietà di circa 300 ettari (di cui 70 vitati) di Avondale ha sulle spalle ben tre secoli di storia. Nel 1997 è stata acquistata dalla famiglia Grieve, e oggi vede alla guida Johnathan, colui che più di ogni altro si è speso per trasformarla in una fattoria dall'ecosistema bilanciato. L'introduzione di pratiche biologiche e biodinamiche è sfociata nella creazione di un approccio unico alla viticoltura, battezzato con il termine BioLOGIC: le moderne conoscenze scientifiche vengono messe al servizio di uno stile naturale, che mira alla fertilità dei suoli e al rispetto dell'ambiente. La cantina, strutturata per lavorare a caduta, contiene numerose vasche di piccole dimensioni per condurre vinificazioni parcellari, con fermentazioni spontanee e bassi livelli di solforosa aggiunta.
L'uva Muscadel viene macerata e fermentata con le bucce, mentre le altre varietà pressate dirette. Seguono 12 mesi di affinamento in botte sulle fecce. I sentori di rosa e frutti rossi la fanno da padrone.

avondale
Un blend di Roussanne, Viognier, Chenin Blanc, Chardonnay Semillon, Con un naso morbido e ricco, con una complessità intrigante che parla di frutta, fiori, spezie e territorio. Al palato, che risulta cremoso e avvolgente, ritornano impressioni fruttate, succose, che ingolosiscono la beva e richiamano il sorso, solleticato dallo slancio minerale di lunga persitenza.

avondale
La proprietà di circa 300 ettari (di cui 70 vitati) di Avondale ha sulle spalle ben tre secoli di storia. Nel 1997 è stata acquistata dalla famiglia Grieve, e oggi vede alla guida Johnathan, colui che più di ogni altro si è speso per trasformarla in una fattoria dall'ecosistema bilanciato. L'introduzione di pratiche biologiche e biodinamiche è sfociata nella creazione di un approccio unico alla viticoltura, battezzato con il termine BioLOGIC: le moderne conoscenze scientifiche vengono messe al servizio di uno stile naturale, che mira alla fertilità dei suoli e al rispetto dell'ambiente. La cantina, strutturata per lavorare a caduta, contiene numerose vasche di piccole dimensioni per condurre vinificazioni parcellari, con fermentazioni spontanee e bassi livelli di solforosa aggiunta.
Fermentazione spontanea in botte con 20% di grappoli interi e 12 mesi di invecchiamento sulle fecce con batonnage regolare. Il vino è cremoso, fruttato e con note di legno.

château kefraya
Creata da Michel de Bustros, il fondatore scomparso nel 2016, l'azienda ha visto l'impianto delle prime vigne nel 1951, con altri appezzamenti realizzati a fine anni Settanta, nonostante le enormi difficoltà date dal persistere della guerra civile (1975-1990). Ci troviamo ai piedi del monte Barouk, nella valle della Beeka, la zona d'elezione del vino libanese. Qui la famiglia de Bustros ha dato vita a una delle realtà più rinomate del Paese, capace di sbarcare sui mercati internazionali già negli anni Ottanta. Lo stile moderno e raffinato, basato sul sapiente lavoro agricolo sugli oltre 300 ettari coltivati a più di 1.000 metri di altitudine, qui si apre anche a sperimentazioni di grande interesse, come quelle che hanno portato alla riscoperta di numerosi vitigni autoctoni e all'utilizzo delle anfore, una sorta di omaggio alle radici fenicie della vitivinicoltura libanese.

château kefraya
Les Brèteches si presenta con colore giallo paglierino limpido, con lievi riflessi dorati, il Muscat a petits grains, conferisce equilibrio di note fresche e agrumate con sentori avvolgenti di acacia e miele. Il Moscato dona un tocco esotico mentre il Sauvignon blanc lo rende fresco e minerale, un vino perfetto da consumare giovane.

château
Les Brèteches si presenta con colore giallo paglierino limpido, con lievi riflessi dorati, il Muscat a petits grains, conferisce equilibrio di note fresche e agrumate con sentori avvolgenti di acacia e miele. Il Moscato dona un tocco esotico mentre il Sauvignon blanc lo rende fresco e minerale, un vino perfetto da consumare giovane.

château kefraya
La frutta fresca é protagonista al naso che apre solleticante su ribes e lampone, seguono note agrumate di pomelo e limone. Al palato resta equilibrato e morbido, con un finale fresco e persistente. Un vino da bersi giovane, fino a 3 anni dopo la data della vendemmia.

château kefraya
La frutta fresca é protagonista al naso che apre solleticante su ribes e lampone, seguono note agrumate di pomelo e limone. Al palato resta equilibrato e morbido, con un finale fresco e persistente. Un vino da bersi giovane, fino a 3 anni dopo la data della vendemmia.

château
I colori rosso granato intenso e cremisi ci svelano profumi ricchi di frutti neri, curry, more e pepe.
Vino che al palato si dichiara finemente speziato con tannini morbidi e freschi che lo rendono specchio di questa terra.

château kefraya
I colori rosso granato intenso e cremisi ci svelano profumi ricchi di frutti neri, curry, more e pepe.
Vino che al palato si dichiara finemente speziato con tannini morbidi e freschi che lo rendono specchio di questa terra.

chona's marani
Questa cantina dalla lunga e solida tradizione famigliare ha sede a Telavi, nella regione vitivinicola più conosciuta della Georgia, il Kakheti. Gli ettari vitati di proprietà dell'azienda sono al momento due e si trovano nei villaggi di Tsinandali e Kurdgelauri, a più di 500 metri di altitudine, su suoli che si caratterizzano per la buona presenza di sabbie e calcare. Le varietà coltivate sono quelle tradizionali dell’area, il mtsvane, il rkatsiteli e il saperavi, e sono vinificate tradizionalmente, con l’intento di dar vita a vini genuini, di chiara espressione territoriali. Per Chona’s Winery tradizionale significa vendemmia manuale, pressatura diretta e fermentazione spontanea all’interno dei qvevri con macerazione a contatto con le bucce, qui chiamate chacha, e affinamento in anfora chiusa e coperta sotto terra.

chona's marani
Mikheil Chonishvili, enologo trentasettenne, fa della tradizione il suo più grande alleato, riflettendola nei suoi vini. La purezza del Saperavi è qui sinonimo di tannini, equilibrio nell’acidità e profumi complessi: si passa dall’invadenza del ribes nero selvatico alla cannella, fino a leggere note di affumicato e sherry incorporate nel finale. L’immagine che riflette è quella di un lento canto georgiano, che sembra riecheggiare nel sorso.

chona's marani
L’uvaggio più antico del mondo che dialoga con il Mtsvane Kakhuri una sera di primavera seduti in un salottino di vimini: ci sono cesti di frutta matura, pere e mele cotogne, dragoncello, menta e una nota citrica che caratterizza il Mtsvane. La ricchezza del tannino segna una conversazione ben bilanciata tra le due parti, intensa ma morbida allo stesso tempo. Se i due andassero a cena, probabilmente dividerebbero una frittura di pesce o una carne molto grassa.

cyril alonso
“L’Arca di Noè dei vitigni” o “Il Beaujolais senza limiti né segreti”: questi sarebbero i titoli della storia. Si, perché Karin e Cyril Alonso hanno rilevato nel 2019 l’unico Conservatorio Ampelografico del Beaujolais; 140 vitigni distribuiti su circa 1,8 ettari di vigneti, suddivisi in tre appezzamenti principali, Yeti (con 31 varietà di Gamay), “Utopia” (con 109 diverse varietà) e “Paradiso” (con le selezioni massali di Gamay piantate nel 1940). La coppia di pionieri ha casa e cantina vicino a Marchampt, nella parte sud-occidentale del Beaujolais; lavorano in nome della conservazione, in chiave creativa e sorprendente. Si tratta di uno di quei progetti virtuosi che rompono le barriere della standardizzazione e ci ricordano quanto produrre vino possa essere una forte azione sociale e politica.

vino
Strutturato e complesso, dalle note floreali e di cera d’api al naso fino alla rotondità delicata della bocca, con un finale leggermente amarognolo. Immagina di essere in un Bar à Vin in Provenza, è il primo giorno di ferie; sul tavolino di marmo ci sono due piccoli calici tozzi e una bottiglia di Magdalena. Voilà, il primo sorso richiama perfettamente l’ambiente circostante.

vino
Fresco, schietto e conviviale, diverso da qualsiasi altro bianco; note vegetali, acacia, palato profondo e mineralità finale. Per descriverlo avremmo bisogno di un linguaggio nuovo; noi ci limitiamo a dirvi che sì, è un vino, ed è anche ben fatto.

domaine des frerès
Quando nasci e cresci vicino a Chinon, nel Centro-Valle della Loira, e la tua famiglia non ha nulla a che fare con la viticoltura, arriva forse un momento in cui ti si muove qualcosa dentro, una sorta di richiamo, che porta ad interrogarti: “Ma se trovassi un modo per sancire il legame con la mia terra? E se quel modo fosse proprio produrre vino?” Se lo devono essere chiesti Henri e Valentin, fratelli, e per nostra fortuna si sono dati una risposta affermativa a queste domande; entrambi ingegneri prima, entrambi viticoltori poi. Il primo a seguire il richiamo è stato Henri, che nel 2013 si è iscritto a Viticoltura ed Enologia; una volta con il titolo in mano, ha cominciato a sperimentare sul campo, lavorando con i migliori vigneron di Francia. Nel 2015 è il turno di Valentin, che ottiene il diploma a Mâcon, seguendo poi lo stesso iter del fratello. Arriva luglio 2017 e i due si mettono alla ricerca della vigna perfetta; ci vorrà un anno e qualche mese prima che arrivi la folgorazione sulla via di Damasco, 11 ettari a Beaumont en Véron (AOC Chinon), vecchie vigne e 6 diversi terroir. Marzo 2019 è segnato dalla caccia al finanziamento, dove entrano in soccorso amici e parenti; è ottobre, grazie ai finanziamenti possono cominciare i lavori di conversione in biologico e di rafforzamento delle piante, sempre e solo loro due. Ad un anno di distanza possono raccogliere i frutti del loro lavoro, letteralmente. Un cammino complesso, inseguendo un richiamo naturale.

vino
Il particolare microclima di Véron permette ai vini qui prodotti di sviluppare maggiore rotondità, motivo per cui le espressioni di Cabernet Franc che se ne ottengono sono un must per chi vuole scoprire tutte le sfumature di questo vitigno. Nel caso di Les Moulins de Beau Puy all’unicità del terroir vengono combinate dimestichezza e artigianalità; il risultato? Un Cabernet Franc che difficilmente smettereste di bere, che rispetto al fratello minore “Le Pérou”, è più materico, denso, sostenuto e dal finale astringente. Ambasciatore di questo terroir di tufo giallo e argille fini.

vino
Per gli appassionati di Cabernet Franc, quelli a cui piace cogliere le varie sfumature di stile adottate da ogni produttore. In questo caso, è un Cabernet Franc che non entra a gamba tesa, rimane discreto, dondolando sul posto tra note citriche e note di frutti rossi, salutando calorosamente alla fine e ricordandoci del microclima sabbioso da cui proviene.

katsunuma
Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell'identità vitivinicola giapponese più profonda. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente: nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, dedite perlopiù a misurarsi con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l'omonimo koshu. Si tratta di un'uva bianca il cui arrivo in Giappone attraverso la via della seta risale circa a un millennio fa, e le cui origini sono da rintracciare nella regione del Caucaso. Katsunuma è stata la prima azienda a esportare il vino giapponese nel mondo, e oggi, guidata da Yuji Aruga, profonde grande impegno nel continuare a valorizzare il Koshu come ambasciatore della natura più ancestrale della nazione.

katsunuma
Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell'identità vitivinicola giapponese più profonda. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente: nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, dedite perlopiù a misurarsi con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l'omonimo koshu. Si tratta di un'uva bianca il cui arrivo in Giappone attraverso la via della seta risale circa a un millennio fa, e le cui origini sono da rintracciare nella regione del Caucaso.
L'azienda capostipite della produzione del Sol Levante produce con la varietà autoctona questa bolla rifermentata per 24 mesi in bottiglia, diamantina dal gusto vivace.

katsunuma
Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell'identità vitivinicola giapponese più profonda. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente: nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, dedite perlopiù a misurarsi con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l'omonimo koshu. Si tratta di un'uva bianca il cui arrivo in Giappone attraverso la via della seta risale circa a un millennio fa, e le cui origini sono da rintracciare nella regione del Caucaso.
L'azienda capostipite della produzione del Sol Levante produce con la varietà autoctona questa bolla rifermentata per 24 mesi in bottiglia, diamantina dal gusto vivace.

katsunuma
Un vino aromatico con rinfrescanti aromi di agrumi e un pizzico di umami che lo rende adatto ad accostamenti con piatti orientali. Al naso si percepiscono mele, il pepe bianco e la cannella, mentre il sorso si svela dritto e floreale, con un finale sapido e salato.

katsunuma
Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell'identità vitivinicola giapponese più profonda. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente: nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, dedite perlopiù a misurarsi con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l'omonimo koshu. Si tratta di un'uva bianca il cui arrivo in Giappone attraverso la via della seta risale circa a un millennio fa, e le cui origini sono da rintracciare nella regione del Caucaso.
Questo vino, prodotto unicamente da uve Koshu e affinato a lungo sulle fecce, è malleabile in grado di abbinarsi con i sapori classici della cucina giapponese.

katsunuma
Il colore cristallino rispecchia il naso danzante su note floreali, al palato risulta minerale con sentori di pera, pesca bianca e sfumature agrumate, con un fresco finale erbaceo. Si accompagna bene a formaggi sia molli che stagionati.

katsunuma
Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell'identità vitivinicola giapponese più profonda. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente: nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, dedite perlopiù a misurarsi con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l'omonimo koshu. Si tratta di un'uva bianca il cui arrivo in Giappone attraverso la via della seta risale circa a un millennio fa, e le cui origini sono da rintracciare nella regione del Caucaso.
Il mosto di questo vino viene raffreddato con ghiaccio secco. La fermentazione avviene in legno, dove poi invecchia per 6 mesi prima dell'imbottigliamento. Il risultato dona aromi intensi e note terziare tipiche di un rosso.

katsunuma
Giallo paglierino chiaro. Al naso troviamo intensi aromi frutta bianca come mela e pera, scorza di limone, una spiccata mineralità ed echi burrosi. Al palato si svelano i ricordi speziati del legno e una struttura morbida e avvolgente, con un finale sapido persistente. Consigliato con le ostriche.

luddite wine
«La tecnologia e la meccanizzazione non saranno mai sostituti della passione»: il motto dell'azienda, già riassunto nel nome che evoca il luddismo, identifica perfettamente il lavoro di Niels e Penny Verburg. Dopo aver lasciato il paese nel 1989 e aver fatto numerose esperienze nel mondo del vino tra Francia, Cile, Nuova Zelanda, Australia e Grecia, nel 1995 i coniugi Verburg sono tornati in Sudafrica, stabilendosi nella regione vitivinicola dell'Overberg, a Bot River. Qui, in proprio dai primi anni Duemila, hanno dato forma alla personale idea di vino, fatta di rispetto per la terra e di approccio spiccatamente artigianale. A fare la voce grossa sono i vini da uve shiraz (syrah) e chenin blanc, ma Niels e Penny realizzano anche due blend a cui contribuiscono in misure diverse pure mourvèdre, grenache, viognier e blanc fumé.

luddite
Diraspatura e pigiatura direttamente all'interno delle vecchie botti in legno. Fermentazione spontanea di circa 20 giorni con macerazione e regolari rimontaggi. Speziato, salino e con note di mandorla.

luddite wine
Si presenta al calice rosso scuro, il naso ricorda la confettura di frutti rossi spezie dolci, vaniglia, pepe e freschi sbuffi balsamici. Coerente al palato, dove emerge una solida trama tannica e ben bilanciata con la succosa acidità. Trova la sua massima espressione con formaggi stagionati, agnello e manzo.

luddite
Si presenta al calice rosso scuro, il naso ricorda la confettura di frutti rossi spezie dolci, vaniglia, pepe e freschi sbuffi balsamici. Coerente al palato, dove emerge una solida trama tannica e ben bilanciata con la succosa acidità. Trova la sua massima espressione con formaggi stagionati, agnello e manzo.

luddite
«La tecnologia e la meccanizzazione non saranno mai sostituti della passione»: il motto dell'azienda, già riassunto nel nome che evoca il luddismo, identifica perfettamente il lavoro di Niels e Penny Verburg. Dopo aver lasciato il paese nel 1989 e aver fatto numerose esperienze nel mondo del vino tra Francia, Cile, Nuova Zelanda, Australia e Grecia, nel 1995 i coniugi Verburg sono tornati in Sudafrica, stabilendosi nella regione vitivinicola dell'Overberg, a Bot River. Qui, in proprio dai primi anni Duemila, hanno dato forma alla personale idea di vino, fatta di rispetto per la terra e di approccio spiccatamente artigianale. Vendemmia anticipata per preservare l'acidità. L'uva fermenta parte in acciaio e parte in tini aperti con 10% di grappolo intero. Due anni di affinamento in botti usate lo rendono speziato e dai tannini secchi.

luddite
L’aspetto è paglierino chiaro con un tocco di verde lime. Al naso sentori di pera, pesca e scorza di agrumi. Palato di media struttura riconferma il naso di frutti bianchi e finale agrumato lungo ed equilibrato. Ideale con cibi piccanti e speziati.

monastery marani
In Georgia la cultura e la passione per la vigna e il vino è una tradizione tramandata da millenni. A Kakheti, la maggiore regione vitivinicola della Georgia Orientale e considerata da molti la culla del vino, si coltiva la vite da più di 6000 anni. Ritrovamenti archeologici fanno di questo paese uno dei luoghi originari della vite e gli antichi abitanti tra i primi vignaioli della storia capaci di addomesticarla. Badagoni è una delle cantine più giovani della regione. Il moderno edificio di trova tuttavia di fronte all’antico monastero di Alaverdi, risalente al VI secolo d.C., circondato da campi e vigneti dove crescono più di cento varietà locali di uva. Non a caso secondo la tradizione georgiana la produzione di vino è stata tramandata nei secoli dai monaci ortodossi. Qui le tradizioni vitivinicole antiche di migliaia di anni si combinano con la tecnologia moderna e la passione per la ricerca della qualità e dell’eccellenza del vino. In collaborazione con l’enologo italiano Donato Lanati, Badagoni ha creato i vini “Alaverdi”, seguendo tradizioni antiche come l’uso delle anfore in terracotta. Sepolte nella cantina del monastero, le "qvevry" ospitano il vino che fermenta e poi riposa sotto terra sigillato con argilla fresca e coperto da sabbia per controllare l’umidità e assicurare una temperatura fresca e costante.

monastery marani
Prodotto con uve Saperavi in purezza e considerato uno dei migliori esempi di vino Georgiano. Rubino intenso, di grande compattezza nel bicchiere. Ricco al naso, si apre progressivamente partendo dalla frutta scura e la confettura e arrivando a note erbacee e terrose. Il sorso é pieno, compatto e appagante, ravvivato da una sottile vena acida.

monastery marani
Vino che viene prodotto con uve Rkatsiteli in purezza. Affascinante nella luminosa veste ambrata, al naso é generoso, ricco di sfumature speziate, agrumate e di frutta secca ben bilanciate dalla spiccata mineralitá. É un vino di corpo, con un lieve tannino che lo rende un perfetto abbinamento gastronomico.

natenadze
Quella di Giorgi Natenadze è una storia relativamente recente, visto che i suoi primi vini sono datati 2009. Ci troviamo di fronte a una realtà unica, situata nella regione meridionale di Samtskhe-Javakheti, storicamente nota come Meskheti. Questa zona montuosa (le vigne vanno dai 1.000 ai 1.600 metri di quota) e di origine vulcanica in passato era intensamente coltivata, ma quattro secoli di occupazione ottomana hanno portato alla perdita di buona parte del patrimonio viticolo. Giorgi Natenadze ha così deciso di andare a caccia di vigne tra le foreste, dove la vegetazione aveva ricoperto la traccia dell'intervento umano. Oggi ha riportato in vita piante di oltre un secolo, con alcuni esemplari di addirittura 400 anni di età, ancora produttivi. Nei tradizionali qvevri vinifica con lunghe macerazioni sulle bucce uve di impareggiabile pregio, lavorando su numerose varietà autoctone, alcune delle quali pressoché sconosciute.

natenadze
Un intrigante assemblaggio di viti selvatiche secolari che esprimono la loro natura assolutamente unica regalando suggestioni di frutta rossa e sottobosco, ciliegia selvatica e bacche, e rinfrescanti note vegetali ed erbacee. Immancabile sapidità al sorso.

natenadze
Un intrigante assemblaggio di viti selvatiche secolari che esprimono la loro natura assolutamente unica regalando suggestioni di frutta rossa e sottobosco, ciliegia selvatica e bacche, e rinfrescanti note vegetali ed erbacee. Immancabile sapidità al sorso.

natenadze
Viti selvagge che arrivano alla sorprendente etá di 400 anni, vinificate in quevri a contatto con le bucce conferiscono a questo bianco tratti distintivi e caleidoscopi su cui spicca la mineralità, accompagnata da note vegetali e una grande balsamicitá.

natenadze
La fermentazione spontanea in terracotta, restituisce un vino semplice ma non banale, giocato sulla freschezza del frutto e un sorso reso compulsivo dal sottile equilibrio di freschezza e sapidità.

vino
Un intrigante assemblaggio di viti selvatiche secolari che esprimono la loro natura assolutamente unica regalando suggestioni di frutta rossa e sottobosco, ciliegia selvatica e bacche, e rinfrescanti note vegetali ed erbacee. Immancabile sapidità al sorso.

vino
Viti selvagge che arrivano alla sorprendente etá di 400 anni, vinificate in quevri a contatto con le bucce conferiscono a questo bianco tratti distintivi e caleidoscopi su cui spicca la mineralità, accompagnata da note vegetali e una grande balsamicitá.

tevza winery
Ci troviamo in una realtà vitivinicola di recente fondazione: era il 2018 quando Goga Tevzadze, pioniere indiscusso di un nuovo modo (per la zona) di fare vino, basato su microvinificazioni di uve autoctone georgiane e sul négoce, ovvero sull’acquisto di uve poi vinificate nella cantina di proprietà, ha dato vita a Tevza Winery. Goga, insieme alla sua famiglia, ha scelto di puntare su numerosi antichi qvevri interrati, in cui fermentano e affinano i vini. Siamo a Saguramo, pochi chilometri a nord di Tbilisi e tra le montagne del Mtskheta, nella regione del Kartli: una zona microclimaticamente molto vocata per la produzione di vino di qualità. I vitigni tipici della regione del Kartli sono il chinuri e il goruli mtsvane per i bianchi, e lo shavkapito per i rossi. L’approccio alla vinificazione è preciso e ispirato ai più alti standard qualitativi.

tevza winery
“Winemaking with a mission”, questa la filosofia di Goga; la missione di esplorare, preservare, promuovere le varietà autoctone del Kartli, e di farlo usando il suo tocco personale. In questo caso il Goruli Mtsvane (“quello verde di Gori”, città che si trova vicino a Kartli) è in purezza espressiva, regalandoci, per questa annata, un colore ancora più ambrato e un tannino così incisivo da sembrare un vino della regione di Kakheti. Equilibrio e abbinamenti che si rincorrono tra naso e palato: ricco di frutta secca, riequilibrata da miele e caprifoglio, armonioso ma di struttura tannica e “con coscia”, albicocche e arancia matura in sintonia ottimale. Questo vino ama il cibo e da esso si fa amare.

tevza winery
“Crazy and alive” è il motto di Goga, la filosofia che seguono i suoi vini e le vinficazioni che permettono di ottenerli. Nel caso di questo Shavkapito in purezza la produzione si è limitata a 1200 bottiglie, a garanzia dell’espressività di ogni singola bottiglia. Giocando con macerazioni più lunghe e un’elaborazione leggermente più ossidativa rispetto al solito, il risultato è un vino amabile e maturo, ricco di frutta cotta. Il carattere varietale di questo uvaggio, che deve il suo nome a “shavi”, tradotto come “nero”, si incontra con l’identità di Gora in un profilo aromatico che rimanda ai frutti di bosco in piena maturazione.

zedashe
In seguito ad alcuni scavi archeologici, nell'area del monastero di Zedashe sono emersi un'antica cantina e numerosi strumenti di lavoro. Sulla base di tali scoperte i monaci locali hanno quindi deciso, nel 2016, di rimettere in piedi l'attività di produzione di vino per scopi commerciali, considerato che in precedenza ne facevano soltanto per uso proprio. Il termine zedashe significa sacramentale, vino della messa, e non a caso qui si respira un'atmosfera unica, dalle sfumature ancestrali e spirituali. Utilizzando gli antichi strumenti riportati alla luce, tra cui numerose anfore tradizionali qvevri, i monaci lavorano le vigne piantate sul vicino monte Elia, con circa 10.000 ceppi di vecchie varietà georgiane come shavkapito, manavi green, qisi, khikhvi, goruli e chinuri, oltre a saperavi e rkatsiteli, che danno vita ai vini più popolari del monastero.

zedashe
Si presenta in una luminosa veste rosso rubino e al naso si esprime su note di frutta rossa fresca, soprattutto ciliegia e lampone, aggraziato e lungo nel finale fruttato che lo rende un abbinamento ideale con piatti succulenti di carne e formaggi.

zedashe
Affascinante nel color oro con riflessi ambrati, al naso è avvolgente e intenso negli aromi, che vanno dal floreale alla frutta matura, uva sultanina e albicocca, il miele, le erbe aromatiche e la frutta secca. In bocca è fruttato, deciso e con un tannino lieve e saporito, ritorna il miele e chiude su una persistente sensazione mandorlata. Un vino di grande fascino da abbinare a formaggi stagionati.

agricola millami
L’ Azienda Agricola Millami si trova a Marsala , nella punta occidentale della Sicilia. Nei primi anni ’50 furono i nonni , Diego Maggio e Michele Morsello Angileri a convertire le rispettive aziende agricole dalla coltivazione del grano a quella della vita, cambiando radicalmente il volto di quella che è oggi Agricola Millami. Con un’ estensione totale di circa 12 ettari di vigneto , 3 sono dedicati al progetto di Fabio Morsello vinificando 3 varietà autoctone , il nero d’ avola, il grillo e l’ inzolia. L’ azienda mantiene un approccio familiare, legato alla tradizione e alla cultura del territorio con forte attenzione alla biodiversità e alla cura degli animali; non vengono utilizzati prodotti di sintesi , seguendo da qualche anno il processo per la conversione in agricoltura Biologica; le uve sono coltivate in bassa resa con trattamenti di rame e zolfo ridotti solamente al minimo indispensabile. La vendemmia è manuale e le fermentazioni in cantina avvengono solo ed esclusivamente con lieviti indigeni.

agricola millami
Colore giallo dorato, luminoso; floreale al naso, leggermente esotico e con note erbacee di the, sorso dalla spiccata acidità e sapidità.

agricola millami
Vino dalla beva agile, fruttato con sentori di ciliegia e frutti di bosco.

agricola millami
Colore dorato intenso e brillante , naso ampio di macchia mediterranea, elicrisi essiccato, camomilla e miele, strutturato e pieno ma ben bilanciato ed armonioso.

corpisco
José Moquillaza è un produttore di pisco di alta qualità. Agli inizi del 2000 ha però iniziato a fare anche vini naturali con varietà creole, importate cioè all'inizio della presenza europea in Sudamerica, e in precedenza note perlopiù per essere la base del celebre distillato nazionale peruviano. Da allora il suo percorso nel mondo del vino si è snodato attraverso diversi progetti: nel 2016 ha avuto inizio la collaborazione con l'argentino Matías Michelini, da cui sono nati i “vini di sabbia” della valle desertica di Ica. Qui si lavorano vecchie vigne di listan prieto, albilla, Italia e moscato rosso, con basse rese e lunghe macerazioni a contatto con le bucce. Al centro dell'approccio di José c'è l'intenzione di fare da apripista per una vera rivoluzione culturale del vino peruviano, improntata alla riscoperta delle tradizioni locali.

corpisco
Alla vista è un vino di colore grigio molto chiaro, non filtrato. Al naso ci sono note di mela matura, pietra bagnata e sale. In bocca si apprezzano nettamente le note fermentative, la prugna secca, le note terrose e l'umami, sostenute da un'acidità fine e persistente.

corpisco
Vino non filtrato, che si presenta di un affascinante colore giallo iridescente. Inebriante aroma floreale al naso, che si arricchisce qui di sentori si salsedine e umami. Il palato è stupefacente per densità e complessità di sensazioni tattili e aromatiche. È ricco di frutta polposa con un contrappunto salato, ci sono profonde note terrose e una elettrizzante acidità che bilancia la struttura e ne allunga il finale. Un vino per combattere la solitudine.

corpisco
É un vino denso e brillante, di un luminoso colore ambrato chiaro. Al naso emergono note floreali di gelsomino, mandorle e un tocco di lievito. In progressione emergono sentori di frutta gialla disidratata che sprigionano fine acidità. Il palato è avvolgente e serico, e si distinguono sentori di panificazione e frutta secca, arricchito da una sensazione salina che rende vibrante il sorso.

corpisco
Alla vista si presenta di un fascinoso color rosa aranciato, denso e screziato. Il naso un caleidoscopio di entusiasmanti sfumature aromatiche, frutti di bosco, frutta a nocciolo, frutta secca e lievito. Al sorso spiccano sentori di frutta nera semisecca, mallo di noce, lievito madre e panificazione, in una consistenza avvolgente e saporosa, confortante. Il vino adatto da consumare nella capanna allestita in salotto, in compagnia di una pila e un libro.

domaine arsac
La famiglia Arsac è alla guida della proprietà su cui oggi si sviluppa l'azienda vitivinicola da generazioni, ma solo nel 2014 l'attività ha trovato la sua forma attuale, sotto il nome di Domaine Arsac. Papà Joël e i figli Dimitri e Sébastien producono vini naturali potendo contare su oltre 15 ettari di superficie vitata, inseriti in un contesto territoriale, come quello dell'Ardèche, dalle grandi potenzialità, anche se ancora non del tutto valorizzate. La zone è quella compresa tra la valle del Rodano e il Massiccio Centrale: qui le vigne vegetano a circa 400 metri di altitudine, su terreni argilloso-calcarei e basaltici, non lontane dall'antico vulcano Le Coiron. L'approccio agronomico sostenibile, privo di ogni scorciatoia chimica e con lavorazioni tra i filari effettuate con l'ausilio dei cavalli, è il presupposto di vinificazioni attente e poco interventiste, con fermentazioni in legno, lunghe macerazioni e pigiature con i piedi.

domaine
Uno chardonnay brillante e dorato, con riflessi verdi. Al naso è floreale e fruttato, arricchito di erbe aromatiche e mineralità agrumata. In bocca ci accoglie una bella freschezza supportata da una struttura ampia e una grande persistenza aromatica. Stupefacente e atipico. Perfetto come aperitivo o in abbinato con frutti di mare o pesci grigliati

domaine
Uno chardonnay brillante e dorato, con riflessi verdi. Al naso è floreale e fruttato, arricchito di erbe aromatiche e mineralità agrumata. In bocca ci accoglie una bella freschezza supportata da una struttura ampia e una grande persistenza aromatica. Stupefacente e atipico. Perfetto come aperitivo o in abbinato con frutti di mare o pesci grigliati

domaine arsac
Che buono questo Merlot. I suoli vulcanici e la vinificazione rispettosa ci restituiscono un vino con con un bouquet intenso di frutti rossi e spezie, ai quali fa eco un palate ampio, generoso e lungo, con tannini setosi e perfettamente integrati. Ideale con piatti di carne in preparazioni succulente.

vino
100% Pinot Nero da vigne giovani su terreni vulcanici. Fermentazione carbonica con lieviti autoctoni in vasche di acciaio inox. Minima solforosa prima dell'imbottigliamento.

fattoria albatrella
Il percorso di Marco nel mondo del vino è un cammino importante, fatto da studi in Enologia a Pisa e diverse esperienze lavorative in realtà italiane ed estere, arrivando asvolgere la diciannovesima vendemmia nel 2023. Il primo passo del nuovo progetto avviene nel 2015, quando il nonno avendo bisogno di liquidità decide di vendere una parte delle terre, e non volendo perdere un posto dove aveva tanti bei ricordi, Marco decide di comprare. Nello stesso anno conosce Margaux, compagna di vita e diprogetto, anche lei enologa ed agronoma. Avendo tutti e due molto a cuore la salute del pianeta, ed in più Margaux una grande passione ed esperienza con icavalli, i lavori in vigna, nella visione del progetto,tenderanno ad essere svolti con l’aiuto di questi animali. L’azienda è composta da 14 ettari tra proprietà ed affitti. Alcuni terreni sono coltivati a regime biologico da sempre, mentre gli altri sono in conversione, puntando ad avere la certificazione sull’intera linea in pochi anni. Le vendemmie del 2022 e del 2023 sono state vinificatedagli amici di Bakkanali, ma dalla 2024 sarà tutto svolto inautonomia, in quanto si stanno ultimando i lavori diristrutturazione dell’abitazione per ricavare la cantina diproprietà.

fattoria arabella
Trebbiano, Malvasia e Grechetto: tre varietà a bacca bianca vendemmiate insieme e diraspate prima di macerare con le bucce 24 ore nell’attesa di essere torchiate. Fermenta e poi affina sulle fecce fini con batonnage costanti in acciaio.

fattoria arabella
50% di uva Montepulciano e 50% Sangiovese vengono diraspate e pigiate prima di essere lasciate macerare 24 ore con le bucce. Dopo la torchiatura il mosto fermenta spontaneamente e affina in acciaio. Fresco e delicato.

fattoria arabella
Tutte le varietà a bacca rossa della vigna più vecchia (quasi 70 anni) vengono vendemmiate in contemporanea. Fermentazione spontanea in tonneaux aperto con 20% di uva intera per poi affinare in acciaio. Un vino in grado di dare il meglio sulla distanza.

fattoria arabella
100% Sangiovese diraspato e fementato con lieviti indigeni in acciaio. Dopo la svinatura, torchiatura e fermentazione malolattica il 10% del vino affina in barriques usate. Tannino dolce ma croccante.

gusbourne
La nascita della tenuta originaria di Gusbourne risale addirittura al 1410. Acquistata da Andrew Weeber nel 2004, oggi si divide tra i 60 ettari di proprietà di Appledore, nel Kent, e i 30 ettari nel West Sussex, entrambe zone molto vocate per la viticoltura e situate nel sud dell'Inghilterra. A partire dall'annata 2006 l'azienda produce spumanti Metodo Classico ottenuti con le uve che formano la classica triade champenoise: chardonnay, pinot nero e pinot meunier. In pochi anni Gusbourne è diventata una delle realtà di riferimento per gli sparkling wine britannici: il cambiamento climatico ha fatto di queste zone un luogo ideale per la coltivazione di uve destinate alla spumantizzazione, e non è detto che in futuro non trasformi l'Inghilterra nel loro regno d'elezione. L'attenta selezione dei grappoli, la pressatura delicata, le fermentazioni in acciaio e legno, il lavoro di composizione delle cuvée e il lungo riposo sui lieviti fanno il resto e sono la firma aziendale.

gusbourne
Paglierino con riflessi dorati, ha un perlage fine e persistente. Al naso è ricco di note agrumate e fruttate di mela verde e pera matura. Preciso e diretto al sorso, esprime eleganza e una rinfrescante mineralità. Tornano sentori di frutta bianca, nocciole tostate e panificazione, è scorrevole sulla vibrante acidità con un finale di grande avvolgenza.

gusbourne
Colore ricco e dorato, con una spuma delicata e aromi di agrumi mielati, pesca bianca e frutta secca tostata nel bicchiere. Al palato è soffuso di mele rosse, pere cotte e frutti a bacca rossa brillante, mostrando note più sviluppate di pane appena sfornato e torta di mele e un finale lungo e rotondo.

gusbourne
Delicato, in una elegante veste rosa tenue brillante, al naso si esprime su intensi aromi di piccoli frutti rossi e fresca pasticceria, in una raffinata cornice floreale. Al palato tornano i piccoli frutti, mirtilli rossi e ciliegie, sferzati dall’acidità agrumata che si allunga in un finale preciso e persistente.

vino
Paglierino con riflessi dorati, ha un perlage fine e persistente. Al naso è ricco di note agrumate e fruttate di mela verde e pera matura. Preciso e diretto al sorso, esprime eleganza e una rinfrescante mineralità. Tornano sentori di frutta bianca, nocciole tostate e panificazione, è scorrevole sulla vibrante acidità con un finale di grande avvolgenza.

vino
Colore ricco e dorato, con una spuma delicata e aromi di agrumi mielati, pesca bianca e frutta secca tostata nel bicchiere. Al palato è soffuso di mele rosse, pere cotte e frutti a bacca rossa brillante, mostrando note più sviluppate di pane appena sfornato e torta di mele e un finale lungo e rotondo.

vino
Delicato, in una elegante veste rosa tenue brillante, al naso si esprime su intensi aromi di piccoli frutti rossi e fresca pasticceria, in una raffinata cornice floreale. Al palato tornano i piccoli frutti, mirtilli rossi e ciliegie, sferzati dall’acidità agrumata che si allunga in un finale preciso e persistente.

le prieurè saint-hughes
I due fratelli Vincent e Mathieu Quénard sono all’ origine della creazione della tenuta Priuré Saint- Hughes situata nel comune di Saint Jeoire-Prieuré .Questa denominazione, poco conosciuta dal grande pubblico e che si estende per una ventina di ettari al massimo, produce vini Jacquère eccezionali, fini e floreali. I vigneti, certificati biologici nel 2000 e biodinamici dal 2016, presentano una gamma di vitigni rappresentativi della diversità savoiarda: Gamay, Jacquère - nella denominazione Saint Jeoire-Prieuré, Altesse, Chignin Bergeron. Piantumazione di alberi in prossimità delle parcelle: questi sono gli elementi messi in atto nella tenuta per favorire la biodiversità e migliorare la struttura del suolo. In cantina, si utilizza un minimo di solfiti e nessun trucco enologico per esaltare al meglio il terroir unico di questo piccolo lembo di terra. In alto i calici e viva il vino libero di Savoia!

le prieurè saint-highes
Rosso rubino brillante , succoso e leggero con sentori di piccoli frutti rossi, leggerissima trama tannica, fine e sottile.

le prieurè saint-highes
Vino giovane dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, sentori di fiori bianchi , palato ampio e avvolgente con ricordi di miele e frutta a polpa bianca , in bocca chiude fresco e teso.

le prieurè saint-highes
Limpido e brillante, intenso con sentori floreali e di agrumi, palato bilanciato, persistente con una sorprendente chiusura minerale, in alto i calici per i vini liberi di Savoia!

rivale
L’ azienda agricola Rivale nasce nel 2013 nell’ agro di Polignano a Mare , in provincia di Bari , in Puglia. Nasce per una scommessa personale , piantando un vitigno non autoctono come il pinot nero , ed al momento, risulta l’ unica in Puglia a riuscire nell’ intento. Iniziando con una produzione di sole 1000 bottiglie, la produzione di oggi è aumentata fino ad arrivare ad un massimo di 5000 bottiglie. La cantina è situata nell’ azienda, a pochi metri dal vigneto seguendo il modello delle piccole cantine francesi che producono “Vins de Garage”, vini prodotti in lotti di dimensioni ridotte così da poter essere stoccate in un spazio piccolo come un garage.

rivale
Chardonnay proveniente da una vigna con suolo calcareo, nell' entroterra del Comune di Polignano a Mare . Fermentazioni spontanee con lieviti indigeni in acciaio, segue affinamento in cisterne in titanio e in parte in barriques. Complesso, persistente , sentori di frutta esotica accompagnano una delicata speziatura ad un sorso snello e bilanciato.

vino
Coloro rosso rubino intenso e vivace, complesso, speziato, avvolgente, intrigante e di grande agilità di beva.

romain petitteau
La tenuta La Tourlaudière si trova a Vallet, vicino a Nantes, all'estremità meridionale della Valle della Loira. I suoi vigneti si nutrono di terreni antichi, ricchi di rocce vulcaniche e metamorfiche. La vicinanza tra i vigneti e la cantina permette di cogliere la ricchezza di questa diversità geologica che si riflette nell’ampia gamma di cuvée prodotte. La varietà tradizionale coltivata è il Melon Blanc (anche noto come Melon de Bourgogne), ma si coltivano anche Chardonnay e Pinot Gris per i bianchi e diverse varietà di uve rosse.Si tratta di una tenuta familiare e Romain Petiteau vi è arrivato nel 2006 lavorando come dipendente in vigna e in cantina. Nel 2015 ha assunto la gestione dell'azienda, convertendola al 100% in agricoltura biologica a partire dal 2018. Per la produzione dei vini non vengono aggiunti lieviti: i lieviti indigeni dei vigneti sono sufficienti per la fermentazione e, inoltre, nella maggior parte dei casi non vengono utilizzati solfiti. Per la cura dei vigneti è stato scelto di affidarsi alla natura stessa: le pecore, che pascolano tranquillamente tra le vigne, aiutano a tenere sotto controllo le erbacce evitando, in questo modo, di lavorare troppo in profondità i terreni, preservando la salute del suolo.

vino
Al naso, questo vino offre un delicato bouquet di pera, limone dolce e note minerali affumicate. Al palato, è presente la freschezza della mela, accompagnata da un finale che richiama il pane appena sfornato, il miele e una piacevole mineralità. Perfetto come aperitivo, si abbina splendidamente a piatti di pesce, pollame e formaggi

vino
Il Syrah regala le classiche note di ciliegie nere e amarene mature, arricchite da un tocco minerale. Il Pinot Nero, invece, contribuisce con eleganti sentori di pepe e spezie. Questo rosso si sposa perfettamente con piatti a base di pollame e salumi, ma si rivela anche un'ottima scelta come aperitivo.

vino
Questo spumante naturale si caratterizza per le sue bollicine fini e un profilo elegante, con delicate note di fiori bianchi e aromi di limone. Il finale minerale offre una freschezza avvolgente e rinfrescante. Perfetto come aperitivo, si abbina splendidamente a terrine di pesce, salmone affumicato e ostriche.

vino
Al naso, questo bianco naturale Non-Ouillé svela aromi di spezie, mele Granny Smith e note minerali iodate. In bocca, il profilo si arricchisce di un finale profondo e salato, con una mineralità avvolgente

vino
Un vino morbido e ben bilanciato, con fresche note di agrumi e mele che rinfrescano il palato. Perfetto come aperitivo, si abbina splendidamente a piatti a base di frutti di mare.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Completa il quadro un approccio alle vinificazioni genuino, minimalista e poco interventista.

sifer wines
Questo Grenache si presenta cdi una bellissima carica cromatica che tende al violaceo, al naso si notano principalmente la ciliegia selvatica, la mora e la liquirizia che le dona piccantezza. In bocca ha la forza e il calore tipico del vitigno, floreale ma con tannini presenti che lo rendono rotondo e con una piacevole acidità. Un vino rosso che può accompagnare ogni tipo di pasto.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. La fermentazione spontanea senza aggiunta di lieviti fa sì che in questo vino ancestrale siano ben evidenti le note varietali.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Il mosto viene tenuto a bassa temperatura per mantere freschezza e profumi. La fermentazione avviene spontaneamente e le note sono tipiche della frutta essiccata.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Il mosto viene tenuto a bassa temperatura per mantere freschezza e profumi. La fermentazione avviene spontaneamente e le note sono tipiche della frutta essiccata.

sifer
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Il mosto viene tenuto a bassa temperatura per mantere freschezza e profumi. La fermentazione avviene spontaneamente e le note sono tipiche della frutta essiccata.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Una bolla ancestrale con un perlage molto delicato e dai sentori intensi di mora e prugna.

sifer wines
Questa piccola azienda familiare produce vini naturali coltivando 4 ettari di terreno con due sole varietà: macabeo per le uve a bacca bianca, e garnacha o grenache per le uve a bacca nera. A guidarla è la famiglia Orengo Ferreira, che potendo contare su un luogo vocato, con caratteristiche geologiche e climatiche di grande potenzialità, produce vini fermi e spumanti di spiccata espressività varietale e territoriale. Ci troviamo a Calaceite, circa un centinaio di chilometri a ovest di Tarragona. Le vigne vegetano su terreni sabbiosi e limosi, con una buona percentuale di argilla. Il clima continentale, che comporta spiccate escursioni termiche tra giorni molto caldi e notti fresche, favorisce la maturazione di uve sane, di marcato slancio aromatico, e dall'impronta alcolica accentuata. Una bolla ancestrale con un perlage molto delicato e dai sentori intensi di mora e prugna.

vino
Da uve Xarel-lo, Grenache Blanc e una piccola percentuale di Macabeo. Il vino è piuttosto vivace e divertente. Lunga macerazione sulle bucce a freddo e non filtrato.

vino
Grenache blanc 100% macerato e vinificato in anfora. Naso speziato e bocca giocata sulle morbidezze. L’anfora, come spesso accade, espande le percezioni e scolpisce le sensazioni tattili.

tenuta il nespolo
Piedi ben piantati a terra, sguardo al futuro; questo è Luca, che oggi, con il padre Domenico, scrive i nuovi capitoli della storia dell’azienda. La terra dove hanno radici Luca e le vigne che coltiva con dedizione, è quella di Moasca, nell’astigiano, dove dai primi anni ‘60 nonno Giovanni si dedica alla trasformazione dell’uva; all’inizio solo in piccole quantità per un vino destinato al commercio in damigiana, talmente pochi erano i vigneti a disposizione. Quelli di nonno Giovanni erano anni in cui la monocoltura non aveva ancora preso la ribalta, anni in cui le aziende agricole destinavano gli appezzamenti a produzioni eterogenee: dai meleti all’allevamento di bovini e maiali. Passano gli anni, le superfici vitate aumentano, si smette gradualmente di allevare gli animi; a questo punto nonno Giovanni decide di lasciare il timone ai due figli, Domenico ed Enzo, che di comune accordo, decidono di dare all’azienda un taglio totalmente vitivinicolo, espandendone i canali di vendita - ed estirpando gli ultimi meleti rimasti, primo ricordo vivido di Luca, che si racconta da bambino, in braccio al papà, alla guida del trattore. Forse è stata proprio la vividità di questi ricordi ad accrescere in Luca la volontà di studiare per poter essere la terza generazione alla guida dell’azienda; prima la scuola enologica di Alba, poi la facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino, dove prova il test d’ingresso quasi per gioco. Viene preso, accetta la sfida e lascia il lavoro che aveva trovato dopo i sei anni di scuola enologica. Oggi Luca a Tenuta Il Nespolo applica quella che lui definisce “viticoltura di cognizione”, prendendosi cura degli ormai 12 ettari vitati, dove a farla da padrona è la Barbera, affiancata da Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato (con quest’ultimo la scintilla è scattata tardi – ci racconta Luca – nel 2016). La combinazione degli studi di Luca con l’esperienza di Domenico, la volontà di mantenere sempre in salute i terreni rispettando i cicli della natura, la produzione in continua evoluzione: questi sono i punti di forza di Tenuta Il Nespolo, grazie ai quali i vini diventano prodotti unici, identitari e caratterizzanti di un’ideologia vitivinicola ben precisa.

tenuta
La classica Barbera da far bere agli amici che di Barbera non ne hanno mai veramente bevuta; colore rosso rubino con riflessi violacei, polifenoli e acidità tipici della Barbera d’Asti, profumo intenso di frutti, ma quelli con il nòcciolo, e infatti il naso lo fa da padrone la ciliegia. Dal carattere autoritario delle generazioni di vignaioli che hanno preceduto Luca, con un taglio giovane, dinamico, evolutivo, come la sua generazione; sapido e pieno in bocca, con spiccata acidità e una lieve ma netta tannicità, destinata ad attenuarsi negli anni. Da tutti i pasti.

tenuta
Vigne vecchie di Barbera su terreno argilloso-calcareo. Le uve, diraspate e pigiate, fermentano e macerano in acciaio e cemento per circa 10 giorni. Affina poi un anno il legno usato. Amarena affumicata.

tenuta
Vinificare lo Chardonnay è un po’ come una prova del nove, ma per capire la mano del vignaiolo: nel caso di Luca, la sua è una mano dal taglio deciso, che sa in che direzione andare. Riesce ad interpretare i suoli calcareo-argillosi di colore bianco su cui cresce lo Chardonnay, e lo fa lasciando che esso sviluppi tutti i profumi caratteristici; floreali, che richiamano frutta esotica e polpa gialla, con una buona persistenza aromatica che rimane pazientemente nel calice. Pieno, ma delicato; “sah!” come dicono i piemontesi, apriamo una bottiglia, che mamma ha fatto il pesce.

vino
La classica Barbera da far bere agli amici che di Barbera non ne hanno mai veramente bevuta; colore rosso rubino con riflessi violacei, polifenoli e acidità tipici della Barbera d’Asti, profumo intenso di frutti, ma quelli con il nòcciolo, e infatti il naso lo fa da padrone la ciliegia. Dal carattere autoritario delle generazioni di vignaioli che hanno preceduto Luca, con un taglio giovane, dinamico, evolutivo, come la sua generazione; sapido e pieno in bocca, con spiccata acidità e una lieve ma netta tannicità, destinata ad attenuarsi negli anni. Da tutti i pasti.

vino
Vigne vecchie di Barbera su terreno argilloso-calcareo. Le uve, diraspate e pigiate, fermentano e macerano in acciaio e cemento per circa 10 giorni. Affina poi un anno il legno usato. Amarena affumicata.

vino
100% bolla estiva. Colore rosato, bolla fine e persistente; il palato accoglie la bolla come se fosse una mousse alla vaniglia, fragrante e leggermente agrumata. Le note di pompelmo e sottile percezione di frutti rossi lo rendono un vino che chiede di essere accompagnato ad uno di quei pranzi estivi, un po’ pigri, un po’ goliardici.

vino
Vinificare lo Chardonnay è un po’ come una prova del nove, ma per capire la mano del vignaiolo: nel caso di Luca, la sua è una mano dal taglio deciso, che sa in che direzione andare. Riesce ad interpretare i suoli calcareo-argillosi di colore bianco su cui cresce lo Chardonnay, e lo fa lasciando che esso sviluppi tutti i profumi caratteristici; floreali, che richiamano frutta esotica e polpa gialla, con una buona persistenza aromatica che rimane pazientemente nel calice. Pieno, ma delicato; “sah!” come dicono i piemontesi, apriamo una bottiglia, che mamma ha fatto il pesce.

vino
“Vino Bianco Escamotage”; che cosa vuol dire? È una presa di posizione a favore del Moscato secco, fatta da giovani produttori agguerriti attraverso la creazione di un’associazione e la conseguente registrazione di un marchio: esCAMOtage. Lo scopo era di identificare un Moscato secco da basse rese in vigna, vigneti ben esposti allevati a guyot, gestione del suolo attenta all'ambiente; identificarlo per poi riportarlo all’attenzione del mercato, da tempo sopraffatto dal suo fratello più dolce. Uva la cui trasformazione risulta complessa, in termini di gestione, per via di quella punta amarognola che resta lì alla fine della vinificazione; nonostante questo, Temperss è un vino soddisfacente, dalle evidenti note minerali, corposo e intenso in bocca e mai aggressivo, grazie alla buona acidità.

vino
“Vino Bianco Escamotage”; che cosa vuol dire? È una presa di posizione a favore del Moscato secco, fatta da giovani produttori agguerriti attraverso la creazione di un’associazione e la conseguente registrazione di un marchio: esCAMOtage. Lo scopo era di identificare un Moscato secco da basse rese in vigna, vigneti ben esposti allevati a guyot, gestione del suolo attenta all'ambiente; identificarlo per poi riportarlo all’attenzione del mercato, da tempo sopraffatto dal suo fratello più dolce. Uva la cui trasformazione risulta complessa, in termini di gestione, per via di quella punta amarognola che resta lì alla fine della vinificazione; nonostante questo, Temperss è un vino soddisfacente, dalle evidenti note minerali, corposo e intenso in bocca e mai aggressivo, grazie alla buona acidità.

les vignes d'olivier
A pochi chilometri di distanza da Montpellier, tra i boschi di Argelliers, Olivier Cohen ha trovato la sua Mecca viticola: trasferitosi da queste parti arrivando da Nizza nei primi anni del Duemila, in poco tempo si è affermato come uno dei vignaioli naturali più apprezzati del paese, coltivando circa 7 ettari di vigna su suoli di argilla rossa con inserti di calcare. Olivier non ha radici nel mondo del vino: la sua passione è nata come assiduo frequentatore di La Parte des Anges, storica enoteca e vineria naturale della sua città di origine. Oggi si distingue nel panorama vitivinicolo della regione di Languedoc-Rousillon per il suo approccio anticonformista, come testimoniano anche le sue sperimentazioni sui blend con vini base di annate diverse, spesso con cofermentazioni tra uve a bacca bianca e uve a bacca nera.

les
Vino affascinante, bouquet di fiori e frutta secchi, piccoli frutti rossi e note di spezie dolci. Al palato scopriamo marasca, succoso e dinamico, la trama tannica lievemente accennata lo rende perfetto contrappunto per gogliardici aperitivi cittadini.

les vignes d'olivier
Da una pressatura diretta di Merlot con aggiunta di Cinsault, Ugni Blanc e Carignan a grappolo intero. Co-macerazione di 5 giorni e fermentazione spontanea con lieviti indigeni.

les
Da una pressatura diretta di Merlot con aggiunta di Cinsault, Ugni Blanc e Carignan a
grappolo intero. Co-macerazione di 5 giorni e fermentazione spontanea con lieviti
indigeni.

les
Ceruleo con riflessi aranciati. Al naso etereo, diretto si percepiscono vibranti sentori di pepe bianco e frutti rossi. Al palato scorrevole con un finale incisivo su note di frutta gialla matura.

les
Naso di frutti rossi maturi e floreale con lieve balsamicità. Caratteristica di questo vino è la sua schiettezza e semplicità . Sottile equilibrio tra la morbidezza alcolica e l'acidità pronunciata che lascia un piacevole lungo finale gessoso.

vino
Blend di Cinsault, Grenache e Aramon. Fermentazione a grappolo intero per 5 giorni e poi pressato in vasca. Non filtrato e imbottigliato senza aggiunta di solforosa.

seresin
Michael Seresin è un direttore della fotografia di fama mondiale, che ha firmato film come Saranno famosi e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Nel 1992, mosso dai dolci ricordi della tavola e della vita di famiglia, ha deciso di dare vita a una tenuta agricola di circa 80 ettari nella regione di Malborough, che è diventata una delle prime e più importanti realtà vitivinicole biologiche e biodinamiche del paese. Le vigne, in un corpo unico, si sviluppano sui terreni argillosi e alluvionali di Raupo Creek, e beneficiano di un approccio biodinamico certificato fin dal 2010. Qui vegetano sauvignon blanc, pinot nero, pinot grigio, chardonnay, riesling e sémillon. In cantina alle fermentazioni con lieviti indigeni seguono affinamenti prolungati in botte di legno e in bottiglia: come sostiene Michael, Seresin è «una cantina del Nuovo Mondo con un approccio del Vecchio Mondo».

seresin
Di colore rosso rubino compatto, si presenta al naso con note di fragolina di bosco, ciliegia e vaniglia che anticipano pepe e sentori terrosi ed erbacei. Al palato risulta denso e concentrato di frutti rossi e spezie. Un pinot nero dai tannini eleganti, finale lungo e fresca acidità. Un vino con alto potenziale di invecchiamento.

seresin
Di colore rosso rubino compatto, si presenta al naso con note di fragolina di bosco, ciliegia e vaniglia che anticipano pepe e sentori terrosi ed erbacei. Al palato risulta denso e concentrato di frutti rossi e spezie. Un pinot nero dai tannini eleganti, finale lungo e fresca acidità. Un vino con alto potenziale di invecchiamento.

seresin
Un bianco secco e complesso grazie al rovere francese in cui troviamo aromi di sambuco e agrumi, con un corredo di spezie dolci. Risulta ricco al palato, corposo e avvolgente, animato da una sottile acidità e un appagante finale salino.

seresin
Un bianco secco e complesso grazie al rovere francese in cui troviamo aromi di sambuco e agrumi, con un corredo di spezie dolci. Risulta ricco al palato, corposo e avvolgente, animato da una sottile acidità e un appagante finale salino.

seresin
Il riuscito equilibrio tra la freschezza vegetale del sauvignon e le morbidezze della piccola quota di Semillon dè vita ad un vino caldo e complesso che al naso ricorda la frutta gialla matura, sfumato da richiami vegetali e minerali. e complesso grazie alla spiccata mineralità. Agrumato e tropicale al sorso, chiude sulla persistente sapidità.

costador
L'azienda guidata da Joan Franquet si trova nella Conca de Barberà, nella regione montagnosa appena a nord di Tarragona. Qui, ad altitudini comprese tra i 500 e gli 850 metri, Costador conduce vigne anche di 70-80 anni di età con approccio biologico e in parte biodinamico, su suoli con presenza di ardesia, argilla e calcare. Altri appezzamenti si trovano nella vicina zona del Priorat, luogo di origine della famiglia di Joan, dove troviamo perlopiù viti di carignan e grenache. Tutte le uve sono oggetto di microvinificazioni in anfore chiamate tinajas e provenienti dai laboratori artigiani di Villarrobledo, con prolungate macerazioni a grappolo intero. La linea Metamorphika raggruppa una gamma di vini per cui vengono utilizzate bottiglie di ceramica, e che sono stati vinificati in anfore dai 300 ai 2.500 litri a temperatura controllata.

costador
Orange wine estivo. Fermentato in anfore ha sviluppato un bellissimo stile. Al naso dolci albicocche mature e anche un po' di fiori di sambuco. Secco al palato, succoso, con note di frutta a nocciolo, un pizzico di rosmarino e un retrogusto di pesca. Uno di quei vini per cui un bicchiere non basta, ci vorrebbe un boccale.

costador
Il vino è giallo-arancio con riflessi dorati. Profuma di albicocche, agrumi, con note floreali e sentori di frutta secca. Al palato colpisce la dolcezza del frutto ma allo stesso tempo sviluppa un evidente sapore acidulo che ricorda la confettura fruttata, rivelando ricchi toni di arancia, pera e melone. Il retrogusto armonico e pieno richiama note di speziate. Il vino si abbina a formaggi morbidi aromatici, dessert, dolci alla frutta e dolci

costador
Il vino è giallo-arancio con riflessi dorati. Dolce, ma allo stesso tempo con un evidente sapore acidulo del vino ricorda la confettura fruttata, rivelando ricchi toni di arancia, pera e melone. Il retrogusto armonico e pieno si arricchise con note di spezie.L'aroma del vino contiene note di albicocca, avvolte da sentori di agrumi, fiori e lievito. Poco dopo, sfumature di noci e frutta secca. Aromi di ciliegia e alcune note erbacee. Tannini leggeri.

costador
Il vino è giallo-arancio con riflessi dorati. Dolce, ma allo stesso tempo con un evidente sapore acidulo del vino ricorda la confettura fruttata, rivelando ricchi toni di arancia, pera e melone. Il retrogusto armonico e pieno si arricchise con note di spezie.L'aroma del vino contiene note di albicocca, avvolte da sentori di agrumi, fiori e lievito. Poco dopo, sfumature di noci e frutta secca. Aromi di ciliegia e alcune note erbacee. Tannini leggeri.

costador
Il Trepat di Costador ha un affascinante colore viola. È un rosso di medio corpo, equilibrato e succoso. Aromi di ciliegia e lampone con un pizzico di cioccolato contribuiscono al suo stile elegante e vibrante. Di medio corpo, finale e tannino. Note intensamente affascinanti di ciliegia, cuoio, terra, spezie e lampone.

costador
Il Trepat di Costador ha un affascinante colore viola. È un rosso di medio corpo, equilibrato e succoso. Aromi di ciliegia e lampone con un pizzico di cioccolato contribuiscono al suo stile elegante e vibrante. Di medio corpo, finale e tannino. Note intensamente affascinanti di ciliegia, cuoio, terra, spezie e lampone.

costador
Lo Chenin Blanc di Costador sorprenderà, poiché il naso "selvaggio" nasconde un gusto delizioso e complesso. Incontriamo note di mandorla e caramello, una piacevole affumicatura che segue un po' di legno per finire con una bella sapidità. Accoppiamento perfetto con formaggi, salmone grigliato e pulpo alla gallega.

costador
Lo Chenin Blanc di Costador sorprenderà, poiché il naso "selvaggio" nasconde un gusto delizioso e complesso. Incontriamo note di mandorla e caramello, una piacevole affumicatura che segue un po' di legno per finire con una bella sapidità. Accoppiamento perfetto con formaggi, salmone grigliato e pulpo alla gallega.

costador
Al naso vivaci sentori di frutta a bacca rossa e nera, frutta di bosco, liquerizia, spezie dolci. Ciliegia, mora e prugna, sottili spezie e erbe balsamiche. Tannini freschi e succosi. Elementi di consistenza di questo vino sono l'espressione della maturazione di queste varietà portate all'estremo, espresse con forza e con uno stile molto elegante.

costador
Al naso vivaci sentori di frutta a bacca rossa e nera, frutta di bosco, liquerizia, spezie dolci. Ciliegia, mora e prugna, sottili spezie e erbe balsamiche. Tannini freschi e succosi. Elementi di consistenza di questo vino sono l'espressione della maturazione di queste varietà portate all'estremo, espresse con forza e con uno stile molto elegante.

costador
Al naso vivaci sentori di frutta a bacca rossa e nera, frutta di bosco, liquerizia, spezie dolci. Ciliegia, mora e prugna, sottili spezie e erbe balsamiche. Tannini freschi e succosi. Elementi di consistenza di questo vino sono l'espressione della maturazione di queste varietà portate all'estremo, espresse con forza e con uno stile molto elegante.

costador
Il Macabeu ha caratteristiche simili a tutti gli altri orange wine Costador: minerale, pietroso, fresco e complesso. È però più aromatico dell'altro ma non invadente. Ci sono mela, mandarino, pompelmo giallo e menta. Davvero delizioso.Un vino tra i più eleganti e degni di invecchiamento prodotti. Frutto rotondo, un po' ceroso, molto materico, molta arancia e pesca, fiori bianchi, spezie indiane, ma secco e una con una mineralità profonda.

costador
Il Macabeu ha caratteristiche simili a tutti gli altri orange wine Costador: minerale, pietroso, fresco e complesso. Sentori di mela, mandarino, pompelmo giallo e menta. Frutto rotondo, un po' ceroso, molto materico, molta arancia e pesca, fiori bianchi, spezie indiane, ma secco e una con una mineralità profonda.

costador
Lo Xarel.lo di Costador è un vino arancione minerale sottolineato da grandi tannini che conferiscono a questo vino naturale secco un carattere speciale, accanto all'acidità si avvertono note di bergamotto, rosmarino e alloro. Pepe bianco al naso, accanto a sentori fruttati di mela, pera e melone, agrumi, miele. E' caratterizzato da buona acidità e viva mineralità.

costador
Un vino attraente già nella luminosa tinta ambrata, che al naso inebria per freschezza e pulizia degli aromi. Fruttato e ricco di agrumi freschi, che richiamano una sottile invitante sapidità. Il sorso è pieno, succoso e slanciato su una saporitissima acidità.

costador
Un vino attraente già nella luminosa tinta ambrata, che al naso inebria per freschezza e pulizia degli aromi. Fruttato e ricco di agrumi freschi, che richiamano una sottile invitante sapidità. Il sorso è pieno, succoso e slanciato su una saporitissima acidità.

costador
Un vino attraente già nella luminosa tinta ambrata, che al naso inebria per freschezza e pulizia degli aromi. Fruttato e ricco di agrumi freschi, che richiamano una sottile invitante sapidità. Il sorso è pieno, succoso e slanciato su una saporitissima acidità.

costador
Il Trepat di Costador ha un affascinante colore viola. È un rosso di medio corpo, equilibrato e succoso. Aromi di ciliegia e lampone con un pizzico di cioccolato contribuiscono al suo stile elegante e vibrante. Di medio corpo, finale e tannino. Note intensamente affascinanti di ciliegia, cuoio, terra, spezie e lampone.

costador
L'azienda guidata da Joan Franquet si trova nella Conca de Barberà, nella regione montagnosa appena a nord di Tarragona. Qui, ad altitudini comprese tra i 500 e 850 metri, Costador conduce vigne anche di 70-80 anni di età con approccio biologico e in parte biodinamico, su suoli con presenza di ardesia, argilla e calcare. Altri appezzamenti si trovano nella vicina zona del Priorat, luogo di origine della famiglia di Joan, dove troviamo perlopiù viti di carignan e grenache. La linea Metamorphika raggruppa una gamma di vini per cui vengono utilizzate bottiglie di ceramica, e che sono stati vinificati in anfore dai 300 ai 2.500 litri a temperatura controllata.
L'altitudine, la vicinanza con il mare e le viti di 80 anni rendono questo vino cremoso, minerale e con note di banana e frutta esotica.

costador
L'azienda guidata da Joan Franquet si trova nella Conca de Barberà, nella regione montagnosa appena a nord di Tarragona. Qui, ad altitudini comprese tra i 500 e 850 metri, Costador conduce vigne anche di 70-80 anni di età con approccio biologico e in parte biodinamico, su suoli con presenza di ardesia, argilla e calcare. Altri appezzamenti si trovano nella vicina zona del Priorat, luogo di origine della famiglia di Joan, dove troviamo perlopiù viti di carignan e grenache. La linea Metamorphika raggruppa una gamma di vini per cui vengono utilizzate bottiglie di ceramica, e che sono stati vinificati in anfore dai 300 ai 2.500 litri a temperatura controllata.
L'altitudine, la vicinanza con il mare e le viti di 80 anni rendono questo vino cremoso, minerale e con note di banana e frutta esotica.

costador
Lo Xarel.lo di Costador è un vino arancione minerale sottolineato da grandi tannini che conferiscono a questo vino naturale secco un carattere speciale, accanto all'acidità si avvertono note di bergamotto, rosmarino e alloro. Pepe bianco al naso, accanto a sentori fruttati di mela, pera e melone, agrumi, miele. E' caratterizzato da buona acidità e viva mineralità.

costador
L'Orange de Noirs di Costador è tecnicamente un rosato anche se il colore ricorda un vino arancione chiaro. Profuma di agrumi, spezie e sentori di lievito. Al palato è più simile a un vino bianco con la sua fresca acidità, aromi di mela e la bella mineralità pietrosa, con lievi accenni di fumo e un po' di rovere.

costador
L'Orange de Noirs di Costador è tecnicamente un rosato anche se il colore ricorda un vino arancione chiaro. Profuma di agrumi, spezie e sentori di lievito. Al palato è più simile a un vino bianco con la sua fresca acidità, aromi di mela e la bella mineralità pietrosa, con lievi accenni di fumo e un po' di rovere.

andi weigand
"Giovane vignaiolo di base a Iphofen, nella zona della Franconia, Andi Weigand produce vini naturali in prima persona dal 2015, dopo aver ereditato la gestione dell'azienda di famiglia, che con lui è arrivata alla terza generazione. Il regime colturale biologico e biodinamico certificato è stato sposato con convinzione: viene applicato su vigne in buona parte vecchie (fino a 60 anni di età) coltivate perlopiù a sylvaner, su suoli che in Europa centrale e occidentale vengono chiamati keuper, e che hanno caratteristiche simili ai terreni dolomitici e gessosi. Lo spirito anticonformista di Andi e la sua voglia di sperimentare lo hanno spinto ad aggiungere alle classiche botti della Franconia alcune anfore e, di recente, un qvevri georgiano. Le fermentazioni spontanee in legno e l'assenza di filtrazioni e di solforosa aggiunta chiudono il cerchio del suo approccio alla produzione di vino."

andi
Un uvaggio bilanciato e succoso, in cui ogni varietà è valorizzata in un equilibrio giocato sulla freschezza, espresso al naso da vivaci note agrumate e vegetali con un sottofondo di mineralità rocciosa. Il sorso è dinamico e guizzante, fresco in acidità e lungamente sapido.

andi
Ricco e suggestivo, le vecchie viti conferiscono una profondità inedita a questo Sylvaner che esprime note di frutta matura e spezie dolci, per regalare un sorso cremoso che avvolge il palato richiamando sensazioni minerali quasi terrose.

andi
Un uvaggio bilanciato e succoso, in cui ogni varietà è valorizzata in un equilibrio giocato sulla freschezza, espresso al naso da vivaci note agrumate e vegetali con un sottofondo di mineralità rocciosa. Il sorso è dinamico e guizzante, fresco in acidità e lungamente sapido.

andi
Un Muller Thurgau che riesce mirabilmente a fare convivere l’anima elegante e quella verace, rustica. È preciso negli aromi fruttati, agrumati e floreali emergono in una cornice gessosa di che ne aIlarga la dimensione percettiva. Un sorso animato e vivace rispecchia le sensazioni olfattive, slanciandosi sul solleticante finale sapido.

andi weigand
Un Muller Thurgau che riesce mirabilmente a fare convivere l’anima elegante e quella verace, rustica. È preciso negli aromi fruttati, agrumati e floreali emergono in una cornice gessosa di che ne aIlarga la dimensione percettiva. Un sorso animato e vivace rispecchia le sensazioni olfattive, slanciandosi sul solleticante finale sapido.

andi
Un Muller Thurgau che riesce mirabilmente a fare convivere l’anima elegante e quella verace, rustica. È preciso negli aromi fruttati, agrumati e floreali emergono in una cornice gessosa di che ne aIlarga la dimensione percettiva. Un sorso animato e vivace rispecchia le sensazioni olfattive, slanciandosi sul solleticante finale sapido.

andi weigand
Un Pinot Nero succoso che dimostra quanto questo vitigno possa essere espressivo anche fuori dai territori d’elezione. Qui si esprime su piccoli frutti scuri, ben delineati e fragranti, e fiori, con qualche richiamo speziato. Elegante il sorso, che combina una materia setosa ad una vibrante espressività. Un vino goloso a cui, nel caso non si finisca la bottiglia prima, abbinare qualcosa da mangiare.

andi weigand
Ricco e suggestivo, le vecchie viti conferiscono una profondità inedita a questo Sylvaner che esprime note di frutta matura e spezie dolci, per regalare un sorso cremoso che avvolge il palato richiamando sensazioni minerali quasi terrose.

andi
Ricco e suggestivo, le vecchie viti conferiscono una profondità inedita a questo Sylvaner che esprime note di frutta matura e spezie dolci, per regalare un sorso cremoso che avvolge il palato richiamando sensazioni minerali quasi terrose.

andi weigand
Sylvaner in veste orange wine. Ha aromi cangianti che si alternano nel bicchiere mescolando note ossidative ad un ricco bouquet di sensazioni minerali, floreali, fruttate e vegetali. Il sorso è teso, fresco nell’acidità e con un’ interminabile scia sapida finale.

andi
Sylvaner in veste orange wine. Ha aromi cangianti che si alternano nel bicchiere mescolando note ossidative ad un ricco bouquet di sensazioni minerali, floreali, fruttate e vegetali. Il sorso è teso, fresco nell’acidità e con un’ interminabile scia sapida finale.

boisson vivante
Boisson Vivante, Bevanda Vivente; il marchio di fabbrica nonché la chiave di lettura per comprendere le cuvée di François Blanchard. Poco lontano dal villaggio di Lémére, nel cuore del dipartimento della Touraine, prende vita l’espressione vitivinicola di François, declinazione della sua personalità poliedrica e del suo passato da musicista jazz. Nella tenuta di famiglia, Château du Perron, il vignaiolo rappresenta la quinta generazione a prendersi cura dei vigneti su terre sabbiose, argillose e calcaree peculiari di questa parte della Loira. Nel 1863, per far fronte all’emergenza della filossera in Francia, gli antenati di François impararono diverse tecniche per poter innestare varietà di uva su porta innesti resistenti; fu così che cominciarono a piantare vigne e fare vino, complice, all’epoca, la svalutazione della terra, che gli permise di sviluppare la proprietà intorno a Château du Perron. Oggi, i vigneti e tutti i terreni della tenuta sono biologici da 20 anni. I 3 principi guida che caratterizzano il lavoro di François sono: la vita, la creatività e la libertà. Principi che vengono applicati quotidianamente e che si riflettono nella gestione dei terreni, a partire dalla ricchissima biodiversità in vigna fino alla scelta di mantenere almeno una quindicina di ettari selvaggi. Le vigne, 4 ettari in totale, sono così suddivise: 3 ettari nell’appezzamento di “Le Grand-Clére”, parcella leggermente delocalizzata in mezzo ai boschi, dove le vigne di 50 anni sono piantate a Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc, 110 m di altitudine su argilla solida disseminata di selce. Il restante ettaro di vigneto è stato piantato 9 anni fa a Cabernet Sauvignon negli appezzamenti de “Le Parc du Perron”, 85 metri di altitudine su argilla, calcare e sabbie eoliane. Modus operandi: vinificazioni che seguono il potenziale della singola annata, basandosi sia sul frutto che sulla raccolta. No, filtrazioni e niente solfiti aggiunti; per ottenere vini di territorio.

boisson vivante
A distanza di 18 anni dalla prima vendemmia, François in questa 2021 ci regala insieme fine estate, autunno e inverno, i tempi della vendemmia e del riposo. Si tratta di un Sauvignon ambrato e profondo, frutto della corretta padronanza della macerazione e dell’invecchiamento in legno; scorze di arancia candita si fondono con vaniglia e caramello, seguiti da una nota di terra e spezie, tendendo a scaldare il sorso che risulta però bilanciato da una lieve parte vegetale. Ricco e teso allo stesso tempo, l’evoluzione del sorso lascia sempre più spazio a mineralità e sapidità. Il risultato è un Sauvignon macerato più consistente in volume e con delle note tanniche che rendono il vino finale un vino di territorio più che varietale; queste caratteristiche lo eleggono ad una vera e propria sfida gastronomica, rigorosamente a tavola.

boisson vivante
Basta un solo incontro con François per capire quanto di lui sia presente nei suoi vini; energia cruda, vivacità e il suo passato da musicista sono sempre ricordati nelle bottiglie. Nel caso di La Presse sembra di stare davanti ad uno strumento musicale in legno ritrovato dopo tempo; nel naso si ritrovano note floreali, completate da ciliegia e lampone. Il palato è subito colpito dalla giovinezza del frutto e da una succosità vivace che nel lungo sorso, bilanciata da note più terrose, crea un profilo moderatamente più serioso. Come se seguisse una sua maturazione personale, La Presse è perfetto per formaggi a diverse stagionature.

boisson vivante
Pensato come esercizio di facile bevuta, Perrontonic si presenta al naso come un’intensa aria primaverile, confermando la sua essenza attraverso il sorso, frutto di bella giovinezza, appassionato al palato, vivace ma preciso. L'attitudine del Cabernet Franc a far emergere aromi di terra e sottobosco con l’invecchiamento, potrebbe spingere a dimenticare la bottiglia in cantina e lasciarsi stupire dalla sua evoluzione.

boisson vivante
In rappresentanza della complessità data dalle vecchie vigne e dal tempo, “Voilà...” è una cuvée sorprendente, dove il tempo e il mosto hanno ballato un valzer per dare vita ad una bevuta fragrante e generosa, ricca e potente, con una spiccata eleganza aromatica. Trasportandoci in un universo simil-caraibico, i profumi dapprima tropicali di banana e frutta a polpa bianca matura, lasciano poi il posto a miele d’acacia e noci. Da lasciare evolvere nel bicchiere mentre la tavolata inizia a svuotarsi.

cacique maravilla
Manuel Moraga Gutiérrez è discendente di una famiglia la cui storia nel mondo del vino cileno ha ormai più di 200 anni. Dal 1776 i Gutiérrez coltivano le loro vigne, alcune delle quali ancora in vita dalle origini, a Yumbel, nella regione meridionale di Bío Bío, nota per i suoi vini fragranti e di spiccata espressività aromatica. Qui Cacique Maravilla continua a fare il vino come si è sempre fatto, senza l'aiuto di prodotti chimici e con approccio artigianale. Tra i 16 ettari vitati su suoli vulcanici trovano spazio anche il moscato di Alessandria, varietà stabilitasi qui in tempi antichissimi, e il país, che fa parte della famiglia delle uve creole, anch'esse arrivate in Sudamerica alle origini del contatto con la civiltà europea. I vini naturali della famiglia Gutiérrez sono espressione di un lavoro sulle radici della vitivinicoltura cilena di riverente impronta tradizionale.

cacique
Un vino in cui quasi non si percepisce la mano del produttore che per fortuna ha optato per il format da litro, perchè questo è vino dalla beva irresistibile, tutto giocato sull’imediatezza del frutto fresco. Non semplice, perché il territorio vulcanico si percepisce, eccome, ma ruspante e sincero, da bere in compagnia in una serata prefestiva, sbocconcellando un salame.

cacique
Vino aranciato, con un bouquet suggestivo che vede protagonista la frutta matura e gli agrumi in una cornice floreale, arricchito dai profumi delle muffe nobili che richiamano miele e spezie. Il sorso è però agile, guidato da una spiccata acidità e una solleticante sapidità.

cacique maravilla
La bollicina perfetta per un’occasione di festa. Profuma di frutta e fresche note vegetali, la bolla è cremosa e il territorio emerge nella lunga scia sapida che accompagna il finale. Una rinfrescante aranciata per grandi, da bere spensieratamente in buona compagnia, magari in abbinata a insalate estive o fritture di pesce, assicurandosi di averne almeno due bottiglie fresche.

cacique maravilla
La bollicina perfetta per un’occasione di festa. Profuma di frutta e fresche note vegetali, la bolla è cremosa e il territorio emerge nella lunga scia sapida che accompagna il finale. Una rinfrescante aranciata per grandi, da bere spensieratamente in buona compagnia, magari in abbinata a insalate estive o fritture di pesce, assicurandosi di averne almeno due bottiglie fresche.

cacique maravilla
Le vigne di Moscato di Alessandria, qui addizionato di una piccola quota di Corinto, raggiungono i 100 anni di età, conferendo a questo rifermentato naturale una notevole concentrazione. Il naso è straordinariamente complesso, con frutti tropicali, fiori e spezie, con una inconfondibile mineralità. Un sorso goloso scandito da bollicine morbide e cremoso lo rende irresistibile.

cacique maravilla
Elegante vino rosso da uve Cabernet Sauvignon, País, Malbec. Presenta note di frutta rossa e prugna fresca, tamarindo e mirtilli, con una forte componente terrosa. Fresco al palato, morbido e con un tannino fitto e piacevolmente rustico, bilanciato da un’acidità esuberante. Ha un bel finale fruttato con una lunga coda speziata.

cacique maravilla
Un vino in cui quasi non si percepisce la mano del produttore che per fortuna ha optato per il format da litro, perchè questo è vino dalla beva irresistibile, tutto giocato sull’imediatezza del frutto fresco. Non semplice, perché il territorio vulcanico si percepisce, eccome, ma ruspante e sincero, da bere in compagnia in una serata prefestiva, sbocconcellando un salame.

cacique maravilla
Vino aranciato, con un bouquet suggestivo che vede protagonista la frutta matura e gli agrumi in una cornice floreale, arricchito dai profumi delle muffe nobili che richiamano miele e spezie. Il sorso è però agile, guidato da una spiccata acidità e una solleticante sapidità.

cambridge road
Lance Redgwell e la sua famiglia hanno acquistato la piccola proprietà di Cambridge Road nel 2006. Ci troviamo nella parte meridionale dell'isola del Nord, nella regione di Waipara-Martinborough. Qui, su suoli di origine vulcanica, i Redgwell coltivano una piccola vigna di meno di 3 ettari, piantata nel 1986 e da sempre condotta in regime biologico. Il nuovo corso imposto da Lance ha visto il passaggio alla biodinamica, e a un approccio di cantina naturale e non invasivo: si conducono fermentazioni spontanee, si fanno macerazioni a contatto con le bucce per i bianchi, e si aggiungono solfiti solo in misura molto ridotta. In questi ultimi anni Cambridge Road è diventata un'azienda di riferimento nella zona di Martinborough per il movimento biodinamico e naturale, in grado di realizzare vini in cui emerge con forza l'identità territoriale.

cambridge
Una esplosione di frutta al naso, con variegate note di frutta tropicale matura, sostenuta da richiami vegetali e agrumati. Al palato è schietto e diretto, c’è densità di materia e tannini solleticanti, con una dinamica nota acida a snellire il sorso.

cambridge
Profumi di pompelmo, pesca e albicocca acerba, con piccoli frutti rossi. Il sorso è agrumato, una sferzata corroborante di freschezza succosa e acidità, ben integrata con un perlage solleticante.

cambridge road
Profumi fragranti di fragoline, mora e lamponi freschi, accompagnati da erbe aromatiche e una gradevole speziatura di pepe e vaniglia. In bocca è succoso, slanciato sul preciso ritorno fruttato che apre la via alla vivace acidità. Ottimo con carpacci di carne o tonno rosso.

cambridge road
Uno chardonnay inedito, che richiede un po’ di pazienza perché si possa apprezzare in tutta la sua ricchezza aromatica. Frutta esotica, agrumi, cenni vegetali e di panificazione, con un lieve ricordo di vaniglia. L’acidità sorprende ed è ben bilanciata da un corpo avvolgente. Buonissimo con un tajine verdure speziate e gamberi.

cambridge
Una esplosione di frutta al naso, con variegate note di frutta tropicale matura, sostenuta da richiami vegetali e agrumati. Al palato è schietto e diretto, c’è densità di materia e tannini solleticanti, con una dinamica nota acida a snellire il sorso.

cambridge
Al naso è ricco di sensazioni agrumate, pompelmo bilanciato dalla dolcezza del bergamotto, tè nero e note terrose. Un sorso setoso, leggermente frizzante ma pieno e con un lieve tannino, lo rendono adatto a sgrassare salumi stagionati o formaggi a pasta molle.

cambridge
Ha profumi vibranti di pesca e albicocca acerba, agrumi e mineralità. Il sorso è condotto da una freschissima acidità accompagnata da una bollicina sgrassante e un finale goloso di frutta bianca e sambuco.

clos santa ana
Clos Santa Ana deve il suo nome a una piccola vigna situata nella zona della valle di Colchagua, circa 200 chilometri a sud-ovest della capitale Santiago del Cile. Acquisita dagli attuali proprietari Roberto Ibarra García e Luiz Antonio de Gracia Allegretti nel 2012, il Clos dà vita a una produzione molto ridotta e di altissima qualità, figlia di 10.000 piante distribuite su soli 1,3 ettari di superficie. Le attività si basano su un modello viticolo altamente sostenibile, che prevede l'applicazione di protocolli colturali biologici e biodinamici, e su vinificazioni di stampo artigianale. L'approccio sartoriale qui si unisce alle enormi potenzialità di una vigna storica e a un terroir di grande vocazione, raccontando in modo lineare una delle più importanti regioni del vino cileno.

clos
Naso stupefacente per complessità con aromi di amarena, prugna, pepe nero, fiori, tabacco, liquirizia e cuoio e note ematiche. Al palato gronda di succhi fruttati, con un’acidità elevata, tagliente, tannini abbondanti e decisi. Un vino vibrante e goloso. Da abbinare a cibi succulenti con cui sporcarsi.

clos
Naso stupefacente per complessità con aromi di amarena, prugna, pepe nero, fiori, tabacco, liquirizia e cuoio e note ematiche. Al palato gronda di succhi fruttati, con un’acidità elevata, tagliente, tannini abbondanti e decisi. Un vino vibrante e goloso. Da abbinare a cibi succulenti con cui sporcarsi.

clos santa ana
Naso stupefacente per complessità con aromi di amarena, prugna, pepe nero, fiori, tabacco, liquirizia e cuoio e note ematiche. Al palato gronda di succhi fruttati, con un’acidità elevata, tagliente, tannini abbondanti e decisi. Un vino vibrante e goloso. Da abbinare a cibi succulenti con cui sporcarsi.

clos santa ana
Naso stupefacente per complessità con aromi di amarena, prugna, pepe nero, fiori, tabacco, liquirizia e cuoio e note ematiche. Al palato gronda di succhi fruttati, con un’acidità elevata, tagliente, tannini abbondanti e decisi. Un vino vibrante e goloso. Da abbinare a cibi succulenti con cui sporcarsi.

clos santa ana
Naso stupefacente per complessità con aromi di amarena, prugna, pepe nero, fiori, tabacco, liquirizia e cuoio e note ematiche. Al palato gronda di succhi fruttati, con un’acidità elevata, tagliente, tannini abbondanti e decisi. Un vino vibrante e goloso. Da abbinare a cibi succulenti con cui sporcarsi.

clos santa ana
Sorprendente blend vinificato con metodo solera a botti scolme, che favorisce l’ossidazione giocando così con caratteristiche inedite per Riesling e Pinot Nero e sviluppando una complessità aromatica inebriante. Il sorso è ricco, ripropone un arabesco di sensazioni in equilibrio nella loro diversità, leggermente tannico e con un acidità pungente.

dom bliskowice
Polonia orientale, distretto di Gmina Annopol, anno 2009: poche talee, ma tanta grinta, che vengono piantate per la prima volta nei suoli delle colline calcaree intorno ai villaggi di Bliskowice e Popów. Dom Bliskowice, ambasciatori d’identità polacca e centro nevralgico delle missioni pionieristiche per dare vita al vino polacco; è un racconto di divertimento, di osservazione delle vinificazioni altrui, di studio dei propri suoli. Studio che ha rivelato il potenziale del suolo polacco, contribuendo notevolmente alla decisione pionieristica: presenza di fossili di ammonite, appezzamenti piccoli e diversificati, il Grande Fiume sottostante che si comporta come un naturale condizionatore d’aria, pendii drenanti. Di Dom Bliskowice ci piace il suo guardare in due direzioni: da un lato per osservare e imparare dai produttori naturali di Francia, Italia e Ungheria, per poi spostare lo sguardo, con fare materno, sulla sua terra, per capire come trasformare i limiti in vantaggi, come trasformare in identità quanto appreso dalla prima osservazione, come raccontare del suo vino polacco. Ci guardano e ci dicono “C’è ancora tanto da fare qui”; sarà sicuramente così, ma intanto le fondamenta sono quelle di una casa sicura.

vino
“Siamo 5 amici che fanno vino nella Polonia orientale, cercando di trovare l’ottimale espressione vitivinicola della zona; non è facile, ma ci divertiamo a sperimentare”. Immaginatevi di ascoltare queste parole mentre siete in procinto di assaggiare il J’20 Ultra; via la cera lacca, è il momento del cavatappi, presa ben salda, via il tappo, avvicina il calice, ecco il rumore del vino che viene versato, musica per le orecchie. Orange wine, ci siamo; poi il naso, che sembra fare un viaggio molto più lungo di quello che ha fatto la bottiglia per arrivare da voi, toccando note di vecchi frutteti, erbe, infusi di tè. In bocca rimanda alla mela cotogna e alla buccia d’arancia, con la grinta dei chiodi garofano. Tannini morbidi, consistenza cremosa; che sete.

vino
Johannister nel pieno della sua forma fisica; energico, dinamico, vivo. Dal naso citrico, ma delicato, con un rimando quasi nocciolato e delle tracce di rosmarino; in bocca i terreni calcarei trovano una bellissima espressione, grazie alla pienezza del sorso e al fine leggermente cosparso di gesso, come quella polverina che rimaneva sulla lavagna. Da consumare preferibilmente con amici, una sera di maggio.

vino
Un’altra annata di Pinot Noir, testimone del processo di adattamento di questa varietà lungo il corso del fiume Vistula. Nel caso della particella “Mazurek”, il Pinot Noir cresce su terreni calcarei; questa caratteristica, combinata con la maturazione in botti di rovere di Borgogna, fa sì che il risultato finale sia un vino dall’elegante leggerezza, come quando metti la camicia per il pranzo con i parenti. Da bere lasciandosi stupire dell’equilibrio in bocca tra una base acida delicata e un lungo finale leggermente erbaceo. Com’era? Ah, si: parola d’ordine, leggerezza.

vino
Regent + Rondo = blend popolare polacco. La formula per l’annata del 2018 ha previsto un supporto aromatico da parte delle varietà Monarch (in minima percentuale) e Cabernet Cortis; dalla personalità diffidente, un po’ spigolosa al primo approccio, ma che a tendere riesce ad ammorbidirsi. Una struttura semplice, un po’ rustica, che rende Monday Lisa il perfetto vino da accompagnare ad un pranzo di carne e tanti posti a tavola.

vino
Il bello della Polonia, e dei suoi vini, è che ci aiutano a dimenticare tanto di quello che diamo per assodato, permettendoci di riscoprire sapori e di mettere alla prova il palato.
L’augurio dell’azienda, mentre muoveva i suoi primi passi, era di favorire l’adattamento delle varietà al clima della loro zona; con questa quarta annata del Riesling abbiamo la conferma che ci stiano riuscendo.
Brillante, nitido, preciso; frutta matura al naso, forte acidità in bocca, spezzata sul finale da mela verde e note citriche.

vino
Pressatura diretta e fermentazione di Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Merlot, Braucol, Mauzac, Syrah e Muscadelle.
Prima dell’imbottigliamento vengono aggiunti al vino 100 litri di Merlot vendemmiato tardivamente che portano il livello di zuccheri a 10 g/l, garantendo così una seconda rifermentazione in bottiglia.

vino
Blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Abouriou da vigne piantate su terreni ghiaiosi alle pendici dei Pirenei nella zona Sud-Ovest della Francia.
I vitigni fermentano e affinano separatamente in acciaio per poi essere assemblati dopo 10 mesi.

vino
Merlot e Syrah affinano per 8 mesi in vasche d’acciaio e successivamente 2 mesi in botti di quinto passaggio.
Il Cabernet Sauvignon invece, viene vinificato separatamente e svolge una macerazione carbonica di 21 giorni.
Il tutto viene assemblato dopo 10 mesi dalla vendemmia.

maison altisolis
Maison Altisolis è nata nel 2023 dopo diversi anni di riflessione. Vincent Quenard ha studiato alla scuola di vino di Beaune dal 2011 al 2016. E' originario di Chignin, in Savoia dove torna a lavorare dopo la scuola per l’ azienda vitivinicola di famiglia. In Borgogna ha fatto esperienza presso grandi nomi come Domaine Trapet a Gevrey – Chambertin, Buisson-Charles a Mersault e Maison En Belles Lies a Saint Aubin. E' qui che inizia a nascere l’ idea, un giorno, di produrre vino in Borgogna e avere per le mani vigne espressive e ricercate; Grazie alle sue continue frequentazioni sul territorio e una rete di contatti , finalmente la prima annata 2022 di due piccole ma grandi sottozone della Cote de Beaune : Maranges e Santenay

maison altisolis
Dal colore giallo dorato brillante, cenni di fiori bianchi e limone al naso accompagnano un sorso rotondo, agile ritrovando gli stessi aromi.

maison altisolis
Colore rosso rubino brillante, intense note di ribes, violetta e legno accompagnano il palato leggermente speziato con tannini eleganti che donano lunghezza e armonia al sorso.

maison altisolis
rosso granato intenso e brillante, al naso sentori di frutta rossa; in bocca si percepisce l’ evoluzione dovuta dal leggero invecchiamento che lo ha reso più integrato e bilanciato alzando il palato con un tannino più fine e meno vegetale.

poppelvej
Uffe Deichmann si trasferisce dalla Danimarca alla Mclaren Vale, in Australia, alla fine del 2015 e avvia il progetto Poppelvej, con la prima vendemmia nelfebbraio 2016. Poppelvej {pronunciato pop - el - vei} è il nome della strada in Danimarca dove è cresciuto. La cantina dal 2016 fino a qualche anno fa è stata itinerante, infatti, Uffe e i suoi amici hanno vinificato in vecchi capannoni, bunker sotterranei e alle volte,anche semplicemente, all’ombra di un albero. Alla fine del 2021 Poppelvej trova una dimora fissa e si insedia in un luogo appositamente costruito per la produzione vinicola. La filosofia è sempre stata la stessa: fare un vino che rifletta il cuore europeo e la curiosità australiana, vinificare uva coltivata in modo da lasciare il pianeta in buone condizioni per le generazioni future e produrre il vino nel modo più naturale possibile senza farne un dogma. Tutto è fermentato in modo spontaneo e le uniche aggiunte che si utilizzano sono una piccola quantità di zolfo e una grande quantità di amore e attenzione.

vino
Pinot Meunier 100% da un piccolo appezzamento sulle colline di Adelaide. 60% delle uve fermenta a grappolo intero e la restante parte viene diraspata. 4 mesi di affinamento in legno esausto e 2 mesi in acciaio.

vino
Da uve Teroldego, vitigno italiano molto raro da trovare in Australia, si ottiene un vino elegante e non concentrato. Fermentazione spontanea in tini di legno e 4 mesi di affinamento sulle fecce fini.

vino
Pinot Nero di Adelaide Hills, da una vigna caratterizzata da grande escursione termica tra giorno e notte. Fermentazione a grappolo intero per il 50% e la restante metà diraspata a mano. 8 mesi di affinamento in legno esausto.

vino
Orange Wine ottenuto da uve Riesling coltivate nei vigneti di Adelaide Hills. Diraspatura e fermentazione a contatto con le bucce per 9 per poi affinare in botti da 500 litri per 1 anno.

vino
Interpretazione moderna del Shiraz australiano. Raccolta precoce delle uve per preservare la freschezza e fermentazione a grappolo intero per 12 giorni. Successivamente affinamento in barrique per 8 mesi e 4 mesi in acciaio.

vino
Pinot Nero proveniente da un singolo appezzamento sulle colline di Adelaide. 60% delle uve vengono diraspate a mano e la restante parte fermenta a grappolo intero. 5 mesi di affinamento in legno esausto.

pu wines
Di origini tedesche, Patrick studia architettura ma successivamente inizia la sua avventura lavorativa a bordo delle navi internazionali da crociera, fino a quando il suo navigare in giro per il mondo lo fa sbarcare in Cile (Valparaiso). Bisogna però fare un passo indietro. Patrick nella sua giovinezza ha sempre utilizzato le vacanze per svolgere diverse vendemmie presso aziende europee, sviluppando forte interesse per la viticoltura e soprattutto per i processi di vinificazione. E’ amore a prima vista! Patrick entra a testa bassa nella cultura vinicola cilena e così, nel 2017, inizia un lavoro a tempo pieno in una piccola realtà produttiva del luogo e studia incessantemente per arrivare al suo obiettivo finale che vedrà la realizzazione nel 2019, prima annata di produzione della cantina Pu Wines. Il Cile è una delle zone vitivinicole più eterogenea al mondo e Patrick trova la sua espressione ideale per la produzione di vini moderni nella regione di BioBio: suoli di origine vulcanica e temperature rigide tipiche del sud del Paese. L’idea che Patrick concretizza a Yumbel racconta di artigianalità: fermentazioni spontanee in tipici tini di legno di betulla cilena, nessuna filtrazione, chiarifica ne utilizzo di additivi e coadiuvanti

vino
Le uve Moscatel de Alejandria pigiate e diraspate vengono fermentate in Tinajas di argilla per 6 mesi. Successivamente le bucce vengono pressate e il vino passa in vecchie botti di rovere usate per altri 2 mesi.

vino
Vigneto di 1 ettaro con solo 2000 piante e trattato in biodinamica dal 2019. Il terreno di sabbia vulcanica nera con un leggero contenuto di argilla permette una maggiore gradazione alcolica e profonde espressioni gustative.

vino
Uve Pais da un piccolo vigneto di 0,3 ettari e 150 anni di età. Pigiato e diraspato, fermentazione in anfore aperte e macerazione sulle bucce per 4 settimane. Malolattica e affinamento in botti di rovere esauste per 11 mesi.

séléné
Poco più a sud di quelli che sono considerati i migliori cru del Beaujolais, si affaccia un paesino di 1421 anime. Percorrendo la strada che da nord porta a Blacé, questo il nome, vi troverete a seguire il corso della Saona, immersi nel cuore del Beaujolais; premessa fondamentale, questa del viaggio, per immergersi nei vini di Sylvère. Giovane vignaiolo, nel 2012 Sylvère Trichard rileva 4 ettari di vigne precedentemente appartenuti allo zio; lo fa grazie alla consapevolezza acquisita durante l’esperienza presso Domaine Belluard, in Savoia, dove ha imparato l’ideologia del vignaiolo artigiano insieme ai principi fondanti della biodinamica. Nel 2018, Sylvère e Mathilde Sotier, la sua compagna, riescono ad applicare questi principi ai loro ettari, facendo ritorno alla biodinamica, già applicata su quei suoli dal loro predecessore. Le vigne hanno le radici in terreni di argilla sabbiosa su granito, una combinazione destinata a manifestarsi sottoforma di vini eterei e filigranati; e questi vini diventeranno sì eterei, ma anche vibranti. Sarà mica l’influenza della musica che Sylvère ascolta in cantina, tipo il punk dei “the Distillers”? Certo è che il risultato finale parla del Beaujolais usando un linguaggio comune, ma non banale, frutto di un’identità chiara; vini puliti, energetici, profondi, che vengono sottoposti a macerazioni semi-carboniche e lasciati maturare principalmente in vasche di cemento o grandi botti di legno.

vino
Dammi tre parole: Beaujolais, burro e Chardonnay. Un bianco dove la rotondità del corpo dialoga in armonia con l’acidità rinfrescante, dandoci uno Chardonnay sapido, strutturato, con la spina dorsale che sfoggia cremosità e sfocia in una spalla acida notevole; mela verde, pesca bianca e nocciola. Questo binomio lo rende un vino perfetto per chi vuole sperimentare il mondo del pairing; dal classico pane burro e acciughe, passando per pesci grassi al sale, fino al mondo delle salse fermentate.

vino
Vin de copains: un Gamay primaverile, da bere per festeggiare i primi soli caldi che preannunciano l’estate, quando ancora si può contare su di una brezza fresca che non fa passare la voglia di bere vini rossi. Morbido, leggero, ricco di frutti rossi vibranti e di alcune sfumature erbacee.

vino
Vin de copains: un Gamay primaverile, da bere per festeggiare i primi soli caldi che preannunciano l’estate, quando ancora si può contare su di una brezza fresca che non fa passare la voglia di bere vini rossi. Morbido, leggero, ricco di frutti rossi vibranti e di alcune sfumature erbacee.

vino
Una 2022 calda che ha dato vita a questo Primeur (che altro non è che un Noveau) vivace, luminoso, perfettamente in linea con lo stile di Sylvère. Vibrante, caratterizzato dall’incredibile aromaticità in cui partecipano frutti di bosco appena spremuti, marmellata di lamponi e una timida nota di pepe; è la bottiglia che dovrebbe accompagnarci nella nostalgica transizione da estate ad autunno, ma anche da autunno ad inverno.

vino
Il Beaujolais che non sapevi di volere: l’energia della frutta rossa, un accenno di profondità, note erbacee. Il sottobosco riemerge costantemente, suggerendo per questo Beaujolais un pasto leggero ma soddisfacente, come una frittata a base di erbe spontanee.

vino
Il Beaujolais che non sapevi di volere: l’energia della frutta rossa, un accenno di profondità, note erbacee. Il sottobosco riemerge costantemente, suggerendo per questo Beaujolais un pasto leggero ma soddisfacente, come una frittata a base di erbe spontanee.

vino
Vibrante Beaujolais Nouveau 100% Gamay. Le uve certificate biologiche, acquistate da parcelle vicine alle vigne di proprietà, fermentano per sette giorni a grappolo intero per poi affinare in vasche di cemento prima dell'imbottigliamento di Ottobre.

vino
Un vino solare e fruttato, caratterizzato da una delicata ma presente trama tannica che ne esalta la personalità.

vino
Colore intenso, granato e porpora: autorevole, profondo, strutturato. Un vino in cui la bacca è prorompente e l’influenza della roccia minerale è esplosiva; da bere per farsi sorprendere dalla persistenza, al punto da volerne fare scorta per le fredde serate invernali.

vino
Versione vibrante e confortevole del Gamay di Sylvère Trichard, rifermentato naturalmente in bottiglia. Rimane secco, senza alcun residuo zuccherino, e conserva i tipici profumi vinosi e di frutti rossi. Perlage fine e sorso agile e snello.

vino
Da bere perché fa parlare quattro grandi uve, tutte identitarie a modo loro, perché ci illustra un’altra sfaccettatura dell’ideologia vignaiola di Sylvère; perché è senza pensieri.

viña casalibre
Fred Skwara, il fondatore di Viña Casalibre, racconta di aver deciso di dare vita a questa realtà quando, trovatosi in un ristorante all'estero con la sua famiglia, sentì il sommelier dichiarare che i vini cileni sono noiosi. Da allora ha sviluppato la sua sfida personale: un progetto di valorizzazione dell'identità vitivinicola cilena che passasse attraverso la produzione di vini naturali irriverenti, liberi di esprimere senza mediazioni enologiche la personalità di diversi terroir. L'azienda valorizza infatti le uve biologiche provenienti da viticoltori di differenti regioni, dalla valle di Maipo, intorno a Santiago del Cile, a quella di San Antonio, dalla valle di Curicó a quella di Colchagua, sperimentando anche l'uso in cantina di anfore di terracotta.

viña casalibre
Fred Skwara, il fondatore di Vina Casalibre, racconta di aver deciso di dare vita a questa realtà quando, trovatosi in un ristorante all'estero con la sua famiglia, sentì il sommelier dichiarare che i vini cileni sono noiosi. Da allora ha sviluppato la sua sfida personale: un progetto di valorizzazione dell'identità vitivinicola cilena che passasse attraverso la produzione di vini naturali irriverenti, liberi di esprimere senza mediazioni enologiche la personalità di diversi terroir. L'azienda valorizza infatti le uve biologiche provenienti da viticoltori di differenti regioni, dalla valle di Maipo, intorno a Santiago del Cile, a quella di San Antonio, dalla valle di Curicó a quella di Colchagua, sperimentando anche l'uso in cantina di anfore di terracotta.
Le uve 100% biologiche macerano per 10 mesi in anfore di terracotta. Il vino non viene filtrato, né chiarificato, ed è senza additivi. Verticale sulla lingua.

viña casalibre
Fred Skwara, il fondatore di Vina Casalibre, racconta di aver deciso di dare vita a questa realtà quando, trovatosi in un ristorante all'estero con la sua famiglia, sentì il sommelier dichiarare che i vini cileni sono noiosi. Da allora ha sviluppato la sua sfida personale: un progetto di valorizzazione dell'identità vitivinicola cilena che passasse attraverso la produzione di vini naturali irriverenti, liberi di esprimere senza mediazioni enologiche la personalità di diversi terroir. L'azienda valorizza infatti le uve biologiche provenienti da viticoltori di differenti regioni, dalla valle di Maipo, intorno a Santiago del Cile, a quella di San Antonio, dalla valle di Curicó a quella di Colchagua, sperimentando anche l'uso in cantina di anfore di terracotta.
Vendemmia anticipata per ottenere più freschezza e 35 giorni di fermentazione spontanea, per poi invecchiare in anfore di argilla dove decanta spontaneamente senza subire filtrazioni.

vindiou
Questo nuovo progetto vitivinicolo è stato ideato nel 2020 da Thomas de Lageneste e Cyprien Junique, due trentenni talentuosi e pieni di energia che prima di stabilirsi nell'Ardèche, nell’area settentrionale della valle del Rodano, hanno fatto diverse esperienze in giro per il mondo. Ciò che fanno questi ragazzi è semplice: acquistano uve biologiche provenienti da terroir d’eccellenza come Beaujolais, Rasteau, Crozes-Hermitage e Saint-Joseph, in particolare syrah, grenache e gamay, e le vinificano in un fienile vicino alla casa dei nonni di Thomas, dove hanno posizionato qualche vasca. Lo scopo è collaborare con i viticoltori delle zone limitrofe e valorizzare i frutti del loro lavoro, interpretandoli in maniera artigianale, prediligendo le estrazioni leggere e le fermentazioni a grappolo intero con uso di lieviti indigeni. Per il 2022 sono previsti dei nuovi impianti nella parte nord della Côtes du Rhône, così da occuparsi personalmente anche del lavoro in vigna.

vindiou
Rancure altro non è che il nome della parcella di vigneto da cui viene raccolto il Syrah usato per produrre questo vino. Il terreno sabbioso su roccia granitica su cui vive e da cui si alimenta questa parcella permette al vino di avere struttura leggera e buona acidità, portando finezza ed eleganza nel sorso; l’obiettivo di Thomas e Cyprien è proprio quello di produrre vini che esprimano appieno la loro provenienza. Nel caso di Rancure, ci sono riusciti.

vindiou
Rancure altro non è che il nome della parcella di vigneto da cui viene raccolto il Syrah usato per produrre questo vino. Il terreno sabbioso su roccia granitica su cui vive e da cui si alimenta questa parcella permette al vino di avere struttura leggera e buona acidità, portando finezza ed eleganza nel sorso; l’obiettivo di Thomas e Cyprien è proprio quello di produrre vini che esprimano appieno la loro provenienza. Nel caso di Rancure, ci sono riusciti.

vindiou
Precisione e rigore per ottenere la piena espressione del vino, affinché sia lo specchio e la giusta eredità del terreno che lo ha alimentato. Terreno, questo della valle del Rodano settentrionale, che vede il Syrah come grande protagonista. Nella versione di Thomas e Cyprien questo protagonismo del Syrah è evidente, tanto quanto la sua modernità, espressa attraverso gli accentuati sapori di frutta rossa. Saporito, elegante, bilanciato. Qualcuno ha detto serata autunnale?

vindiou
Precisione e rigore per ottenere la piena espressione del vino, affinché sia lo specchio e la giusta eredità del terreno che lo ha alimentato. Terreno, questo della valle del Rodano settentrionale, che vede il Syrah come grande protagonista. Nella versione di Thomas e Cyprien questo protagonismo del Syrah è evidente, tanto quanto la sua modernità, espressa attraverso gli accentuati sapori di frutta rossa. Saporito, elegante, bilanciato. Qualcuno ha detto serata autunnale?

vindiou
Precisione e rigore per ottenere la piena espressione del vino, affinché sia lo specchio e la giusta eredità del terreno che lo ha alimentato. Terreno, questo della valle del Rodano settentrionale, che vede il Syrah come grande protagonista. Nella versione di Thomas e Cyprien questo protagonismo del Syrah è evidente, tanto quanto la sua modernità, espressa attraverso gli accentuati sapori di frutta rossa. Saporito, elegante, bilanciato. Qualcuno ha detto serata autunnale?

vinlibre
Christophe Bosque da sempre ama il vino buono e la dimensione di convivialità che genera, e dopo aver studiato viticoltura ed enologia ha iniziato un percorso di vinificazione di stampo molto personale, all’insegna di quello che lui stesso definisce il “vin libre”. Vini Libre è una realtà fondata nel 2017 e che ha sede a Gorges, un piccolo villaggio della Loira atlantica, nella zona d'elezione del Muscadet. Négociant, vinificatore, chiamatelo come volete: ciò che vuole fare Christophe è interpretare il terroir d’origine delle uve proponendo una gamma di vini fuori dai soliti sentieri, frutto di un'agronomia condotta senza prodotti di sintesi e di un'enologia il più rispettosa e meno interventista possibile. Grazie a una solida collaborazione con partner e amici vignerons, Vini Libre può mettere mano su uve provenienti dalle regioni più rinomate della Francia. Fermentazioni spontanee, nessuna filtrazione né chiarifica, un basso contenuto di solfiti e la preferenza per contenitori come anfore o vasche in grès costituiscono lo spartito di cantina.

vinilibre
Iodio, mineralità, purezza. L’energia che Cristophe voleva portare dal terroir al consumatore è quella delle prime giornate di mare; aromi di fiore e frutta che interagiscono all’interno di un bouquet più complesso di quello che ci aspetta. Responsabile della piacevolezza del sorso è sicuramente la freschezza, che in bocca resta rotonda e persistente.

vinilibre
Grande terroir per un vino dall’obiettivo preciso e dalla notevole complessità; Chenin dalla spiccata acidità per gli amanti dei vini vibranti, funamboli che camminano su un filo fatto di croccantezza, cremosità e sapidità. Se parlate con Cristophe di Armagueridon, vi racconta di avere ascoltato i suoi sound preferiti mentre il mosto fermentava, per circondarlo di energia; non sappiamo di che sound si tratti, ma a giudicare dall’armonia del sorso, azzarderei con un Blues.

vinilibre
L'Orange Wine di Cristophe, che, come tutti i suoi vini, si fa portatore di energia creativa; il valore aggiunto, in questo caso, è l’incredibile richiamo gastronomico. Il sorso chiede di essere completato da un pasto speziato, piccante, da un formaggio pungente con una stagionatura importante. La complessità del Mauzac e gli agrumi del Melon, a rendere il vino ricco e versatile. Che combo.

vinilibre
Cristophe parla sempre dei suoi vini come del risultato della ricerca di una vibrazione, di un’energia trasmessa dal terroir e percepita attraverso le uve. Nel caso di Divin Poison, l’energia del terroir è espressa sottoforma di note citriche, minerali, con una piacevole sensazione cremosa lasciata in bocca dal sorso. Da provare durante una serata raclette, per sperimentare l’evoluzione della bevuta in abbinamento ai formaggi a pasta morbida; attenzione, potrebbe diventare la vostra cena preferita.

vinilibre
Non sono solo le realtà storiche a fidelizzare e Divin Poison Rouge ne è la prova; una volta stappato vi verrà voglia di saperne sempre di più su tutte le realtà vitivinicole emergenti e sulle loro interpretazioni. Questo mentre Divin Poison lascia siano i suoi uvaggi a parlarvi: frutta scura e snella, terroso, acidulo. La stabilizzazione di un anno in cemento permette al blend di interagire alla perfezione.

vinilibre
100% Melon, uvaggio a bacca bianca originario della Borgogna e conosciuto per le sue caratteristiche note di mela e agrumi con ricco sottofondo minerale; puro, cristallino e completato dall’incredibile tocco dell’affinamento in vasche di grès. Da portare a cena da quell’amico che ci va giù un po’ troppo pesante con il burro.

vino
Blend di Cabernet Franc, Colombard, Gamay, Grolleau, Melon de Bourgogne e Merlot provenienti da vigne di almeno 60 anni. Affinamento sulle sue fecce in vasche di arenaria interrate.

dwnl
L’interpretazione moderna di dwnl di un classico senza tempo che unisce sapidità e freschezza. Ricetta da uve a bacca rossa, firamata da Alessandro Salvano con lo Chef Gabriele Boffa. Da gustare liscio o con acqua tonica, perfetto per l’aperitivo

pomologik
Guidato dal binomio sidro naturale/frutta locale, Pomologik è un collettivo svedese che crede nella lunga storia della produzione di sidro artigianale, lavorando duro per rappresentarla e rispettarla. Sorella nordica dell’uva per importanza, la mela conserva in sé un’importante tradizione produttiva; il lavoro di Pomologik punta proprio sul mettere la mela al centro, evidenziandone il potenziale espressivo in termini di carattere, aroma e gusto, nel sidro. 100% succo di mele selvatiche da coltivazioni abbandonate e mele svedesi coltivate con approccio biologico, che seguono il metodo tradizionale di fermentazione spontanea. La gamma di Pomologik è quanto più eterogenea: dalla classica interpretazione del sidro artigianale fino a creazioni uniche e creative, per approfondire al meglio il potenziale delle loro mele, varietà per varietà. La rivoluzione del sidro comincia dall’albero; grazie Johan, Oskar e Patrik, per avercelo ricordato.

pomologik
A fare gli onori di casa sono nocciola, vaniglia e arancia; sono sicuramente i profumi predominanti, accompagnati dal carattere tipico della botte, come una leggera speziatura, e da sensazioni quali marmellata di albicocche. Promette di dare il meglio di sé con il tempo; da aspettare.

pomologik
Esercizio alla cieca: al naso spiccano note affumicate, spezie e agrumi, mentre il sorso comincia fruttato per poi rivelare una struttura leggermente tannica. Portatelo in degustazione alla cieca, ne nascono scambi interessanti.

pomologik
Estremamente fruttato, si tratta di un sidro giovane e dinamico, dove giocano sentori di mela rossa, cannella, marzapane e pompelmo.

pomologik
Estremamente fruttato, si tratta di un sidro giovane e dinamico, dove giocano sentori di mela rossa, cannella, marzapane e pompelmo.

pomologik
Se c’è una cosa tra tutte che Pomologik ci insegna è quanto sia ricca di sfaccettature la degustazione di un sidro; prendiamo Hantverkscider, ad esempio. Miele e fiori selvatici si alternano al naso, per lasciare poi spazio ad un palato deliziosamente ricco, dove torna il miele, stavolta in compagnia di fico e sfumature floreali; un sidro che si gioca tutto sull’equilibrio finale tra dolcezza, media acidità e un buon tannino.

pomologik
Versatile, questo sidro è un asso nella manica; per chi non beve, per chi magari ha bevuto troppo la sera prima, per chi non ha voglia di bere durante il pasto. Pomologik ci regala la versione Alcohol Free anche per promuovere un trend in crescita nel mercato; e che regalo.

pomologik
Versatile, questo sidro è un asso nella manica; per chi non beve, per chi magari ha bevuto troppo la sera prima, per chi non ha voglia di bere durante il pasto. Pomologik ci regala la versione Alcohol Free anche per promuovere un trend in crescita nel mercato; e che regalo.

pomologik
Il classico, quello da portare agli amici che vi dicono “Ma che cosa sarebbe il sidro?”; poi non ne potranno più fare a meno. Al naso spiccano profumi di albicocca disidratata, spezie e buccia di arancia; il palato gioca sulla freschezza, con un’acidità notevole.

pomologik
Da mele della varietà Gravensteiner, Pomologik ottiene un sidro dove si ricerca freschezza, mineralità e acidità, a cui si accompagna una leggera dolcezza. Al naso pera, pesca bianca, ananas e limone.

pomologik
Il terreno ricco di argilla da cui provengono le mele selvatiche si esprime, in degustazione, sottoforma di intensa acidità, sentori di fieno e miele; nel complesso Lera è un sidro dal carattere tenace, tosto, dove la fragranza del pane dialoga con sentori quali aceto di malto, albicocche disidratate e mela rossa.

pomologik
L’incontro tra due frutti simbolo di due culture, interpretate da due progetti virtuosi; il risultato è un sidro conviviale, da consumare con gli amici di sempre. All'interno della ruota sensoriale partecipano profumi di lampone, alloro e albicocca; avvolgente e rassicurante, come un calice di Syrah a cena e una mela per merenda a scuola.

pomologik
Sidro dal notevole carisma, che gioca tutto su sentori di aceto di mele e di uva spina; il finale, lungo e persistente, mette in campo note di fieno, spezie e agrumi. Un tagliere di charcuterie e il gioco è fatto.

chateau de cranne
Dal 1856 la famiglia Lacoste è proprietaria dello Château de Cranne, a 40 chilometri di distanza da Bordeaux, situato in una posizione privilegiata sulle colline più alte della regione, lungo la riva destra della Garonna. Oggi è Vincent Lacoste, rappresentante della settima generazione di famiglia, a guidare questa azienda che può contare su 42 ettari di vigna, coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica, con certificazione in etichetta dal 2005. Il desiderio è quello di produrre vini di alta qualità e tipici del territorio, preservando la biodiversità dei suoli e mantenendoli vivi. I vitigni coltivati sono quelli che caratterizzano i blend bordolesi: merlot e cabernet sauvignon, e principalmente sémillon per le uve a bacca bianca. Le modalità di vinificazione hanno uno spirito contemporaneo, e prevedono macerazione sulle bucce per i bianchi, e un abito più beverino e succoso per i rossi.

chateau
Sémillon in purezza, uno dei grandi vitigni del bordolese, qui in versione macerata secondo l’interpretazione di Vincent. Citando lo stesso: “Per me il vino è un prodotto che lascia spazio alla creatività senza limiti”. Il risultato del suo approccio creativo a questo uvaggio tradizionale è un vino vestito di colore ambrato; lunghezza e complessità del sorso, dove note esotiche e di carattere si bilanciano ad un finale fresco e fruttato. Che sia un brunch alla francese o un pranzo a base di paella, Orange di Château de Cranne è la scelta ideale.

chateau
Sull’onda di quelli che possiamo definire vini da tutti i giorni, ‘Dompter la Bėte!’ fa parte della “Nono Signature”, la collezione di vini della cantina le cui etichette sono state disegnate da Nono, ex-raccoglitore e caro amico della famiglia Lacoste. Dal colore granato intenso, un naso generoso di fragola e ribes nero, il sorso carnoso accompagnato da sensazioni di bacche rosse; il risultato è un vino da bere mentre si cucina insieme, da accompagnare al rumore della tavola da apparecchiare e dello sfrigolio delle pentole.

chateau de cranne
L’approccio dello scarso interventismo è fondamentale, secondo Vincent, per ottenere la massima espressione del terroir; nel suo Bordeaux Rouge Sans sulfites ajoutés questo approccio è ben chiaro. Blend fresco e ben equilibrato di Merlot e Cabernet Sauvignon dal colore rosso intenso con riflessi violacei; volume interessate, caricato dalla nota di spezie mediterranee. More fresche nel sorso lungo e persistente. Da far scoprire agli amici.

chateau de cranne
Malbec in tutta la sua potenza espressiva, favorito dall’esposizione al sole del vigneto e dal suolo calcareo che trasmette al vino profumi intensi e buona struttura. Anche qui torna il naso generoso di fragola, ribes nero e lampone; carnoso al palato, note finali di piccoli frutti neri e viole. Da dimenticare in cantina e lasciare che il tempo aggiunga sfaccettature al profilo aromatico.

chateau de cranne
Come ogni Pét-Nat che si rispetti anche quello di Vincent gioca su fattori quali buona bevibilità, profilo aromatico tendente alla frutta e una freschezza che suggerisce la bevuta giovane. Da bere per festeggiare l’arrivo della primavera o per aprire le danze di una cena estiva, le peculiarità di questo Pét-Nat sono il colore rosso intenso e brillante, le bolle sottili e delicate; chiudono le danze una spiccata freschezza e note intense di frutti rossi.

vino
“Jardiner...” fa parte della “Nono Signature”, la collezione di vini della cantina le cui etichette sono state disegnate da Nono, ex-raccoglitore e caro amico della famiglia Lacoste. Taglio di uve tipicamente associato alla produzione di vini bianchi passiti come il Sauternes, nel caso di “Jardiner”, Vincent decide di lasciare che siano semplicemente le tre uve a parlare. Ne ottiene una conversazione vivace tra amici di una vita; caratterizzata da complessità, si protrae fino alle prime luci di dell’alba, i cui riflessi rimandano al giallo paglierino del calice che i tre sorseggiano. Bocca bilanciata, note esotiche, finale di frutta fresca.

vino
Sémillon in purezza, uno dei grandi vitigni del bordolese, qui in versione macerata secondo l’interpretazione di Vincent. Citando lo stesso: “Per me il vino è un prodotto che lascia spazio alla creatività senza limiti”. Il risultato del suo approccio creativo a questo uvaggio tradizionale è un vino vestito di colore ambrato; lunghezza e complessità del sorso, dove note esotiche e di carattere si bilanciano ad un finale fresco e fruttato. Che sia un brunch alla francese o un pranzo a base di paella, Orange di Château de Cranne è la scelta ideale.

clark estate
Era il 1998 quando Peter e Jane Clark, fino ad allora rispettivamente militare e infermiera, decisero di dedicarsi alla viticoltura e alla produzione di vino. Acquistarono una proprietà nella valle di Awatere, nella vocata regione di Malborough, e piantarono le prime vigne di sauvignon blanc partendo da zero. Oggi in azienda sono entrati i figli Simon, che si occupa della parte viticola ed enologica, e Sarah, che cura marketing, comunicazione e commerciale. Dai 13 ettari vitati, di cui 10 a sauvignon blanc, 2 a pinot grigio e uno a riesling, la famiglia Clark produce etichette che rispecchiano in modo fedele la vocazione territoriale di Malborough, la più importante regione vitivinicola neozelandese per qualità e quantità dei vini. Intorno alla cittadina di Blenheim, dove sorge la proprietà, i suoli alluvionali e ghiaiosi sono protetti da rilievi che garantiscono un clima mite e particolarmente adatto alla viticoltura.

clark estate
Questo Riesling ha un bellissimo profumo di fiori bianchi, agrumi e mela tagliata. Al palato è pieno e strutturato grazie alla mineralità gessosa. Grazie alla sferzante acidità l’aromaticità del frutto è di incredibile persistenza, rendendo la beva pericolosamente irrequieta.

clark
Il Black Birch Pinot Gris 2022 è delicato ma potente. C'è ricchezza di aromi di mela cotogna e pera matura, che conferisce una consistenza cremosa, intrecciata con affascinanti note di zenzero e lievito di pane. Il tutto bilanciato e vivacizzato da una bella acidità che slancia un sorso perfettamente equilibrato.

clark
Un Sauvignon Blanc è deliziosamente aromatico con note di frutta bianca a nocciolo, ribes nero e uva spina che riempiono il bicchiere. C'è un'abbondanza di frutta al palato che è strutturato e ben equilibrato, con una rinfrescante acidità minerale. Perfetto con la rana pescatrice pescata e cucinata.

clark estate
Il Black Birch Pinot Gris 2020 è delicato ma potente. C'è ricchezza di aromi di mela cotogna e pera matura, che conferisce una consistenza cremosa, intrecciata con affascinanti note di zenzero e lievito di pane. Il tutto bilanciato e vivacizzato da una bella acidità che slancia un sorso perfettamente equilibrato.

clark
Un Sauvignon Blanc è deliziosamente aromatico con note di frutta bianca a nocciolo, ribes nero e uva spina che riempiono il bicchiere. C'è un'abbondanza di frutta al palato che è strutturato e ben equilibrato, con una rinfrescante acidità minerale. Perfetto con la rana pescatrice pescata e cucinata.

peninsula
Un vino rosato accessibile ma serio, di grande purezza e tipicità per la nobile uva Tempranillo, qui volutamente più leggera ed elegante rispetto alla maggior parte dei rosati spagnoli. Colore fragola chiaro, con intenso e aromi di frutti di bosco freschi su sottili note floreali. Ottima concentrazione e un finale leggermente asciutto, splendidamente bilanciato da croccante acidità e una nota rinfrescante e sapida. Un perfetto drink estivo e molto versatile vino da tavola con pasta, risotti, verdure e curry, ma anche saltati in padella, piatti più piccanti.

peninsula vinicultiores
Un vino rosato accessibile ma serio, di grande purezza e tipicità per la nobile uva Tempranillo, qui volutamente più leggera ed elegante rispetto alla maggior parte dei rosati spagnoli. Colore fragola chiaro, con intenso e aromi di frutti di bosco freschi su sottili note floreali. Ottima concentrazione e un finale leggermente asciutto, splendidamente bilanciato da croccante acidità e una nota rinfrescante e sapida. Un perfetto drink estivo e molto versatile vino da tavola con pasta, risotti, verdure e curry, ma anche saltati in padella, piatti più piccanti.

peninsula vinicultiores
Il vino si presenta con un colore ambrato chiaro e brillante. L'aroma è molto complesso e cresce nel bicchiere, combinando la frutta con intriganti note di scorza d'arancia, pompelmo e Zenzero. Un vino molto versatile e gastronomico che unisce leggerezza e freschezza della varietà al palato con il profondità strutturale del contatto con la pelle. Il finale è notevolmente lungo e asciutto, sottolineato da una tannino deciso ma fine.

peninsula vinicultiores
Un vino rosso succoso e carnoso, che mostra grande purezza e tipicità della Garnacha d'alta quota dal cuore della Spagna, con aromi espressivi e ben definiti di frutti rossi e violette. Rosso rubino brillante colore. Fresco e con un ottima persistenza al palato. Ottimo con carni piccanti e stufati.

peninsula
Luminoso colore rosso rubino. Un vino rosso vivace e succoso, non affinato, espressivo e varietale che si esprime con aromi ben definiti di frutti a bacca rossa, rosmarino e un tocco di liquirizia. Fresco e con un’ottima persistenza al palato, con consistenza rotonda e un finale soddisfacentemente asciutto. Vino da cibo molto versatile, di medio corpo, ottimo con tapas.

peninsula
Un vino bianco fresco e aromatico, che mostra una grande purezza di aromi e una precisa espressione dell'uva Verdejo. Giallo paglierino tenue, brillante, con intense e fresche note di erba, finocchio e pepe bianco. Al palato è secco ma succoso, di ottimo equilibrio, moderatamente alcolico di solo 12,5% con finale persistente, leggermente minerale. Ottimo come aperitivo e con pasta, insalate, pollame e piatti di pesce.

peninsula
Un vino bianco fresco e aromatico, che mostra una grande purezza di aromi e una precisa espressione dell'uva Verdejo. Giallo paglierino tenue, brillante, con intense e fresche note di erba, finocchio e pepe bianco. Al palato è secco ma succoso, di ottimo equilibrio, moderatamente alcolico di solo 12,5% con finale persistente, leggermente minerale. Ottimo come aperitivo e con pasta, insalate, pollame e piatti di pesce.

peninsula
Un vino bianco fresco e aromatico, che mostra una grande purezza di aromi e una precisa espressione dell'uva Verdejo. Giallo paglierino tenue, brillante, con intense e fresche note di erba, finocchio e pepe bianco. Al palato è secco ma succoso, di ottimo equilibrio, moderatamente alcolico di solo 12,5% con finale persistente, leggermente minerale. Ottimo come aperitivo e con pasta, insalate, pollame e piatti di pesce.

peninsula vinicultores
Aroma fresco e complesso, che mostra un gamma di frutta primaria (pesche noci, yuzu, ananas) su sottili note floreali ed erbacee. Acidità vibrante combinata con un palato medio cremoso e un finale lungo, sostenuto da una spina dorsale minerale che chiude con una sottile sensazione salina. Perfetto con il Polpo arrosto in salsa romesco.

peninsula
Aroma fresco e complesso, che mostra un gamma di frutta primaria (pesche noci, yuzu, ananas) su sottili note floreali ed erbacee. Acidità vibrante combinata con un palato medio cremoso e un finale lungo, sostenuto da una spina dorsale minerale che chiude con una sottile sensazione salina. Perfetto con il Polpo arrosto in salsa romesco.

peninsula
Il vino si presenta con un colore ambrato chiaro e brillante. L'aroma è molto complesso e cresce nel bicchiere, combinando la frutta con intriganti note di scorza d'arancia, pompelmo e Zenzero. Un vino molto versatile e gastronomico che unisce leggerezza e freschezza della varietà al palato con il profondità strutturale del contatto con la pelle. Il finale è notevolmente lungo e asciutto, sottolineato da una tannino deciso ma fine.

alpha estate
Situata nell'Amyndeon, una zona vocata per la viticoltura che fa parte della regione greca della Macedonia occidentale, nell'estremo nord del paese, l'azienda è nata nel 1997 per mano e per volontà del viticoltore Makis Mavridis e dell'enologo Angelos Iatridis. Ci troviamo su un altopiano circondato dalle montagne su tre lati, con la vicinanza di due laghi che contribuiscono a caratterizzare fortemente il clima secco e mite, con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Qui Alpha Estate coltiva su oltre 180 ettari di superficie diverse varietà, tra cui i vitigni autoctoni xinomavro, mavrodaphne e malagouzia. L'approccio alla viticoltura e ai processi produttivi è improntato alla massima sostenibilità, e prevede la convinta rinuncia dell'uso di prodotti chimici sia in campo, sia in cantina.

alpha estate
Situata nell'Amyndeon, una zona vocata per la viticoltura che fa parte della regione greca della Macedonia occidentale, nell'estremo nord del paese, l'azienda è nata nel 1997 per mano e per volontà del viticoltore Makis Mavridis e dell'enologo Angelos Iatridis. Ci troviamo su un altopiano circondato dalle montagne su tre lati, con la vicinanza di due laghi che contribuiscono a caratterizzare fortemente il clima secco e mite, con importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Qui Alpha Estate coltiva su oltre 180 ettari di superficie. L'approccio alla viticoltura e ai processi produttivi è improntato alla massima sostenibilità, e prevede la convinta rinuncia dell'uso di prodotti chimici sia in campo, sia in cantina. Un vitigno originario dell'isola di Santorini si fa riconoscere per i sentori di pera, albicocca, agrumi e mela verde.

alpha estate
Uno Chardonnay in purezza che sorprende per la finezza e precision delle qualità varietali; è intenso al naso agrumato e fiorito, con note essenziali e soavi richiami speziati. Strutturato al sorso, la burrosità della Chardonnay avvolge il palato in un fine equlibrio con la fresca acidità. Un vino fine ed elegante, perfetto contrappunto a piatti di pesce bianco con salse cremose, o preparazioni arrosto.

alpha estate
Uno Chardonnay in purezza che sorprende per la finezza e precision delle qualità varietali; è intenso al naso agrumato e fiorito, con note essenziali e soavi richiami speziati. Strutturato al sorso, la burrosità della Chardonnay avvolge il palato in un fine equlibrio con la fresca acidità. Un vino fine ed elegante, perfetto contrappunto a piatti di pesce bianco con salse cremose, o preparazioni arrosto.

alpha estate
Uno Chardonnay in purezza che sorprende per la finezza e precision delle qualità varietali; è intenso al naso agrumato e fiorito, con note essenziali e soavi richiami speziati. Strutturato al sorso, la burrosità della Chardonnay avvolge il palato in un fine equlibrio con la fresca acidità. Un vino fine ed elegante, perfetto contrappunto a piatti di pesce bianco con salse cremose, o preparazioni arrosto.

alpha estate
Di un rosso rubino luminoso ed elegante, conferma l’eleganza al naso di grande pulizia in cui spiccano piccoli frutti rossi, spezie dolci, cenni vegetali e mineralità. Ha profondità al palato e l’altitudine del vigneto emerge nella fresca acidità che dona tensione ed eleganza al sorso, chiudendo fruttato e persistente. Che buono con piatti di selvaggina.

alpha estate
Conquista per una sorta di famigliarità con alcuni aromi di vini nostrani, tipici dei Nebbioli, come la ciliegia, la rosa canina, il tabacco dolce e le spezie. In bocca è ricco, profondo e complesso, ritorna il frutto e sensazioni terrose, il tannino è diffuso ma levigato ed elegante, ben bilanciato dalla fresca acidità. Un vino di grande persistenza.

alpha estate
Conquista per una sorta di famigliarità con alcuni aromi di vini nostrani, tipici dei Nebbioli, come la ciliegia, la rosa canina, il tabacco dolce e le spezie. In bocca è ricco, profondo e complesso, ritorna il frutto e sensazioni terrose, il tannino è diffuso ma levigato ed elegante, ben bilanciato dalla fresca acidità. Un vino di grande persistenza.

alpha estate
Di un affascinante color giallo paglierino con riflessi verdolini, è tanto più stupefacente al naso, dove incanta per la complessità di frutta matura, agrumi, miele di eucalipto, roccia e vaniglia. Il palato è oleoso, compatto ma pervaso di scalpitante acidità. Perfetto abbinamento di crostacei o polpi grigliati.

alpha estate
Un vino affascinante nella sua impenetrabile eleganza, che dopo 36 mesi si concede ancora con riserbo. Il naso è tutto sulla frutta scura fresca e in confettura, per suggerire le spezie, il cioccolato e note balamiche. In bocca sfodera tutto il suo carisma con un tannino fitto ma fruttato che avvolge il palato, profondo e saporito. Un vino divertente da provocare con piatti di carne e formaggio di media stagionatura.

balog árpád
Nella regione meridionale di Csongrad, al confine con la Serbia, Árpád Balog nel 2012 ha acquistato 11 ettari di vigna in una zona che presenta molte aree abbandonate, ed è quindi caratterizzata da evidenti contrasti tra le vigne e la natura selvaggia, non addomesticata. Qui con la sua azienda coltiva numerose varietà autoctone o comunque acclimatate da molto tempo, tra cui kékfrankos, kadarka, kövidinka e pölöskei muscat. Vignaiolo naturale, Árpád ha un approccio sostenibile in vigna e poco interventista in cantina, con fermentazioni spontanee e nessuna aggiunta di solfiti, ed è autore di vini dall'anima ancestrale, in cui emerge con forza l'identità ungherese. Ne è l'esempio più lampante il Kövidinka, figlio di un'antica varietà locale bistrattata e oggi oggetto di intelligente riscoperta.

balog árpád
Un vino che profuma di frutti di bosco succosi, con un corredo vegetale e speziato di affascinante, in cui si percepisce una grande genuinità, frutto della lavorazione minimamente invasiva. Al gusto è caratterizzato da un'acidità secca e decisa, tannini che si manifestano tutt'intorno, un ricco contenuto interno e aromi di frutta succosa e saporita che lasciano un finale lungo e piacevole.

balog árpád
Il Kovidinka è un vitigno autoctono che affonda le radici nella cultura contadina ungherese. il colore è ambrato. L'aroma dell'uva matura, agrumato del gusto fresco. Ha un’acidità secca e vibrante, aromi fruttati maturi accompagnati da note di mela cotogna di uva matura. Vivamente per ottime conversazioni, insalate e piatti a base di carne bianca, pollame e pesce.

balog árpád
Dopo la lunga macerazione il vino si presenta in un affascinante color porpora con riflessi violacei. Al naso le ciliegie sono protagoniste, accompagnate da una piccantezza deliziosa e misteriosa. Al gusto è carnoso, con un’acidità vigorosa, con tannini rotondi che rievocano gli aromi fruttati e speziati. È un vino di genuinamente rustico da abbinare ad arrosti di maiale.

balog árpád
Un vino che trasmette vibrazioni allegre, a cominciare dal colore rosa intenso con riflessi aranciati . Profuma di lamponi, fragole e ribes, con un solleticante contorno speziato. All'assaggio è caratterizzato da un'acidità secca e giocosa, un corpo rotondo e succoso. Un vino perfetto per le rimpatriate di famiglia.

benjamin taillendier
Figlio di un agopunturista, Benjamin Taillandier si è avvicinato al mondo del vino inseguendo una curiosità personale, e dopo aver ottenuto un diploma Viti-Oeno BTS nel 2002 ha iniziato a lavorare in diverse aziende vitivinicole. Provvidenziale è stato l'incontro con Jean-Baptiste Senat, vignaiolo naturale di grande carisma. Nel 2007 ha quindi deciso di mettersi in proprio stabilendosi nel paese di origine della sua famiglia, Caunes-Minervois. La zona è quella delle denominazione Minervois, nella regione di Languedoc-Roussillion. Qui Benjamin coltiva in regime biologico fin dagli inizi le principali varietà dell'area, potendo contare su vigne molto vecchie. Il suo approccio naturale alle vinificazioni, che si unisce all'utilizzo di legni esausti per gli affinamenti, restituisce vini varietali e di spiccata identità mediterranea.

benjamin taillendier
Forse il vino più cupo della batteria, inizialmente più restio a concedersi ma che dopo una breve attesa regala grande appagamento. Come suggerisce il nome, che citando Cesare allude alla bevibilità spregiudicata, questo è un vino bere senza timidezza. Fruttato, speziato e floreale, ha una bocca piena e vibrante, con un fresco slancio acido. Un vino vivo e goloso, da bere fresco, in pantaloni corti mentre si prepara la grigliata.

benjamin taillendier
Un vino esuberante, un’esplosione di frutta e spezie, che crea subito una atmosfera di festosa convivialità. È un vino che sfugge a formalismi, capace di stupire per la dolce freschezza fruttata, vibrante nel corpo, lievemente tannico e molto fresco. Talmente buono che bevuto in compagnia finisce prima di rendersi conto di quanto sia buono.

benjamin taillendier
Un vino esuberante, un’esplosione di frutta e spezie, che crea subito una atmosfera di festosa convivialità. È un vino che sfugge a formalismi, capace di stupire per la dolce freschezza fruttata, vibrante nel corpo, lievemente tannico e molto fresco. Talmente buono che bevuto in compagnia finisce prima di rendersi conto di quanto sia buono.

benjamin taillendier
Figlio di un agopunturista, Benjamin Taillandier si è avvicinato al mondo del vino inseguendo una curiosità personale, e dopo aver ottenuto un diploma Viti-Oeno BTS nel 2002 ha iniziato a lavorare in diverse aziende vitivinicole. Provvidenziale è stato l'incontro con Jean-Baptiste Senat, vignaiolo naturale di grande carisma. Nel 2007 ha quindi deciso di mettersi in proprio stabilendosi nel paese di origine della sua famiglia, Caunes-Minervois. La zona è quella delle denominazione Minervois, nella regione di Languedoc-Roussillion. Il suo approccio naturale alle vinificazioni, che si unisce all'utilizzo di legni esausti per gli affinamenti, restituisce vini varietali e di spiccata identità mediterranea. Le uve vengono vendemmiate precocemente per aumentare la bevibilità: fermentazione spontanea in acciaio dove poi il vino affina per sei mesi, e dona sentori di erba secca e frutti neri.

benjamin taillendier
Un bianco capace di esprimere tutte le varie sfumature del territorio, ricco ma sottile, che al naso richiama la frutta fresca e i fiori che emergono luminosi da una base dolce che ricorda i biscotti al burro, arricchito da spezie e una mineralità rocciosa. Il sorso è agile, mirabilmente teso tra la rotondità fruttata e la freschezza acida con una invitante sapidità.

benjamin taillendier
Un bianco capace di esprimere tutte le varie sfumature del territorio, ricco ma sottile, che al naso richiama la frutta fresca e i fiori che emergono luminosi da una base dolce che ricorda i biscotti al burro, arricchito da spezie e una mineralità rocciosa. Il sorso è agile, mirabilmente teso tra la rotondità fruttata e la freschezza acida con una invitante sapidità.

benjamin taillendier
Un vino vivo e vivace, che già dal colore rosa tenue con rilfessi aranciati trasmette una invitante freschezza, confermata al naso dai succosi richiami fruttati e agrumati che solleticano il sorso, che è scorrevole sapido, con una travolgente bevibilità. Un vino che bisogna ricordarsi di bere mentre lo si tracanna.

bodega
Un Malbec delizioso e fruttato con molti sapori di mora e prugna. Naso e palato sono travolti da sentori di prugna matura e succosa, ribes nero e ciliegia con un pizzico di spezie sul finale. In bocca è morbido e rotondo Abbinamento: Spaghetti alla bolognese.

bodega vinecol - chinchero
Il biologico come zenith: Vinecol, cantina nata nel 2000 nel distretto di La Paz, nella parte più orientale della regione di Mendoza, è una realtà che si fonda in modo quasi totalizzante sull'approccio sostenibile alla viticoltura, ben visibile in tutti i passaggi della filiera agricola. Le vigne si sviluppano in un'area adiacente alla semi-desertica e stepposa Ñacuñan Biosphere Reserve, un luogo fortemente simbolico, in cui le condizioni climatiche e ambientali sono ideali per sostenere questo tipo di percorso, visto l'ambiente naturale pressoché integro. Viene vinificato esclusivamente in acciaio: vivace, con sentori di amarena, mirtilli e sottobosco.

bodega vinecol - chinchero
Il biologico come zenith: Vinecol, cantina nata nel 2000 nel distretto di La Paz, nella parte più orientale della regione di Mendoza, è una realtà che si fonda in modo quasi totalizzante sull'approccio sostenibile alla viticoltura, ben visibile in tutti i passaggi della filiera agricola. Le vigne si sviluppano in un'area adiacente alla semi-desertica e stepposa Ñacuñan Biosphere Reserve, un luogo fortemente simbolico, in cui le condizioni climatiche e ambientali sono ideali per sostenere questo tipo di percorso, visto l'ambiente naturale pressoché integro. Viene vinificato esclusivamente in acciaio: vivace, con sentori di amarena, mirtilli e sottobosco.

bodega
Il biologico come zenith: Vinecol, cantina nata nel 2000 nel distretto di La Paz, nella parte più orientale della regione di Mendoza, è una realtà che si fonda in modo quasi totalizzante sull'approccio sostenibile alla viticoltura, ben visibile in tutti i passaggi della filiera agricola. Le vigne si sviluppano in un'area adiacente alla semi-desertica e stepposa Ñacuñan Biosphere Reserve, un luogo fortemente simbolico, in cui le condizioni climatiche e ambientali sono ideali per sostenere questo tipo di percorso, visto l'ambiente naturale pressoché integro. Viene vinificato esclusivamente in acciaio: vivace, con sentori di amarena, mirtilli e sottobosco.

bodega vinecol - chinchero
Un Malbec delizioso e fruttato con molti sapori di mora e prugna. Naso e palato sono travolti da sentori di prugna matura e succosa, ribes nero e ciliegia con un pizzico di spezie sul finale. In bocca è morbido e rotondo Abbinamento: Spaghetti alla bolognese.

bodega
Colpisce immediatamente per il profilo aromatico nel quale ritroviamo i petali di rosa e fiori bianchi seguiti dalla pesca bianca e scorza di limone. Un vino molto interessante dove la salinità e l'acidità si contrappongono agli aromi dolci e profumati. Da abbinare alla cucina asiatica.

bodega
Si presenta color rosso rubino intenso, con aromi di prugna fresca, vaniglia e frutta matura. Il passaggio in botte dà struttura e amplifica la componente speziata. Un vino di buona struttura, con tannini rotondi e un finale impressionante.

bodega vinecol - quinde
Un blend composto da Malbec, Cabernet Sauvignon e Bonarda. Ha un colore rosso rubino di media intensità, al naso sono presenti i profumi di frutti rossi, pepe e cioccolato e al palato l'acidità è equilibrata, con un ingresso dolce e tannini morbidi.

bodega
Di colore giallo brillante con riflessi verdi, profumi definiti che ricordano il burro e la vaniglia, ha un delicato equilibrio tra frutta e acidità, mostra buon corpo e molto cremoso.

bodega
Colore rubino con riflessi granati di media intensità. Note di frutti rossi, pepe nero, cioccolato e caffè. Ben equilibrato con tannini integrati, la malolattica e l'invecchiamento in grandi botti vanno a determinare struttura ed eleganza di un vino fresco e rotondo.

bodega
Di colore giallo brillante con riflessi verdi, profumi definiti che ricordano il burro e la vaniglia, ha un delicato equilibrio tra frutta e acidità, mostra buon corpo e molto cremoso.

bodega
Colore rubino con riflessi granati di media intensità. Note di frutti rossi, pepe nero, cioccolato e caffè. Ben equilibrato con tannini integrati, la malolattica e l'invecchiamento in grandi botti vanno a determinare struttura ed eleganza di un vino fresco e rotondo.

chakana wines
Fondata nel 2002 da una famiglia italiana con radici in Valtellina, Chakana è diventata in poco tempo una delle cantine più importanti della regione argentina di Mendoza. Ad Agrelo, nella zona di Luján de Cuyo, e ad Altamira, nella Valle de Uco, note per le altitudini importanti e per essere culla dei migliori Malbec del paese, questa azienda coltiva oltre 150 ettari di vigna, dal 2012 con approccio biologico e poi biodinamico, a testimonianza di una filosofia produttiva che si muove sui binari dell'agricoltura rigenerativa e del rispetto dell'ambiente. Tutto questo lavoro si traduce in un approccio enologico minimalista, da cui nascono vini naturali godibili e di grande carica identitaria. Chakana è la natura argentina fatta vino, ma anche la sua anima indigena: il nome definisce il simbolo che rappresenta la costellazione della Croce del Sud, venerata per migliaia di anni proprio dalle popolazioni autoctone.

chakana wines
Una Bonarda espressiva e succosa, che dopo qualche attimo nel bicchiere si annuncia nelle note di frutta matura e floreali, con un sottofondo profondo di note terrose. In bocca è succoso e piacevolmente rustico, equilibrato nel tannino e nella fresca acidità che alleggersice la beva, rendendolo un ideale compagno di goliardiche abbuffate.

chakana wines
Un blend fresco e fruttato, ricco di sfumature da cui emergono le peculiarità territoriali, espresse con una profonda mineralità e rinfrescanti sentori erbacei. Agile al sorso, si delinea il frutto croccante che prepara il finale fresco e sapido di piacevole persistenza fruttata.

chakana wines
Malbec dal colore compatto e impenetrabile. All'olfatto ricorda profumi di sottobosco come le more e i gelsi in un contorno vegetale che chiude su sfumature speziate di tè rosso. In bocca è agile, con un leggero tannino foderato di spezia e cacao bilanciato da un'acidità fruttata e un lungo ed espressivo finale speziato di pepe bianco e cannella.

chakana
Malbec dal colore compatto e impenetrabile. All'olfatto ricorda profumi di sottobosco come le more e i gelsi in un contorno vegetale che chiude su sfumature speziate di tè rosso. In bocca è agile, con un leggero tannino foderato di spezia e cacao bilanciato da un'acidità fruttata e un lungo ed espressivo finale speziato di pepe bianco e cannella.

dehesa de luna
Di fatto Dehesa de Luna è prima di tutto una tenuta di 2.800 ettari, in gran parte una foresta abitata da numerose specie rare di uccelli, tra cui aquile reali, otarde, pernici rosse e nibbi. Questa realtà vitivinicola, che si definisce finca reserva de biodiversidad, cioè azienda agricola riserva di biodiversità, è immersa in un contesto naturale di straordinaria ricchezza, pochi chilometri a nord della cittadina di Albacete, nella Spagna centro-meridionale. Nata nei primi anni Duemila, oggi conta oltre 80 ettari di vigne, condotte con lo stesso approccio sostenibile che caratterizza tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla cantina. Il matrimonio riuscito tra tecniche e conoscenze moderne da un lato, e rispetto dell'ambiente dall'altro, si traduce in vini di chiara impronta territoriale. Oltre alla vite si coltivano olive, mandorle, pistacchi, lenticchie e cereali, e si realizzano salumi e prodotti caseari.

dehesa
Giallo paglierino, buona intensità aromatica, con note agrumate e tropicali come frutto della passione e pompelmo, oltre ad aromi erbacei di finocchio. Il naso conferma il palato: un vino robusto e molto piacevole, con una spiccata acidità che dona freschezza e vivacità che viene compensata da un finale leggermente dolce. Insomma, un vino piacevole e divertente che invita a un secondo sorso.

dehesa de luna
Di fatto Dehesa de Luna è prima di tutto una tenuta di 2.800 ettari, in gran parte una foresta abitata da numerose specie rare di uccelli, tra cui aquile reali, otarde, pernici rosse e nibbi. Questa realtà vitivinicola, che si definisce finca reserva de biodiversidad, cioè azienda agricola riserva di biodiversità, è immersa in un contesto naturale di straordinaria ricchezza, pochi chilometri a nord della cittadina di Albacete, nella Spagna centro-meridionale. Nata nei primi anni Duemila, oggi conta oltre 80 ettari di vigne, condotte con lo stesso approccio sostenibile che caratterizza tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla cantina. Il matrimonio riuscito tra tecniche e conoscenze moderne da un lato, e rispetto dell'ambiente dall'altro, si traduce in vini di chiara impronta territoriale.
Diraspatura e soffice pigiatura per un colore brillante e note fresche di frutta rossa. Affinamento breve in acciaio.

dehesa de luna
Colore rosa salmone brillante. Grande intensità aromatica, dominata da note di frutta rossa fresca (fragola) e note floreali. Al palato, è un vino vivace con un grande volume e un ingresso fresco. Il nostro consiglio speciale: accompagnalo con prosciutto iberico appena tagliato.

dehesa de luna
Colore rosa salmone brillante. Grande intensità aromatica, dominata da note di frutta rossa fresca (fragola) e note floreali. Al palato, è un vino vivace con un grande volume e un ingresso fresco. Il nostro consiglio speciale: accompagnalo con prosciutto iberico appena tagliato.

dehesa de luna
Di fatto Dehesa de Luna è prima di tutto una tenuta di 2.800 ettari, in gran parte una foresta abitata da numerose specie rare di uccelli, tra cui aquile reali, otarde, pernici rosse e nibbi. Questa realtà vitivinicola, che si definisce finca reserva de biodiversidad, cioè azienda agricola riserva di biodiversità, è immersa in un contesto naturale di straordinaria ricchezza, pochi chilometri a nord della cittadina di Albacete, nella Spagna centro-meridionale. Nata nei primi anni Duemila, oggi conta oltre 80 ettari di vigne, condotte con lo stesso approccio sostenibile che caratterizza tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla cantina. Il matrimonio riuscito tra tecniche e conoscenze moderne da un lato, e rispetto dell'ambiente dall'altro, si traduce in vini di chiara impronta territoriale.
Fermentazione in acciaio a 14 gradi per due settimane. Il minimo residuo zuccherino rende il vino morbido, rinfrescante e di facile beva.

vino
Di fatto Dehesa de Luna è prima di tutto una tenuta di 2.800 ettari, in gran parte una foresta abitata da numerose specie rare di uccelli, tra cui aquile reali, otarde, pernici rosse e nibbi. Questa realtà vitivinicola, che si definisce finca reserva de biodiversidad, cioè azienda agricola riserva di biodiversità, è immersa in un contesto naturale di straordinaria ricchezza, pochi chilometri a nord della cittadina di Albacete, nella Spagna centro-meridionale. Nata nei primi anni Duemila, oggi conta oltre 80 ettari di vigne, condotte con lo stesso approccio sostenibile che caratterizza tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla cantina. Il matrimonio riuscito tra tecniche e conoscenze moderne da un lato, e rispetto dell'ambiente dall'altro, si traduce in vini di chiara impronta territoriale.
Diraspatura e soffice pigiatura per un colore brillante e note fresche di frutta rossa. Affinamento breve in acciaio.

vino
Di fatto Dehesa de Luna è prima di tutto una tenuta di 2.800 ettari, in gran parte una foresta abitata da numerose specie rare di uccelli, tra cui aquile reali, otarde, pernici rosse e nibbi. Questa realtà vitivinicola, che si definisce finca reserva de biodiversidad, cioè azienda agricola riserva di biodiversità, è immersa in un contesto naturale di straordinaria ricchezza, pochi chilometri a nord della cittadina di Albacete, nella Spagna centro-meridionale. Nata nei primi anni Duemila, oggi conta oltre 80 ettari di vigne, condotte con lo stesso approccio sostenibile che caratterizza tutto il ciclo produttivo, dalla pianta alla cantina. Il matrimonio riuscito tra tecniche e conoscenze moderne da un lato, e rispetto dell'ambiente dall'altro, si traduce in vini di chiara impronta territoriale.
Fermentazione in acciaio a 14 gradi per due settimane. Il minimo residuo zuccherino rende il vino morbido, rinfrescante e di facile beva.

giannikos
Le prime vigne della famiglia Giannikos sono state piantate nel lontano 1896, lo stesso anno in cui si disputarono proprio in Grecia i primi giochi olimpici dell'era moderna. Esattamente un secolo dopo un terribile incendio ha devastato i vecchi edifici della cantina, spingendo Michalis Giannikos a ricostruire tutto e a dare nuova linfa vitale alla tradizione dei suoi antenati. Oggi l'azienda coltiva circa 8 ettari di vigna tra Corinto e Micene, nel Peloponneso, in quello che è ritenuto il luogo di origine della vitivinicoltura greca. L'approccio agronomico biologico accompagna l'attento lavoro di cantina, condotto con le migliori tecnologie moderne, sui vitigni autoctoni roditis, agiorgitiko e malagouzia e su quelli internazionali. Sui primi i Giannikos stanno concentrando le proprie energie per valorizzare pienamente la ricca eredità ampelografica della Grecia.

giannikos
Si presenta in un elegante color compatto. Al naso un bella varietà di frutta rossa e carnosa, poi leggere spezie. Al palato risulta pieno, mosso da tannini ben levigati e conferma un piacevole ritorno del frutto e una piacevole mineralità a chiudere il lungo sorso.

giannikos
Basta assaggiare questo vino per spiegarsi il perché del suo nome curioso, At sea, eh sì direte voi, perché questo vino racchiude un amica profondamente mediterranea, nella freschezza dei sentori agrumati, floreali e minerali e nella grande agilità al sorso ricco di richiami alla freschezza e sapidità marina, che lo rendono ideale in abbinamento a piatti di pesce crudo.

giannikos
Si presenta di un bel rosso rubino profondo. Al naso spiccano le note fruttate di ciliegia e prugna, che lasciano progressivamente spazio alle spezie dolci e al cacao, con richiami terrosi. Il sorso è pieno e strutturato, I tannini succosi e ben levigati per un finale molto persistente. Con carni grigliate e speziate dà il meglio di sè.

giannikos
Un Cabernet Sauvignon ricco di esaltanti sfumature aromatiche che vanno dal lampone e al mirtillo alle spezie dolci, con piacevoli richiami vegetali arricchiti di macchia mediterranea. Il sorso è complesso e di grande pulizia, in equlibrio tra la trama tannica ben levigata e la rinfrescante acidità. Un vino fine ed elegante di grande persitemza.

giannikos
Conquista subito per l’intensità aromatica, ricca di frutta fresca carnosa, la pesca e l’albicocca, freschi sentori floreali e agrumati, insieme alle erbe aromatiche. Ha corpo il sorso, morbido e vellutato vibrante nella chiusura acida. Si abbina col verde, a tavola e nel guardaroba.

giannikos
Di un bel giallo paglierino con riflessi dorati, come la rana in etichetta si presta per trasformarsi in principe dopo un bacio, anche questo vino si fa sempre più seducente. Al naso note di vaniglia, frutta tropicale, cenni vegetali, rilancia con un sorso cremoso perfettamente bilanciato dalla fresca acidità.

giannikos
Basta assaggiare questo vino per spiegarsi il perché del suo nome curioso, At sea, eh sì direte voi, perché questo vino racchiude un amica profondamente mediterranea, nella freschezza dei sentori agrumati, floreali e minerali e nella grande agilità al sorso ricco di richiami alla freschezza e sapidità marina, che lo rendono ideale in abbinamento a piatti di pesce crudo.

giannikos
Conquista subito per l’intensità aromatica, ricca di frutta fresca carnosa, la pesca e l’albicocca, freschi sentori floreali e agrumati, insieme alle erbe aromatiche. Ha corpo il sorso, morbido e vellutato vibrante nella chiusura acida. Si abbina col verde, a tavola e nel guardaroba.

giannikos
E poteva mancare il retsina, vino iconico di terra ellenica? La nostra risposta è no, perchè questo è un vino che bevuto senza pregiudizi conquista. Già dal colore, giallo con riflessi Verdi e dorati, e al naso, con un seducente bouquet di erbe aromatiche, essenze del legno, rosmarino e agrumi. A finire un sorso ricco e slanciato sulla vena acida. Siamo in grecia, qualcuno accenda la griglia.

krasna hora winery
"Nata a inizio anni Sessanta, quest'azienda oggi è guidata da Marek Vybíral insieme alla famiglia. Krásná Horá significa bella montagna: la cantina sorge a Starý Poddvorov, in una zona storica del vino ceco, con testimonianze di attività vitivinicola dei monaci cistercensi risalenti al XIII secolo. Siamo nell'estremo sud-est della Repubblica Ceca, in Moravia. Qui i Vybíral conducono le loro vigne in un contesto climatico piuttosto freddo, considerato che l'area è collocata all'incirca sullo stesso parallelo dell'Alsazia e della Borgogna, producendo vini di deciso slancio aromatico e dalla spiccata freschezza. Nei circa 5 ettari coltivati con approccio sostenibile, unendo pratiche biologiche a metodi biodinamici, crescono le uve poi vinificate conducendo fermentazioni spontanee e aggiungendo pochissima solforosa. Il focus aziendale è sul pinot nero, vitigno prediletto dai Vybíral."

krásná hora winery
Blend di Riesling e Sauvignon Blanc, naso esotico con un carattere erbaceo bella carnosità al palato derivante da tre settimane di permanenza sulle bucce. Altro vino dei Krasna Hora giocato sulla freschezza e bevibilità, un vino conviviale da bere a cuor leggero.

krasna
Blend di Riesling e Sauvignon Blanc, naso esotico con un carattere erbaceo bella carnosità al palato derivante da tre settimane di permanenza sulle bucce. Altro vino dei Krasna Hora giocato sulla freschezza e bevibilità, un vino conviviale da bere a cuor leggero.

krásná hora winery
Oro rosa brillante con una pallida sfumatura di rame. Al naso questo bouquet profumato esprime litchi e petali di rosa. Al palato si rivela intensamente rinfrescante, in uno squisito equilibrio tra acidità succosa e un'intensa spina dorsale di saporiti frutti maturi ed erbe aromatiche. Il finale è asciutto, pulito e lungo. Si abbina magnificamente con frutti di mare e insalate.

krasna
Oro rosa brillante con una pallida sfumatura di rame. Al naso questo bouquet profumato esprime litchi e petali di rosa. Al palato si rivela intensamente rinfrescante, in uno squisito equilibrio tra acidità succosa e un'intensa spina dorsale di saporiti frutti maturi ed erbe aromatiche. Il finale è asciutto, pulito e lungo. Si abbina magnificamente con frutti di mare e insalate.

krasna
Krásná Horá significa bella montagna: la cantina sorge a Starý Poddvorov, in una zona storica del vino ceco, con testimonianze di attività vitivinicola dei monaci cistercensi risalenti al XIII secolo. Siamo nell'estremo sud-est della Repubblica Ceca, in Moravia. Qui i Vybíral conducono le loro vigne in un contesto climatico piuttosto freddo, considerato che l'area è collocata all'incirca sullo stesso parallelo dell'Alsazia e della Borgogna, producendo vini di deciso slancio aromatico e dalla spiccata freschezza. Nei circa 5 ettari coltivati con approccio sostenibile, unendo pratiche biologiche a metodi biodinamici. Il focus aziendale è sul pinot nero, vitigno prediletto dai Vybíral. La notevole escursione termica favorisce espressività ed aromaticità. Un vino leggero e fresco con aromi erbacei e citrici. Elegante con una piacevole acidità.

krásná hora winery
Krásná Horá significa bella montagna: la cantina sorge a Starý Poddvorov, in una zona storica del vino ceco, con testimonianze di attività vitivinicola dei monaci cistercensi risalenti al XIII secolo. Siamo nell'estremo sud-est della Repubblica Ceca, in Moravia. Qui i Vybíral conducono le loro vigne in un contesto climatico piuttosto freddo, considerato che l'area è collocata all'incirca sullo stesso parallelo dell'Alsazia e della Borgogna, producendo vini di deciso slancio aromatico e dalla spiccata freschezza. Nei circa 5 ettari coltivati con approccio sostenibile, unendo pratiche biologiche a metodi biodinamici. Il focus aziendale è sul pinot nero, vitigno prediletto dai Vybíral. La notevole escursione termica favorisce espressività ed aromaticità. Un vino leggero e fresco con aromi erbacei e citrici. Elegante con una piacevole acidità.

krásná hora winery
Colore rubino intenso con un tocco di viola. Aromi di frutti scuri come prugne, ciliegie e ribes nero. Una piacevole traccia di barrique - toni di legno di cedro, vaniglia e terrosità. Il vino è maturo, rotondo e ricco di gusto. Con tannino elegante con acido rinfrescante.

krásná hora winery
Al naso si delineano con grande pulizia i sentori di piccoli frutti rossi, erbe aromatiche e rinfrescanti note di sottobosco.
Il sorso è succoso ed elegante,in equilibrio su una sottile nota di acidità danzante che ripropone un frutto fresco e saporito, chiudendo sapido.
Un vino gratificante da bere quando si ha sete.

krásná hora winery
Un riesling che coniuga in modo esemplare le caratteristiche varietali, in cui la ricchezza aromatica, qui giocata su agrumi, mela verde, sentori floreali e una forte carica minerale, è perfettamente bilanciata dall’incredibile tensione acido sapida. Una perfetta rappresentazione di ciò di cui è capace la regione della Moravia nella Repubblica Ceca.

krásná hora winery
Di colore oro rosa pallido brillante, al naso mostra aromi di frutti rossi accesi e sentori di frutti di bosco, mentre al palato presenta aromi intensi di amarena e arancia rossa insieme a una freschezza e una vivacità appetitose, seguite da un finale lungo e pulito. Questo vino si adatta a un'ampia gamma di cibi grazie alla sua acidità equilibrata e croccante.

krasna
Di colore oro rosa pallido brillante, al naso mostra aromi di frutti rossi accesi e sentori di frutti di bosco, mentre al palato presenta aromi intensi di amarena e arancia rossa insieme a una freschezza e una vivacità appetitose, seguite da un finale lungo e pulito. Questo vino si adatta a un'ampia gamma di cibi grazie alla sua acidità equilibrata e croccante.

krasna
Questo vino rosso secco è rubino profondo e luminoso con sfumature violacee. Il naso è tutto sull’esuberanza solleticante dei frutti rossi e sfumature floreale. Al palato si svela in tutta la sua carica di energia succosa, meravigliosamente fresco e sapido. Un vino, come lo definisce l’azienda, da bere quando non si vuole pensare a nulla.

krásná hora winery
Giallo brillante con riflessi verdolini, al naso è complesso, con sentori che vanno dal floreale alla frutta esotica, dalle erbe aromatiche agli agrumi. È profondo il sorso, in un mirabile equilibrio tra la morbidezza speziata del legno e la succosa aromaticità del Sauvignon, tradotta in una sferzante vena acida di lunga persistenza.

krasna
Giallo brillante con riflessi verdolini, al naso è complesso, con sentori che vanno dal floreale alla frutta esotica, dalle erbe aromatiche agli agrumi. È profondo il sorso, in un mirabile equilibrio tra la morbidezza speziata del legno e la succosa aromaticità del Sauvignon, tradotta in una sferzante vena acida di lunga persistenza.

vino
Al naso si delineano con grande pulizia i sentori di piccoli frutti rossi, erbe aromatiche e rinfrescanti note di sottobosco.
Il sorso è succoso ed elegante,in equilibrio su una sottile nota di acidità danzante che ripropone un frutto fresco e saporito, chiudendo sapido.
Un vino gratificante da bere quando si ha sete.

vino
12 ore di macerazione sulle bucce, seguite da una fermentazione in botti di rovere francese senza l'aggiunta di solfiti e affinamento per un anno sui propri lieviti.

les tètes
Nicolas Grosbois, celebre vignaiolo di Chinon, e Philippe Mesnier, esportatore di vini in Belgio, hanno acquistato il Domaine des Hauts Baigneux con la chiara intenzione di ridare lustro a una denominazione caduta nell'ombra, quella di Touraine-Azay-le-Rideau. Qui, nel cuore della grande e sfaccettata regione vitivinicola della Loira, dal 2012 coltivano le principali varietà locali, nello specifico cabernet franc, gamay, grolleau e chenin blanc, con approccio sostenibile e certificato biologico. Al domaine si affianca il progetto Les Tètes, nato nel 2011 per mano di Nicolas e Philippe e di altri due amici, Baptiste Lardeux e Vivien Blot, con l'obiettivo di fare vini semplici, schietti e improntati alla facilità di beva, con l'acquisto di uve biologiche selezionate attentamente e vinificate con piglio naturale da Nicolas stesso a Panzoult.

les
Si presenta di un bel colore giallo paglierino brillante e colpisce per freschezza degli aromi, tra cui agrumi, fiori e frutta bianchi, su cui spicca la pera. In bocca c’è un ritorno aromatico, fruttato con una punta di miele, per chiudere sulla spinta acido sapida dello Chenin, in un bel equlibrio col volume del vino. Un vino schietto e irresistibile.

les tètes
Una golosissima esplosione di frutta rossa carnosa, arricchita da sottili richiami speziati. Un vino succoso al palato, avvolgente e mosso da una briosa vena acida, fresco e beverino. Espressione sincera e fresca per goliardiche bevute tra amici.

peninsula vinicultores - mesta
Piccola galassia di brand, Peninsula raggruppa una serie di cantine perlopiù sparse in varie zone della Castiglia, a sud di Madrid, con puntate anche nella Rioja, nella Sierra de Gredos e in Biscaglia, nei Paesi Baschi. Il gruppo, di cui fanno parte i due Master of Wine Andreas Kubach e Sam Harrop, gestisce un ventaglio di vigneti molto ampio, raccogliendo le diverse tipicità territoriali ed esperienze vitivinicole sotto il cappello di un approccio straordinario, basato sulla ricerca di autenticità espressiva nei vini e di sostenibilità produttiva. In particolare, l'obiettivo della sostenibilità viene inseguito a diversi livelli, dalla riduzione delle emissioni di CO2 e dello spreco di acqua all'efficienza energetica e alla difesa della biodiversità, per arrivare all'impatto sociale sulle comunità locali.

vino
Luminoso colore rosso rubino. Un vino rosso vivace e succoso, non affinato, espressivo e varietale che si esprime con aromi ben definiti di frutti a bacca rossa, rosmarino e un tocco di liquirizia. Fresco e con un’ottima persistenza al palato, con consistenza rotonda e un finale soddisfacentemente asciutto. Vino da cibo molto versatile, di medio corpo, ottimo con tapas.

tavares de pina
L'azienda si trova nella regione del Dão, nella parte settentrionale del Portogallo, in una delle più antiche aree di tradizione vitivinicola del paese. João Tavares De Pina guida questa proprietà di 40 ettari, di cui 13 vitati, che è diventata un punto di riferimento nel vivace panorama del vino naturale portoghese. L'approccio sperimentale e sostenibile in vigna, che beneficia dell'estrema biodiversità garantita dalla presenza di boschi di querce, pini ed eucalipto, si traduce in pratiche di cantina poco o per nulla invasive, per vini che beneficiano dei classici suoli locali di antica composizione granitica, a cui si aggiungono terreni ancora più antichi di formazione marina. Tavares De Pina nel tempo ha sviluppato un prezioso lavoro di valorizzazione dei vitigni autoctoni locali, sfruttando appieno la ricchezza ampelografica del territorio.

tavares
Un blend di tre uve, Rufete, Touriga Nacional e Mencia. Si presenta aranciato nel bicchiere, con velature date dal residuo di lieviti. Ha un profilo aromatico che vede protagonista la carica minerale, a cui si aggiungono accattivanti note fruttate ed erbacee. Salino l’approccio in bocca, in una bevuta verticale rilanciata dall’acidità e leggermente tannica.

tavares
Un blend di tre uve, Rufete, Touriga Nacional e Mencia. Si presenta aranciato nel bicchiere, con velature date dal residuo di lieviti. Ha un profilo aromatico che vede protagonista la carica minerale, a cui si aggiungono accattivanti note fruttate ed erbacee. Salino l’approccio in bocca, in una bevuta verticale rilanciata dall’acidità e leggermente tannica.

tavares de pina
Rosso con sfumature viola . Un vino elegantemente rustico, ricco di sfumature variegate che vedono il frutto scuro associato e profondi richiami di erbe aromatiche, terrosi, di pelle e balsamici. Ha compattezza il sorso, con un tannino denso e saporito e una rinfrscante vena minerale, quasi ematica.

tavares de pina
Rosso con sfumature viola . Un vino elegantemente rustico, ricco di sfumature variegate che vedono il frutto scuro associato e profondi richiami di erbe aromatiche, terrosi, di pelle e balsamici. Ha compattezza il sorso, con un tannino denso e saporito e una rinfrscante vena minerale, quasi ematica.

tavares
Rosso con sfumature viola . Un vino elegantemente rustico, ricco di sfumature variegate che vedono il frutto scuro associato e profondi richiami di erbe aromatiche, terrosi, di pelle e balsamici. Ha compattezza il sorso, con un tannino denso e saporito e una rinfrscante vena minerale, quasi ematica.

tavares de pina
Ricco e affascinante al naso, giocato su intense tonalità di frutta in compota, fiori secchi, spezie e tostatura, con una bella dorsale minerale, quasi salmastra. il sorso è sorprendentemente sottile, il tannino maturo richiama sentori animali, il cuoio, con una sapida nota ematica che invoglia il sorso per continuare a coglierne le sfumature, giocando a dama.

tavares de pina
Di un bel rosso rubino, ha un profilo aromatico di complesso, che dalle note fruttate e floreali raggiunge cangianti sentori minerali balsamici. Equilibrato al palato, si arricchisce di sensazioni speziate e di succhi fruttati che foderano lo slancio acido. Un vino da bere sotto il tavolo mentre gli altri commensali ci cercano.

wildmakers
José Miguel Sotomayor e Luca Hodgkinson, talentuosi winemaker con esperienze professionali in giro per il mondo, nel tempo sono diventati grandi amici, arrivando a fondare in società questa azienda situata nella valle di Maule, con vigne perlopiù nella locale denominazione di San Javier e in parte nella più meridionale valle di Itata. Ci troviamo in una delle regioni di più radicata tradizione vitivinicola del Cile, dove i suoli di origine vulcanica e il clima freddo restituiscono vini identitari, espressivi e profumati. Lavorando con viti vecchie di carignano, garnacha, cariñena e cinsault, producono etichette di spontanea naturalezza, con un approccio alla vigna intransigente nel preservare e valorizzare l'energia ancestrale del terroir. Non si utilizzano coadiuvanti chimici, e le vinificazioni, poco interventiste, vengono condotte in vasche di cemento, in anfora e in botti di legno. Wildmakers è sinonimo di vini naturali “selvaggi” perché non compromessi dall'intervento dell'uomo.

wildmakers
Una Garnacha giocata sulla fresca esuberanza del frutto. Un vino diretto e pieno nella sua semplicità non scontata che richiama il sorso pericolosamente. Un vino da bere con spensieratezza o perchè no da essere accostare a formaggi molli.

wildmakers
Succoso e verace, perfetto per chi ama I vini senza compromessi, espressione genuina delle uve e del terroir. Solleticanti profumi di foglie di tabacco e prugna, frutta rossa e cioccolato donano al palato una facile beva, in un riuscito equilibrio tra la freschezza e i tannini diffusi ma morbidi.

wildmakers
Dall'aspetto color rubino luminoso con riflessi violacei, è compatto e strutturato, caleidoscopico nei profumi, dalla composta di frutta scura alle essenze di legni esotici e le spezie dolci. Denso e vellutato, con una persistenza gustativa importante. Secondi di carne robusti.

bret brothers
Jean-Philippe e Jean-Guillaume Bret sono i fratelli al centro di questo duplice progetto dalle profonde radici familiari. Il loro primo imbottigliamento con il marchio La Soufrandière risale soltanto al 2000, ma allora avevano già alle spalle una storia radicata, che risale almeno al 1947, anno in cui il nonno paterno Jules acquistò il primo nucleo della proprietà a Vinzelles, nel Mâconnais meridionale. Qui, nell'estremità sud della Borgogna, a lungo la famiglia ha fatto viticoltura conferendo buona parte delle uve alla cooperativa locale, fino a quando i fratelli Bret hanno deciso dare un svolta all'attività. Nel 2001 hanno quindi scelto di avere due brand, oggi nell'Olimpo dell'eccellenza enologica francese: con Bret Brothers lavorano uve acquistate e attentamente selezionate nel Mâconnais e nel territorio del Beaujolais, con La Soufrandière producono invece vini dalle vigne di proprietà, coltivate in regime biodinamico.

bret brothers
Il vino è di colore rosso granato trasparente, limpido e brillante nel bicchiere. Note leggere e fragranti di piccoli frutti incontrano aromi di miele d'acacia e fiori, erbe aromatiche e sottile speziatura. In bocca è guizzante la vivace acidità, I tannini discretamente evidenti guidano la beva e un finale asciutto e fruttato rihciamano il sorso. Un vino adulto che ha conservato il suo bambino interiore.

bret
I fratelli Bret acquistano uve da alcuni contadini della zona, sempre certificate Bio o Demeter. Vinificate nella cantia del Domaine seguendo i principi aziendali: fermentazione spontanea, basse quantità di solforosa e solo 10% di affinamento in barriques.

bret
I fratelli Bret acquistano uve da alcuni contadini della zona, sempre certificate Bio o Demeter. Vinificate nella cantia del Domaine seguendo i principi aziendali: fermentazione spontanea, basse quantità di solforosa e solo 10% di affinamento in barriques.

bret
Uve Chardonnay vendemmiate a mano e provenienti dal Village di Igé nel Maconnaise. Pressate a grappolo intero, fermentate spontanementre prima di affinare circa un anno all’80% in acciaio e 20% in barriques.

bret
Uve Chardonnay vendemmiate a mano e provenienti dal Village di Igé nel Maconnaise. Pressate a grappolo intero, fermentate spontanementre prima di affinare circa un anno all’80% in acciaio e 20% in barriques.

vino
Dal profumo delicato di fiori bianchi, arricchito da note di limone e agrumi, questo vino si distingue per la sua piacevole salinità e una vivace tensione. Perfetto da gustare fin da subito, offre anche un interessante potenziale di invecchiamento.

domaine la soufrandière
Jean-Philippe e Jean-Guillaume Bret sono i fratelli al centro di questo duplice progetto dalle profonde radici familiari. Il loro primo imbottigliamento con il marchio La Soufrandière risale soltanto al 2000, ma allora avevano già alle spalle una storia radicata, che risale almeno al 1947, anno in cui il nonno paterno Jules acquistò il primo nucleo della proprietà a Vinzelles, nel Mâconnais meridionale. Qui, nell'estremità sud della Borgogna, a lungo la famiglia ha fatto viticoltura conferendo buona parte delle uve alla cooperativa locale, fino a quando i fratelli Bret hanno deciso dare un svolta all'attività. Nel 2001 hanno quindi scelto di avere due brand, oggi nell'Olimpo dell'eccellenza enologica francese: con Bret Brothers lavorano uve acquistate e attentamente selezionate nel Mâconnais e nel territorio del Beaujolais, con La Soufrandière producono invece vini dalle vigne di proprietà, coltivate in regime biodinamico.

domaine la soufrandière
Una deflagrazione di frutta e fiori, pulsante nella vivacità e freschezza aromatica, con un sottofondo di frutta secca. È un vino carnoso, concentrato sulla frutta fresca che conferisce acidità e sapidità al sorso, danza sul palato risultando equilibrato e di grande pulizia. Una versione di Chardonnay davvero inedita e golosa.

bret
Fermentazione a grappolo intero di uve Chardonnay e macerazione di 9 giorni in vasche sature di aria. Successivamente pressatura e affinamento in botti da 228 litri. Il risultato è un vino fuori dagli schemi e da condividere con gli amici!

bret
Fermentazione a grappolo intero di uve Chardonnay e macerazione di 9 giorni in vasche sature di aria. Successivamente pressatura e affinamento in botti da 228 litri. Il risultato è un vino fuori dagli schemi e da condividere con gli amici!

domaine la soufrandière
Uno Chardonnay di grande freschezza e tensione, capace di trasmettere le sfumature di un territorio unico. Al naso sono nitide le sensazioni floreali e fruttate, con gli agrumi in evidenza, e una leggere speziatura. La bocca è guidata dallo freschezza acida, di mirabile precisione, che bilancia un corpo di cui si intuisce la profondità. Un vino buonissimo per accedere alla borgogna, col rischio di non volerne più uscire.

domaine
Uno Chardonnay di grande freschezza e tensione, capace di trasmettere le sfumature di un territorio unico. Al naso sono nitide le sensazioni floreali e fruttate, con gli agrumi in evidenza, e una leggere speziatura. La bocca è guidata dallo freschezza acida, di mirabile precisione, che bilancia un corpo di cui si intuisce la profondità. Un vino buonissimo per accedere alla borgogna, col rischio di non volerne più uscire.

domaine
Uno Chardonnay di grande freschezza e tensione, capace di trasmettere le sfumature di un territorio unico. Al naso sono nitide le sensazioni floreali e fruttate, con gli agrumi in evidenza, e una leggere speziatura. La bocca è guidata dallo freschezza acida, di mirabile precisione, che bilancia un corpo di cui si intuisce la profondità. Un vino buonissimo per accedere alla borgogna, col rischio di non volerne più uscire.

domaine
Uno Chardonnay di grande freschezza e tensione, capace di trasmettere le sfumature di un territorio unico. Al naso sono nitide le sensazioni floreali e fruttate, con gli agrumi in evidenza, e una leggere speziatura. La bocca è guidata dallo freschezza acida, di mirabile precisione, che bilancia un corpo di cui si intuisce la profondità. Un vino buonissimo per accedere alla borgogna, col rischio di non volerne più uscire.

domaine
Una versione ricca e complessa bilanciata da una tensione minerale profonda che lo rendono uni per finezza ed equilibrio. Frutta matura, fiori, burro e mineralità agrumata compongono il quadro aromatico. Il sorso è denso, burroso e carezzevole ma teso, pulsante nello slancio minerale. Un vino vivo con grandi prospettive di invecchiamento.

domaine la soufrandière
inconfondibile donata dai suoli di calcare rosso di origine giurassica a questo Chardonnay. Un concentrato di Borgogna autentica, senza trucchi. Al naso, agrumi, burro, erbe aromatiche, roccia. Misurato al palato, avvolgente ma scorrevole sulla spinta acida, che chiude su una vena salina lunga, persistente, che obbliga a riempire di nuovo il bicchiere. Un bicchiere irresistibile da dedicare ai dinosauri.

domaine
Inconfondibile donata dai suoli di calcare rosso di origine giurassica a questo Chardonnay. Un concentrato di Borgogna autentica, senza trucchi. Al naso, agrumi, burro, erbe aromatiche, roccia. Misurato al palato, avvolgente ma scorrevole sulla spinta acida, che chiude su una vena salina lunga, persistente, che obbliga a riempire di nuovo il bicchiere. Un bicchiere irresistibile da dedicare ai dinosauri.

domaine
Inconfondibile donata dai suoli di calcare rosso di origine giurassica a questo Chardonnay. Un concentrato di Borgogna autentica, senza trucchi. Al naso, agrumi, burro, erbe aromatiche, roccia. Misurato al palato, avvolgente ma scorrevole sulla spinta acida, che chiude su una vena salina lunga, persistente, che obbliga a riempire di nuovo il bicchiere. Un bicchiere irresistibile da dedicare ai dinosauri.

domaine
inconfondibile donata dai suoli di calcare rosso di origine giurassica a questo Chardonnay. Un concentrato di Borgogna autentica, senza trucchi. Al naso, agrumi, burro, erbe aromatiche, roccia. Misurato al palato, avvolgente ma scorrevole sulla spinta acida, che chiude su una vena salina lunga, persistente, che obbliga a riempire di nuovo il bicchiere. Un bicchiere irresistibile da dedicare ai dinosauri.

domaine
inconfondibile donata dai suoli di calcare rosso di origine giurassica a questo Chardonnay. Un concentrato di Borgogna autentica, senza trucchi. Al naso, agrumi, burro, erbe aromatiche, roccia. Misurato al palato, avvolgente ma scorrevole sulla spinta acida, che chiude su una vena salina lunga, persistente, che obbliga a riempire di nuovo il bicchiere. Un bicchiere irresistibile da dedicare ai dinosauri.

domaine la soufrandière
Una versione ricca e complessa bilanciata da una tensione minerale profonda che lo rendono uni per finezza ed equilibrio. Frutta matura, fiori, burro e mineralità agrumata compongono il quadro aromatico. Il sorso è denso, burroso e carezzevole ma teso, pulsante nello slancio minerale. Un vino vivo con grandi prospettive di invecchiamento.

domaine la soufrandière
Una versione ricca e complessa bilanciata da una tensione minerale profonda che lo rendono uni per finezza ed equilibrio. Frutta matura, fiori, burro e mineralità agrumata compongono il quadro aromatico. Il sorso è denso, burroso e carezzevole ma teso, pulsante nello slancio minerale. Un vino vivo con grandi prospettive di invecchiamento.

domaine la soufrandiere
Chardonnay da una delle più rinomate denominazioni del Mâcon, Pouilly-Vinzelles. Affinamento per il 60% in acciaio e la restante parte in barrique, ottenendo un vino con una grande struttura bilanciato dalla vibrante freschezza dell'annata.

domaine la soufrandière
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine la soufrandière
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine la soufrandière
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine
Elegante e strutturato, grazie al terreno più freddo guadagna armonia e una compostezza intriganti, perché mosse al contempo da una freschezza vibrante. Alla frutta e agrumi, con note floreali e minerali che emergono al naso corrisponde un palato rotondo, avvolgente ma affilato su una solida dorsale acido sapida. Aprire la bottiglia al riparo da occhi indiscreti, voltarsi e scappare a gambe levate.

domaine
Una deflagrazione di frutta e fiori, pulsante nella vivacità e freschezza aromatica, con un sottofondo di frutta secca. È un vino carnoso, concentrato sulla frutta fresca che conferisce acidità e sapidità al sorso, danza sul palato risultando equilibrato e di grande pulizia. Una versione di Chardonnay davvero inedita e golosa.

domaine
Una deflagrazione di frutta e fiori, pulsante nella vivacità e freschezza aromatica, con un sottofondo di frutta secca. È un vino carnoso, concentrato sulla frutta fresca che conferisce acidità e sapidità al sorso, danza sul palato risultando equilibrato e di grande pulizia. Una versione di Chardonnay davvero inedita e golosa.

domaine
Una deflagrazione di frutta e fiori, pulsante nella vivacità e freschezza aromatica, con un sottofondo di frutta secca. È un vino carnoso, concentrato sulla frutta fresca che conferisce acidità e sapidità al sorso, danza sul palato risultando equilibrato e di grande pulizia. Una versione di Chardonnay davvero inedita e golosa.

domaine
Una deflagrazione di frutta e fiori, pulsante nella vivacità e freschezza aromatica, con un sottofondo di frutta secca. È un vino carnoso, concentrato sulla frutta fresca che conferisce acidità e sapidità al sorso, danza sul palato risultando equilibrato e di grande pulizia. Una versione di Chardonnay davvero inedita e golosa.

jaroslav osicka wines
Sono circa 3 gli ettari vitati posseduti da Jaroslav Osička: la sua è una piccola azienda a conduzione familiare situata a Velké Bilovice, nella Moravia meridionale, a un'ottantina di chilometri da Vienna e non distante dal confine slovacco. La zona è una delle più vocate e importanti per la viticoltura dell'intera Repubblica Ceca, come dimostrano la diffusione della vite tra le colline circostanti e la presenza di numerose cantine. Jaroslav nel tempo è diventato uno dei vignaioli naturali più originali e apprezzati dell'intera regione, grazie al suo approccio produttivo diretto, convinto e senza compromessi: in vigna non si usano prodotti chimici e viene valorizzata la biodiversità, e in cantina si conducono fermentazioni spontanee e lunghe macerazioni sulle bucce, da cui nascono vini non filtrati e senza solforosa aggiunta.

vino
Questo vino riflette la filosofia del produttore, offrendo un'esperienza autentica con fermentazioni spontanee e vinificazione in acciaio.

jaroslav osicka wines
Questo Chardonnay ha la particolarità di sviluppare una leggera ossidazione che potrebbe farlo confondere con un cugino di Jura. Note di frutta secca, agrumate e speziate animano il naso, mentre al sorso stupisce il delicato equilibrio tra la morbidezza del legno e la spinta acido sapida. Perfetto con formaggi stagionati a latte crudo.

jaroslav osicka wines
Spiccano note marcate di minerali in questo vino dal colore dorato, a rendere ancora più intrigante il bouquet floreale e fruttato, con richiami di frutta bianca e tropicale. Bella complessità e struttura anche al sorso che comunque non perde di bevibilità grazie allo slancio acido sapido, facendone un vino scorrevole adatto ad ogni occasione.

jaroslav
Un vino di grande profondità e complessità, che si presenta di un color giallo ambrato. Al naso arricchisce l’aromaticità varietale di suggestivi sentori di legni e frutti esotici, sbuffi minerali, miele e frutta secca. Il sorso è succoso, agile nella freschezza acida e leggermente tannico, con un lungo finale sapido.

jaroslav
Un vino di grande profondità e complessità, che si presenta di un color giallo ambrato. Al naso arricchisce l’aromaticità varietale di suggestivi sentori di legni e frutti esotici, sbuffi minerali, miele e frutta secca. Il sorso è succoso, agile nella freschezza acida e leggermente tannico, con un lungo finale sapido.

jaroslav osicka wines
Ha un naso vivo e brioso di frutti rossi, con cenni floreali e note terrose e leggermente balsamiche.
Il sorso è succoso, ben foderato di frutta croccante, con l’acidità che lo rende molto scorrevole. Un vino genuino e leggero, ideale come tonico

jaroslav osicka wines
Al naso molto aromatico con toni floreali in combinazione con frutti tropicali con i fiori più dominanti dopo l'apertura completa, a cui si aggiungono intriganti note di miele e lime keffir. Gusto incredibilmente pieno, un caleidoscopio che cambia e si sviluppa ulteriormente man mano che si procede con la bottiglia.

badenhorst family wines
L'azienda vitivinicola, che fa parte della tenuta agricola Kalmoesfontein, è frutto di un importante lavoro di recupero portato avanti dai cugini Adi e Hein Badenhorst. Cresciuti in mezzo alla natura e tra i campi coltivati nella regione di Constantia, nel 2008 hanno acquistato questa proprietà nel territorio più a nord di Swartland, restaurando l'antica cantina utilizzata già negli anni Trenta del Novecento. Potendo contare su un parco vitato di discreta età, con vigne perlopiù di chenin, cinsault e grenache di 60-70 anni, i Badenhorst hanno sviluppato un approccio naturale alla viticoltura e alle vinificazioni che li ha resi protagonisti di una vera e propria rivoluzione territoriale. I loro vini, perlopiù blend realizzati con un uve che fermentano insieme nelle stesse vasche di cemento e legno, vengono realizzati con lunghe macerazioni e una mano molto poco interventista.

badenhorst
È la mineralità la caratteristica fondante di questo chenin che non fa rimpiangere quelli di Loira. Nel calice colore paglierino dorato per un bianco speziato, sapido con sentori erbacei al naso oltre ai frutti bianchi di pera e pesca. In bocca è pieno e sorretto dalla grande sapidità che richiama selvaggiamente il sorso . Perfetto contrappunto a tavola di pesci grassi e crostacei.

badenhorst
L'azienda vitivinicola, che fa parte della tenuta agricola Kalmoesfontein, è frutto di un importante lavoro di recupero portato avanti dai cugini Adi e Hein Badenhorst. Cresciuti in mezzo alla natura e tra i campi coltivati nella regione di Constantia, nel 2008 hanno acquistato questa proprietà nel territorio più a nord di Swartland, restaurando l'antica cantina utilizzata già negli anni Trenta del Novecento. Potendo contare su un parco vitato di discreta età, con vigne perlopiù di chenin, cinsault e grenache di 60-70 anni, i Badenhorst hanno sviluppato un approccio naturale alla viticoltura e alle vinificazioni che li ha resi protagonisti di una vera e propria rivoluzione territoriale.
Vinificazione a grappolo intero per due ore a contatto con le bucce alla quale segue pressatura. Il mosto fermenta in modo spontaneo senza aggiunte. Intensi i profumi di frutti rossi, spezie e rosa.

badenhorst family wines
L'azienda vitivinicola, che fa parte della tenuta agricola Kalmoesfontein, è frutto di un importante lavoro di recupero portato avanti dai cugini Adi e Hein Badenhorst. Cresciuti in mezzo alla natura e tra i campi coltivati nella regione di Constantia, nel 2008 hanno acquistato questa proprietà nel territorio più a nord di Swartland, restaurando l'antica cantina utilizzata già negli anni Trenta del Novecento. Potendo contare su un parco vitato di discreta età, con vigne perlopiù di chenin, cinsault e grenache di 60-70 anni, i Badenhorst hanno sviluppato un approccio naturale alla viticoltura e alle vinificazioni che li ha resi protagonisti di una vera e propria rivoluzione territoriale.
Vinificazione a grappolo intero per due ore a contatto con le bucce alla quale segue pressatura. Il mosto fermenta in modo spontaneo senza aggiunte. Intensi i profumi di frutti rossi, spezie e rosa.

badenhorst family wines
Un invitante corredo aromatico pepato, speziato, leggermente affumicato abbraccia la succosa apertura sulla frutta rossa. La struttura al palato di questo vino è morbida, setosa all'inizio ma con una bella tensione che finisce secca e rinfrescante, con un frutto croccante e saporito. Un vino che andrebbe aperto una volta certi di non aver più niente da fare se non finire la bottiglia.

badenhorst
Un invitante corredo aromatico pepato, speziato, leggermente affumicato abbraccia la succosa apertura sulla frutta rossa. La struttura al palato di questo vino è morbida, setosa all'inizio ma con una bella tensione che finisce secca e rinfrescante, con un frutto croccante e saporito. Un vino che andrebbe aperto una volta certi di non aver più niente da fare se non finire la bottiglia.

badenhorst
Un invitante corredo aromatico pepato, speziato, leggermente affumicato abbraccia la succosa apertura sulla frutta rossa. La struttura al palato di questo vino è morbida, setosa all'inizio ma con una bella tensione che finisce secca e rinfrescante, con un frutto croccante e saporito. Un vino che andrebbe aperto una volta certi di non aver più niente da fare se non finire la bottiglia.

château guadet
Acquistata nel 1844 dalla famiglia Lignac, la proprietà di Saint-Julien della famiglia Guadet ha un passato di grande prestigio storico: il nome di questo château deriva da Marguerite Élie Guadet, nato a Saint-Émilion nel 1755, rivoluzionario e presidente dell'Assemblea Nazionale e della Convenzione nel 1792. La storia più recente è legata invece al nome di Guy-Petrus Lignac, che nel 2000 ha deciso di tornare a gestire questa proprietà di famiglia insieme alla moglie Catherine, e del figlio Vincent, stabilmente in azienda dal 2009. A loro si deve il passaggio prima alla viticoltura biologica e poi, dal 2011, a quella biodinamica, una scelta che ha collocato Château Gaudet nel novero delle aziende legate alla filosofia del vino naturale, costruendo per i Lignac un percorso distintivo nello sfaccettato mondo dei nobili Bordeaux e dei Grand Cru Classé Saint-Émilion.

château guadet
Di un bellissimo rosso intenso con riflessi granato, è un vino che stupisce da subito chi si approcci ai vini Bordolesi per la grande finezza. Qui si gioca più sulla levità e l'eleganza, piuttosto che la potenza. La frutta è fresca e ben delineata al naso, insieme a freschi sentori floreali e speziati, al sorso rivela compattezza, ben si distende al palato, rinnovando il protagonismo del frutto, per poi slanciarsi in un lungo finale equilibrato tra i tannini gessosi e una inaspettata sapidità.

château
Di un bellissimo rosso intenso con riflessi granato, è un vino che stupisce da subito chi si approcci ai vini Bordolesi per la grande finezza. Qui si gioca più sulla levità e l'eleganza, piuttosto che la potenza. La frutta è fresca e ben delineata al naso, insieme a freschi sentori floreali e speziati, al sorso rivela compattezza, ben si distende al palato, rinnovando il protagonismo del frutto, per poi slanciarsi in un lungo finale equilibrato tra i tannini gessosi e una inaspettata sapidità.

château guadet
Di un bellissimo rosso intenso con riflessi granato, è un vino che stupisce da subito chi si approcci ai vini Bordolesi per la grande finezza. Qui si gioca più sulla levità e l'eleganza, piuttosto che la potenza. La frutta è fresca e ben delineata al naso, insieme a freschi sentori floreali e speziati, al sorso rivela compattezza, ben si distende al palato, rinnovando il protagonismo del frutto, per poi slanciarsi in un lungo finale equilibrato tra i tannini gessosi e una inaspettata sapidità.

domaine alain mathias
Carole e Bastien Mathias, forti dei loro studi in enologia a Digione, portano avanti con orgoglio e precisione il lavoro inaugurato dal padre Alain nel 1982 a Epineuil, nella regione dello Chablis. I grandi cambiamenti introdotti dalla nuova generazione hanno riguardato l’ottenimento della certificazione biologica nel 2013 e il rinnovamento della cantina, che era ricavata da una vecchia cava ed è per tre quarti sotto terra, dove gode di una temperatura e di un’umidità perfette per l’evoluzione dei vini, tramite l’aggiunta di nuovi contenitori come uova in grès e terracotta e anfore. Carole e Bastien lavorano in maniera semplice, quasi essenziale, adattandosi alle specificità dei diversi millesimi: dopo la fermentazione, che avviene spontaneamente e senza utilizzo di solfiti, i vini proseguono il loro percorso con un lungo affinamento, nel segno di una paziente attesa.

domaine
La semplicità e l’essenzialità dell’approccio di Carole e Bastien è chiara sin dal primo sorso; con l’obiettivo di assecondare il potenziale espressivo e le complessità dei terroir, l’auspicio è sempre quello di ottenere un sorso completamente sviluppato e dal potenziale persistente. Nel caso di questa 2020 un altro fattore ad essere chiaro fin dal primo approccio è l’equilibrio dell’annata tra ricchezza e freschezza del sorso, a plasmare un vino fine. I sensi rimangono sorpresi: alla vista chiaro e brillante, cela un naso di note fumose, profumi di cacao, tostatura e frutti neri, che confermano la loro persistenza nel sorso, espressivo e di struttura. Pranzo della domenica? Assolutamente sì.

domaine alain mathias
La semplicità e l’essenzialità dell’approccio di Carole e Bastien è chiara sin dal primo sorso; con l’obiettivo di assecondare il potenziale espressivo e le complessità dei terroir, l’auspicio è sempre quello di ottenere un sorso completamente sviluppato e dal potenziale persistente. Nel caso di questa 2020 un altro fattore ad essere chiaro fin dal primo approccio è l’equilibrio dell’annata tra ricchezza e freschezza del sorso, a plasmare un vino fine. I sensi rimangono sorpresi: alla vista chiaro e brillante, cela un naso di note fumose, profumi di cacao, tostatura e frutti neri, che confermano la loro persistenza nel sorso, espressivo e di struttura. Pranzo della domenica? Assolutamente sì.

domaine
Si può dire di un vino l’essere propedeutico? Nel caso di questo Chablis sì. Ideale per avvicinarsi alla denominazione o per riscoprirla sotto una luce nuova, sempre accompagnati dai caratteristici aromi e sapori minerali di pietra focaia. Anche qui si riconosce subito l’annata 2020 dal suo equilibrio tra ricchezza e freschezza, a plasmare vini fini e con ottimo potenziale di invecchiamento. A partire da un bouquet complesso di note floreali e frutta matura, si passa attraverso delle note molto sottili di fumo, fino ad arrivare alla bocca ricca e persistente; un vino attorno al quale costruire una conversazione.

domaine
Definiti come gli Chardonnay venuti dal freddo, con l’annata 2018 i vini di Chablis si sono potuti mettere in gioco: annata generosa e calda, approcciabile fin da giovane ed eccellente potenziale di invecchiamento (se si riesce a non berle subito!), mantiene sempre le qualità “fresche” degli Chardonnay della zona. Uno Chablis vestito a festa; floreale, nota mandorlata al naso, bocca croccante e minerale. Ritorna la ricchezza del palato, forte dell’equilibrio tra acidità e mineralità. La vostra cantina personale vi ringrazierà (e vi batterete il cinque da soli per aver aspettato).

domaine
Definiti come gli Chardonnay venuti dal freddo, con l’annata 2018 i vini di Chablis si sono potuti mettere in gioco: annata generosa e calda, approcciabile fin da giovane ed eccellente potenziale di invecchiamento (se si riesce a non berle subito!), mantiene sempre le qualità “fresche” degli Chardonnay della zona. Uno Chablis vestito a festa; floreale, nota mandorlata al naso, bocca croccante e minerale. Ritorna la ricchezza del palato, forte dell’equilibrio tra acidità e mineralità. La vostra cantina personale vi ringrazierà (e vi batterete il cinque da soli per aver aspettato).

vino
Definiti come gli Chardonnay venuti dal freddo, con l’annata 2018 i vini di Chablis si sono potuti mettere in gioco: annata generosa e calda, approcciabile fin da giovane ed eccellente potenziale di invecchiamento (se si riesce a non berle subito!), mantiene sempre le qualità “fresche” degli Chardonnay della zona. Uno Chablis vestito a festa; floreale, nota mandorlata al naso, bocca croccante e minerale. Ritorna la ricchezza del palato, forte dell’equilibrio tra acidità e mineralità. La vostra cantina personale vi ringrazierà (e vi batterete il cinque da soli per aver aspettato).

vino
Si può dire di un vino l’essere propedeutico? Nel caso di questo Chablis sì. Ideale per avvicinarsi alla denominazione o per riscoprirla sotto una luce nuova, sempre accompagnati dai caratteristici aromi e sapori minerali di pietra focaia. Anche qui si riconosce subito l’annata 2020 dal suo equilibrio tra ricchezza e freschezza, a plasmare vini fini e con ottimo potenziale di invecchiamento. A partire da un bouquet complesso di note floreali e frutta matura, si passa attraverso delle note molto sottili di fumo, fino ad arrivare alla bocca ricca e persistente; un vino attorno al quale costruire una conversazione.

domaine des hauts baigneux
Nicolas Grosbois, celebre vignaiolo di Chinon, e Philippe Mesnier, esportatore di vini in Belgio, hanno acquistato il Domaine des Hauts Baigneux con la chiara intenzione di ridare lustro a una denominazione caduta nell'ombra, quella di Touraine-Azay-le-Rideau. Qui, nel cuore della grande e sfaccettata regione vitivinicola della Loira, dal 2012 coltivano le principali varietà locali, nello specifico cabernet franc, gamay, grolleau e chenin blanc, con approccio sostenibile e certificato biologico. Al domaine si affianca il progetto Les Tètes, nato nel 2011 per mano di Nicolas e Philippe e di altri due amici, Baptiste Lardeux e Vivien Blot, con l'obiettivo di fare vini semplici, schietti e improntati alla facilità di beva, con l'acquisto di uve biologiche selezionate attentamente e vinificate con piglio naturale da Nicolas stesso a Panzoult.

domaine des hauts baigneux
Pare che il nome di questo vino derivi dalla parola francese grolle, ovvero corvo, per il colore particolarmente cupo delle uve. In effetti il vino si presenta rubino intenso, con un naso leggermente aromatico, che richiama la frutta rossa, il mango, e una sottile speziatura. la bocca è delicata, con un bel equilibrio tra la parte aromatica ribadita dai tannini gustosi e delicati e la freschezza sostenuta dalla mineralità. Un vino di bassa gradazione, perfetto per stupire gli amici ad un pigiama party.

domaine des hauts baigneux
Una deliziosa versione di Chenin, capace di stupire per la precisione aromatica, fatta di agrumi, frutta, fiori e per la grande espressività minerale. il sorso è scandito da una vivacissima acidità e una sapidità coinvolgente, che slanciano il palato dopo l’attacco avvolgente e setoso. Buonissimo. Contrappunto ideale per pesci in salsa o carni bianche.

domaine des hauts baigneux
Chenin 100%, viti di circa 25 anni coltivate su suolo argilloso e calcareo, fermentazione in acciaio, affinato in botti usate di 4 anni per 12 mesi per poi tornare nuovamente in acciaio per 6 mesi

domaine du traginer
Non è un caso che l'azienda di Jean-François Deu si chiami Domaine du Traginer: in catalano il traginer è colui che traina i muli, e proprio con i muli Jean-François lavora ancora oggi in regime biodinamico una parte delle vigne di Banyuls-sur-Mer, perlopiù disposte lungo splendidi terrazzamenti che quasi si tuffano in mare. La zona è quella al confine con la Catalogna, nella regione di Roussillon, e la denominazione Banyuls è celebre per i suoi vini dolci naturali. Il processo produttivo è simile a quello del Porto: l'alcol viene aggiunto al mosto per bloccare la fermentazione, preservando così la naturale dolcezza del vino, e durante la maturazione si ricerca la maderizzazione del liquido, esponendolo all'ossigeno e al calore. Una tradizione di antiche origini di cui Jean-François è uno dei più intransigenti custodi.

domaine du traginer
Un vino con un incredibile profilo aromatico capace di emozionare. Al naso è un caleidoscopio avvolgente di aromi di frutta polposa e floreali, mandorle fresche e miele. Il palato è sorprendentemente rinfrescante, le dolcezze non prendono il sopravvento ma si bilanciano con una convincente acidità fruttata. Cremoso e infinitamente lungo il finale. Ideale con dolci a base di frutta fresca e crema, o in più arditi accoppiamenti con formaggi di alpeggio.

domaine du traginer
Sono aromi di agrumi e frutta essiccata, tabacco, miele, spezie e frutta fresca in una progressione di incredibile profondità. Il palato è stratificato e confortante, ritornano le spezie e la frutta secca, non senza una mineralità che dà forza al sorso. Un vino straordinario da abbinare alla contemplazione di qualcosa di bello a cui teniamo.

domaine du traginer
Questo vin dolce naturale si distingue per un inebriante bouquet di deliziosi, aromi fruttati e floreali, con spezie e una solleticante mineralità. Al sorso al frutta matura arricchisce di note agrumate e di frutta secca. Goloso, vivace nella fresca acidità che armonizza la ricchezza fruttata di questo vino danzante, mai eccessivo, semplicemente squisito.

domaine gérard villet
Domaine di antiche radici, che risalgono ai primissimi anni del Novecento, l'azienda di Gérard Villet si trova ad Arbois, nella capitale vitivinicola della regione dello Jura. Su una superficie totale di poco più di 5 ettari, suddivisi in sette parcelle, questa piccola realtà coltiva principalmente chardonnay, savagnin e poulsard, con alcune vigne di pinot nero e trousseau a completare il quadro. Fin dal 1988 Gérard segue i dettami dell'agricoltura biologica, ponendosi come precursore nello Jura della tendenza ad avere un approccio sostenibile e verde alla coltivazione della vite. Oggi insieme a sua moglie Christine è tra i più attenti interpreti della tradizione vitivinicola locale, che anno dopo anno conquista un numero sempre più ampio di appassionati, alla ricerca di bianchi macerati e vini in stile ossidativo.

domaine
È un vino fresco e fruttato, in cui emergono alcuni tratti essenziali del terroir di jura, come la spiccata mineralità e un’acidità sferzante, che rendono questo Chardonnay unico e capace di reggere anni di affinamento in bottiglia.

domaine gérard villet
Un Savagnin ricco e invitante, che al naso richiama sentori di frutta secca, burro e frutta fresca, in una profonda cornice minerale. In bocca ha eleganza, espressa in un raffinato equilibrio tra un corpo lievemente avvolgente e uno slancio acido sapido di solleticante persistenza. Un vino con una complessità su cui riflettere mentre ci si versa l’ennesimo bicchiere.

domaine
Jura. Se c’è un aspetto di questa regione incantata in grado di svelarla proustianamente ad ogni assaggio è proprio la tipica nota ossidativa, paradossalmente in contrasto con la grande acidità. Qui troviamo una complessità espressa al naso su frutta fresca, miele, minerali, frutta secca e sottobosco. Preciso ed elegante in bocca, ritorna la frutta, fonte di inesauribile freschezza, e una sapidità eccezionale a chiudere il sorso. Provatelo con una fetta di Comtè.

domaine gérard villet
Un vino espressivo e complesso, di grande precisione aromatica. Al naso regala profumi di frutti rossi, viola, con spezie e sottobosco a dare profondità. Al sorso pulito e succoso ritorna la frutta scura, arricchita dai richiami speziati. Ha una bella struttura e una goduriosa freschezza che richiama il sorso. Uno specchio fedele di questo incantevole territorio.

domaine gérard villet
Un vino espressivo e complesso, di grande precisione aromatica. Al naso regala profumi di frutti rossi, viola, con spezie e sottobosco a dare profondità. Al sorso pulito e succoso ritorna la frutta scura, arricchita dai richiami speziati. Ha una bella struttura e una goduriosa freschezza che richiama il sorso. Uno specchio fedele di questo incantevole territorio.

vino
Un poulsard profondo: la tipica riduzione jurassica iniziale subito si trasforma in eleganza e freschezza.
Fermenta e affina in acciaio.

vino
È un vino fresco e fruttato, in cui emergono alcuni tratti essenziali del terroir di jura, come la spiccata mineralità e un’acidità sferzante, che rendono questo Chardonnay unico e capace di reggere anni di affinamento in bottiglia.

vino
Un Savagnin ricco e invitante, che al naso richiama sentori di frutta secca, burro e frutta fresca, in una profonda cornice minerale. In bocca ha eleganza, espressa in un raffinato equilibrio tra un corpo lievemente avvolgente e uno slancio acido sapido di solleticante persistenza. Un vino con una complessità su cui riflettere mentre ci si versa l’ennesimo bicchiere.

vino
Jura. Se c’è un aspetto di questa regione incantata in grado di svelarla proustianamente ad ogni assaggio è proprio la tipica nota ossidativa, paradossalmente in contrasto con la grande acidità. Qui troviamo una complessità espressa al naso su frutta fresca, miele, minerali, frutta secca e sottobosco. Preciso ed elegante in bocca, ritorna la frutta, fonte di inesauribile freschezza, e una sapidità eccezionale a chiudere il sorso. Provatelo con una fetta di Comtè.

vino
Un vino espressivo e complesso, di grande precisione aromatica. Al naso regala profumi di frutti rossi, viola, con spezie e sottobosco a dare profondità. Al sorso pulito e succoso ritorna la frutta scura, arricchita dai richiami speziati. Ha una bella struttura e una goduriosa freschezza che richiama il sorso. Uno specchio fedele di questo incantevole territorio.

domaine mittnacht frères
I fratelli André e Louis Mittnacht hanno creato il domaine nel 1963, ai piedi della chiesa fortificata di Hunawihr. Ci troviamo in Alsazia, regione al confine con la Germania nota per i suoi grandi vini bianchi, Riesling, Pinot grigio e Gewürztraminer in primis, e per rossi giocati sulla sottigliezza gustativa e la spiccata espressività aromatica. Qui i Mittnacht oggi coltivano circa 11 ettari di vigne, suddivise tra il lieu dit Muehlforst e i grand cru Rosacker, Osterberg, Mandelberg e La Courtille, quest'ultimo un monopole aziendale. Dalla fine degli anni Novanta l'azienda ha virato verso la viticoltura biologica e biodinamica e un approccio naturale alle vinificazioni, pratiche che unite al contributo dei terreni calcarei e ricchi di fossili di Hunawihr permettono di ottenere vini espressivi e in grado di raccontare il territorio nel bicchiere.

domaine mittnacht frères
Un naso all’insegna della freschezza, con note fruttate di mela e pera, seguite dalle nocciole fresche e un sottile ricordo di panificazione. In bocca si percepisce l’impatto minimo della liquer, che lascia il vino secco, vivace e scattante. Le bolle sono piacevolmente fini e diffuse, sentori di burro accompagnano il sorso fresco e sapido. Un’ottima bollicina per coccolarsi e motivarsi quando il mondo sembra inospitale.

domaine mittnacht frères
Il risultato di questo blend “gentil” e della vinificazione molto rispettosa è un vino malizioso, sorprendente ed elegante, in cui la spinta aromatica dei vitigni emerge nelle note fruttate, floreali e speziate. Al palato risulta fresco e beverino, ha densità ed energia che danno una piacevolissima tensione al sorso. Perfetto in abbinata con piatti di pesce e verdure con spezie esotiche.

domaine mittnacht frères
Il vino si presenta in un colore giallo brillante. Al naso dominano aromi che ricordano il lievito, il burro fresco e i frutti maturi dei frutteti aziendali. L’attacco in bocca è fresco, di struttura generosa e con un sapore che ricorda le pesche e le pere della regione, il tutto sostenuto da una delicata acidità. L’insieme ci offre un vino fruttato, croccante e dissetante.

domaine mittnacht frères
Al naso questo Pinot Nero è espressivo ed elegante, ha sentori di ciliegie al kirsch e di cassis e una nota vanigliata apporta la dolcezza. La bocca è ben strutturata, marcata da tannini giovani ma ben integrati e una freschezza tipicamente Alsaziana. Un vino sincero e succoso con grande facilità di beva, da servire fresco.

elisa guerin
Un autentico viaggio nella memoria del Beaujolais e della raffinatezza del Gamay, ballando un twist nei ricordi di Elisa fino ad arrivare alle sue odierne interpretazioni del territorio. Primo membro della famiglia Guerins a adottare un approccio vitivinicolo libero dall’impiego di sostanze chimiche, nel 2019 inizia a convertire i 4 ettari di vigne della tenuta di famiglia. Dirompente, determinata, dedita alla sua terra: 4.2 ettari a Moulin-à-Vent e 0.8 ettari a Chirouble, di proprietà della sua famiglia dai primi anni del ‘900. “There's a lady who's sure all that glitters is gold / And she's buying a stairway to heaven”; chi l'avrebbe mai detto che una strofa dei Led Zeppelin potesse incarnare la filosofia di una produttrice di vino a distanza di cinquant’anni? Se guardiamo la scala su cui sta investendo Elisa, la vediamo fatta di piccoli traguardi, dalla sua prima cuvée nel 2018 (piccola, ma sicura di sé), alla produzione di Beaujolais da vigne di 50 anni in conversione al biologico, fino ad un’altra etichetta con uve provenienti da una piccola parcella di due ettari a Moulin-à-Vent. “There walks a lady we all know / Who shines white light and wants to show / How ev'rything still turns to gold”.

vino
Fresco, fruttato, delicato: tecnicamente parlando, dobbiamo ringraziare la macerazione carbonica a grappolo intero per queste caratteristiche. Sicuramente il modo migliore per comprendere la mano di Elisa; dall’ingresso minerale e delicato, un vino che chiede di essere bevuto durante una merenda defaticante. Pane e salame, o pane e marmellata: in entrambi i casi, godetevi la bevibilità.

vino
Muscolosità elegante: l’intensità carnosa tipica dell’influenza del suolo di Moulin-à-Vent combinata con la freschezza della macerazione semi carbonica a grappolo intero. Frutti scuri dal carattere quasi sapido, in un sorso denso, a tratti scolpito da note di liquirizia amara. Qui Elisa punta sulla complessità, vincendo una delle sue prime sfide.

frerejean frères
Sempre immersi nell’universo dello champagne con la passione e la cultura del vino nel sangue. Con alle spalle una profonda conoscenza delle competenze e delle tradizioni dello Champagne, Guillaume, Richard e Rodolphe hanno fondato la propria Maison de Champagne come tributo alla loro passione per questo territorio storico. Nascono così gli champagne Frerejean Frères, espressione di un terroir unico, quello della Côte de Blancs, prodotti solo con uve Premier Cru. Grandi Champagne che si distinguono per la loro unicità ed eleganza. Tutti i vini riposano dai 5 ai 7 anni in cantina prima del disgorgement, un periodo considerevole che non sarebbe possibile se non con una materia prima eccezionale che cresce in vigneti Premier Cru. Eccellenze che rivelano un’incredibile complessità e finezza frutto di una continua ricerca dell’autenticità e della purezza da parte dei fratelli Frerejean. Sia lo Chardonnay che i Pinot provengono dalla prestigiosa Côte de Blancs, appena 6 miglia a sud di Epernay; rendendo tutte le cuvèe espressioni uniche di questo magnifico territorio. Il risultato sono degli champagne caratterizzati da una complessità eccezionale con una rotondità che tuttavia viene bilanciata da una freschezza straordinaria.

champagne
Elemento indigeno lancia una grande novità! In collaborazione con l’azienda Frerejean Frères abbiamo selezionato direttamente dalla cantina di Avize una nuova cuvée. Il Brut Grand Réserve rispetto alla gamma FJF prevede un periodo di affinamento sui lieviti più breve. Oltre al classico blend di uve Pinot Nero e Chardonnay in questa cuvèe viene aggiunta una piccola parte di Pinot Meunier apportando rotondità, morbidezza e delicati aromi floreali.

frerejean frères
Il Blanc de Blancs sviluppa aromi di agrumi, mango, frutto della passione, papaya, seguito sul palato da un’intensità bilanciata, mineralità e leggera acidità, donando struttura ed eleganza. Perfetto come aperitivo, accompagnerà bene pesce o carne bianca, come anche verdure o insalate più estive.

frerejean frères
Il Blanc de Blancs sviluppa aromi di agrumi, mango, frutto della passione, papaya, seguito sul palato da un’intensità bilanciata, mineralità e leggera acidità, donando struttura ed eleganza. Perfetto come aperitivo, accompagnerà bene pesce o carne bianca, come anche verdure o insalate più estive.

frerejean frères
Il Blanc de Blancs sviluppa aromi di agrumi, mango, frutto della passione, papaya, seguito sul palato da un’intensità bilanciata, mineralità e leggera acidità, donando struttura ed eleganza. Perfetto come aperitivo, accompagnerà bene pesce o carne bianca, come anche verdure o insalate più estive.

frerejean frères
Il Premier Cru è elegante, con un’ottima maturità della frutta e piacevole tensione sul palato. Il naso esprime sentori di mela cotta e frutta secca, evolvendo in aromi di miele e di mandorle. Sul palato, sfumature di frutta a polpa bianca, frutta candita, brioche e miele.

frerejean frères
Il Premier Cru è elegante, con un’ottima maturità della frutta e piacevole tensione sul palato. Il naso esprime sentori di mela cotta e frutta secca, evolvendo in aromi di miele e di mandorle. Sul palato, sfumature di frutta a polpa bianca, frutta candita, brioche e miele.

frerejean frères
La Maison Frerejean Frères è situata nel cuore della Côte des Blancs, ad Avize, uno dei 17 villaggi denominati Grand Cru nella regione. In omaggio alla ricchezza del terroir dello Champagne, Frerejean Frères lavora solo con vitigni provenienti da Premier Cru (9% dei migliori vigneti dello Champagne) e Grand Cru (1% dei migliori vigneti dello Champagne). Le appellazioni Premier e Grand Cru garantiscono l’origine delle uve da un terroir unico, all’interno della denominazione Champagne AOC. La Côte des Blancs si distingue per la sua composizione del suolo, il suo clima e le sue colline ondulate. La sua particolarità, infatti, proviene dal suolo calcareo ostile alla vite che, messa sotto sforzo, rende il massimo di sé stessa. A rendere perfetta la regione, inoltre, c’è la doppia influenza climatica (quello oceanica e quella continentale) la cui temperatura media di 11°C conferisce grande complessità e mineralità ai suoi vini. Prende origine da una selezione di lotti di Chardonnay e Pinot Noir, con viti di oltre 40 anni. Prodotto solo in annate eccezionali come il 2006, la cuvée Frerejean Frères Extra Brut è uno champagne che parla di terroir. La calda estate del 2006 ha conferito la ricchezza aromatica a questa vendemmia eccezionale. L’armonia tra la maturità e l’acidità dell’uva ha reso l’assemblaggio di 50% Chardonnay e 50% Pinot Noir pressoché perfetto. Grazie ad un lungo invecchiamento in cantina, questa cuvée ha sviluppato aromi ricchi e complessi. Inoltre, la pienezza e morbidezza del Pinot Noir combinati con la freschezza e finezza dello Chardonnay hanno permesso un dosaggio molto basso. Ad aromi di frutta secca e candita seguono note di frutta matura e di marzapane. Una vera delizia con i formaggi più vecchi, o con carne di vitello. Con una produzione limitata a 6000 bottiglie e 500 Magnum, questa cuvée Extra Brut è l’epitomo del savoir-faire della Maison Frerejean Frères.

frerejean frères
La pienezza e morbidezza del Pinot Noir combinati con la freschezza e finezza dello Chardonnay hanno permesso un dosaggio molto basso. Ad aromi di frutta secca e candita seguono note di frutta matura e di marzapane. Ha un palate cremoso seducente e un’acidità che stuzzica il palato e richiama il sorso.

frerejean frères
La pienezza e morbidezza del Pinot Noir combinati con la freschezza e finezza dello Chardonnay hanno permesso un dosaggio molto basso. Ad aromi di frutta secca e candita seguono note di frutta matura e di marzapane. Ha un palate cremoso seducente e un’acidità che stuzzica il palato e richiama il sorso.

frerejean frères
La Maison Frerejean Frères è situata nel cuore della Côte des Blancs, ad Avize, uno dei 17 villaggi denominati Grand Cru nella regione. In omaggio alla ricchezza del terroir dello Champagne, Frerejean Frères lavora solo con vitigni provenienti da Premier Cru (9% dei migliori vigneti dello Champagne) e Grand Cru (1% dei migliori vigneti dello Champagne). Le appellazioni Premier e Grand Cru garantiscono l’origine delle uve da un terroir unico, all’interno della denominazione Champagne AOC. La Côte des Blancs si distingue per la sua composizione del suolo, il suo clima e le sue colline ondulate. La sua particolarità, infatti, proviene dal suolo calcareo ostile alla vite che, messa sotto sforzo, rende il massimo di sé stessa. A rendere perfetta la regione, inoltre, c’è la doppia influenza climatica (quello oceanica e quella continentale) la cui temperatura media di 11°C conferisce grande complessità e mineralità ai suoi vini. Prende origine da una selezione di lotti di Chardonnay e Pinot Noir, con viti di oltre 40 anni. Prodotto solo in annate eccezionali come il 2006, la cuvée Frerejean Frères Extra Brut è uno champagne che parla di terroir. La calda estate del 2006 ha conferito la ricchezza aromatica a questa vendemmia eccezionale. L’armonia tra la maturità e l’acidità dell’uva ha reso l’assemblaggio di 50% Chardonnay e 50% Pinot Noir pressoché perfetto. Grazie ad un lungo invecchiamento in cantina, questa cuvée ha sviluppato aromi ricchi e complessi. Inoltre, la pienezza e morbidezza del Pinot Noir combinati con la freschezza e finezza dello Chardonnay hanno permesso un dosaggio molto basso. Ad aromi di frutta secca e candita seguono note di frutta matura e di marzapane. Una vera delizia con i formaggi più vecchi, o con carne di vitello. Con una produzione limitata a 6000 bottiglie e 500 Magnum, questa cuvée Extra Brut è l’epitomo del savoir-faire della Maison Frerejean Frères.

frerejean frères
Di color giallo paglierino con vivaci riflessi Verdi, è uno champagne più focalizzato sulla freschezza del frutto che sfiora vertici vegetali e si arricchisce di note iodate. Il palato è di grande struttura e croccante acidità fruttata, con un perlage vivo e cremoso e un finale di autentica sapidità. Un vino vivo ed entusiasmante. Ideale a tutto pasto.

frerejean frères
Un vino di eleganza incantevole nel bicchiere, che illumina di un giallo dorato molto raffinato. Al naso conquista per la grande espressività da cui emergono le note speziate, la frutta secca e la brioche, non senza una sottile vena agrumata e gessosa. Il sorso è di esemplare per la cremosità, avvolgente come un guanto di seta, in cui la tensione dello Chardonnay si avverte nel finale preciso e sapido.

frerejean frères
Un vino di eleganza incantevole nel bicchiere, che illumina di un giallo dorato molto raffinato. Al naso conquista per la grande espressività da cui emergono le note speziate, la frutta secca e la brioche, non senza una sottile vena agrumata e gessosa. Il sorso è di esemplare per la cremosità, avvolgente come un guanto di seta, in cui la tensione dello Chardonnay si avverte nel finale preciso e sapido.

frerejean frères
Sempre immersi nell’universo dello champagne con la passione e la cultura del vino nel sangue. Con alle spalle una profonda conoscenza delle competenze e delle tradizioni dello Champagne, Guillaume, Richard e Rodolphe hanno fondato la propria Maison de Champagne come tributo alla loro passione per questo territorio storico. Nascono così gli champagne Frerejean Frères, espressione di un terroir unico, quello della Côte de Blancs, prodotti solo con uve Premier Cru. Una nuova release di Frerejean Frères, questo Champagne Rosé è un blend di Chardonnay (al 60 %) e Pinot Noir (al 40 %), entrambi provenienti dalla Côte des Blancs, il primo Grand Cru, il secondo Premier Cru. Svolge la fermentazione malolattica e ha un dosaggio bassissimo. Ideale come aperitivo e in abbinamento a piatti di pescato e, perché no, al foie gras.

frerejean
Una nuova release di Frerejean Frères, questo Champagne Rosé è un blend di Chardonnay (al 60 %) e Pinot Noir (al 40 %), entrambi provenienti dalla Côte des Blancs, il primo Grand Cru, il secondo Premier Cru. Svolge la fermentazione malolattica e ha un dosaggio bassissimo. Ideale come aperitivo e in abbinamento a piatti di pescato e, perché no, al foie gras.

j. faria & filhos
Fondata nel 1949, J. Faria & Filhos è una realtà che produce liquori a base di frutta, rum, brandy e, da qualche anno, il celebre Madeira, che con la sua epopea ha segnato indelebilmente la storia del vino europeo, e non solo. È infatti solo dal 1994 che l'azienda ha iniziato a realizzarlo e poi esportarlo, contribuendo al rilancio di questo prodotto iconico della cultura vitivinicola portoghese. La sede aziendale si trova a Funchal, nel capoluogo dell'arcipelago di Madeira: siamo in pieno oceano Atlantico, a circa 700 chilometri dalle coste del Marocco. Qui è nata e si è sviluppata la tradizione che oggi vede la realizzazione di questo vino ossidativo con il metodo delle estufas, che riscaldando il mosto riproducono le condizioni che si verificavano secoli fa durante il trasporto nelle stive delle navi.

j. faria & filhos
Tal tipico colore ambrato, questo elegante madeira invecchiato 10 anni, perfetto compagno di frutta secca, formaggi stagionati oppure dessert. Spiccate note di mille e dattero.

j. faria & filhos
Tal tipico colore ambrato, questo elegante madeira invecchiato 5 anni, perfetto compagno di frutta secca, formaggi stagionati oppure dessert. Persistente e bilanciato.

la vedetta
La storia di La Vedetta è legata a un ritorno alle origini. Dopo anni di studi e lavoro all'estero, Marco Viglino ha deciso infatti di dedicarsi ai vigneti di famiglia, con il supporto dello zio, Michele, esperto di quei territori e coinvolgendo in questo suo sogno anche la compagna, Swantje Rausch. Insieme, hanno creato vini che riflettono la bellezza e la tradizione delle Langhe. La tenuta si trova in una delle zone più suggestive del Barbaresco, caratterizzata da un microclima ideale e una morfologia dei vigneti unica, con panorami spettacolari come quelli dell'anfiteatro della Martinenga e del Rabajà. Il cuore della produzione è il cru Cà Grossa, un vigneto di nebbiolo situato tra Roncagliette e Rio Sordo. I terreni, con suoli marnosi e calcarei, garantiscono vini freschi e di grande finezza aromatica mentre la parte non vitata della proprietà, di 17 ettari ne coltivano infatti solo 2 – quelli con le superfici meglio esposte- è occupata da boschi e noccioleti, piantati negli anni ’50 da Lorenzo Cillario, nonno di Marco.

vino
Un Barbaresco che esprime raffinatezza, finezza ed eleganza. Di un rosso rubino con delicate sfumature granata, offre al naso note di frutta matura, spezie e viola. Il tannino, fine e morbido, si integra perfettamente già dopo pochi mesi di affinamento in bottiglia.

vino
Un Barbaresco che esprime raffinatezza, finezza ed eleganza. Di un rosso rubino con delicate sfumature granata, offre al naso note di frutta matura, spezie e viola. Il tannino, fine e morbido, si integra perfettamente già dopo pochi mesi di affinamento in bottiglia.

vino
Si tratta di una Barbera che si distingue per il suo frutto vibrante e la vivace acidità. Sempre elegante e piacevole, offre un gusto diretto e giovanile, arricchito da una meravigliosa nota sapida che stimola il piacere di un altro bicchiere… e ancora un altro.

vino
Una varietà storica che, grazie allo zio di Marco, Michele, esperto di quei terreni, torna a vivere a La Vedetta. Questa Freisa si presenta con un rosso porpora brillante e un bouquet ricco di prugna, frutta matura, viola e una leggera nota di tabacco. Al palato, offre un sorso avvolgente e pieno, supportato da un morbido tannino che ne esalta la struttura.

vino
Un Nebbiolo dal colore rosso rubino, fresco e fragrante, con un bouquet che richiama la viola e la frutta rossa, in particolare il lampone. Al palato, presenta una struttura media e un tannino piacevole, tipico dei vini langaroli.

polič estate
Iniziata con la vendemmia 2013, l'avventura di questa giovane azienda della Primorska, situata nell'Istria slovena, si è snodata fin da subito unendo l'approccio viticolo biologico e biodinamico a principi del pensiero orientale, tra cui le idee di Masaru Emoto, autore della teoria della memoria dell'acqua. Polič è un cosmo articolato in cui si uniscono ricerca all'avanguardia, rispetto degli equilibri naturali e ambizione di fare vini al tempo stesso ancestrali e moderni. Fin dal 2014 qui si è iniziato a lavorare per introdurre un trattore autonomo controllato dall'intelligenza artificiale, e protezioni antigrandine con cellule solari integrate per generare energia elettrica verde. Ma soprattutto da subito si sono fatti vini, perlopiù bianchi, con lunghissime macerazioni a contatto con le bucce, che oggi arrivano a durare anche due anni. Dai semi dell'uva si ottengono anche farina e olio.

poli?
Di colore giallo dorato intenso, regala esaltanti aromi di grande intensità, che vanno dalla frutta matura e disidratata, a cenni di erbe aromatiche, mandorlati e balsamici. Setoso al palato, elegante e con un sorso avvolto nei richiami fruttati ed erbacei che ne rinfrescano il finale.

polic estate
Si presenta in una ammaliante veste aranciata luminosa con riflessi ambrati. Al naso impressiona l’avvolgente complessità aromatica, con i fiori, gli agrumi, cenni di panificazione, la frutta secca e le erbe aromatiche. Strutturato e appagante al sorso, con una sottile e saporosa trama tannica e un bello slancio sapido, salino.

polic estate
Rosso rubino intenso e compatto, colpisce per la precisione del frutto al naso, di grande pulizia, che si arricchisce di accenni vegetali e una solleticante nota pepata. Il sorso è dinamico, leggermente tannico, con un bello slancio acido molto persistente.

polic estate
Di colore giallo dorato intenso, regala esaltanti aromi di grande intensità, che vanno dalla frutta matura e disidratata, a cenni di erbe aromatiche, mandorlati e balsamici. Setoso al palato, elegante e con un sorso avvolto nei richiami fruttati ed erbacei che ne rinfrescano il finale.

polic estate
Un vino intenso e carismatico che sorprende per le sfaccetture aromatiche, che parlano di piccolo frutti scuri e succosi, cacao e spezie. Anche al palato mantiene una certa solennità suggerita da un tannino fine e foderato di frutta, ma ritrova agilità nella fresca acidità. Un vino adatto a lunghi invecchiamenti.

stefano occhetti
Stefano è un ingegnere con un Master in Business Administration. Ha vissuto a Roma, Parigi e Stavanger, in Norvegia e, nonostante ripeterebbe tutte le esperienze, ha sempre avuto voglia di tornare tra le meravigliose colline di Monteu Roero, nel Roero, in Piemonte. Cosi’ nel 2018 ha lasciato il lavoro in una grande azienda per seguire la strada dei suoi nonni e fare il viticoltore. La prima vendemmia nel 2019 , poco più di un ettaro e 4000 bottiglie prodotte nei Cru Occhetti e Sanche . Oggi produce 12 mila bottiglie valorizzando al massimo gli storici ed eroici cru Sanche e Occhetti.

stefano occhetti
Un grande nebbiolo, dinamico, fresco con un buona trama tannica e una struttura fine e persistente.

stefano occhetti
Suggestivo ed eroico, un nebbiolo complesso, strutturato e ben equilibrato dal tannino sottile ed elegante.

stefano occhetti
Nebbiolo elegante, di grande profondità e carattere.

weingut seufert
L'azienda è di proprietà della famiglia Seufert da quattro generazioni, e si trova a Iphofen, in Franconia. Ai piedi dello Schwanberg, nelle più vocate vigne di Julius-Echter Berg, Kalb e Kronsberg, si coltivano le principali varietà locali senza fare uso di erbicidi, insetticidi e fertilizzanti artificiali, e seminando diverse erbe ed essenze tra i filari, in modo da creare un habitat adatto per api, lombrichi e altri piccoli animali, la cui presenza ha effetti benefici sugli equilibri naturali della vigna e dei suoi dintorni. Questo approccio estremamente attento e rispettoso si traduce in una gamma di etichette in cui il protagonista è il Sylvaner, e tra cui spicca l'Anarchie, macerato sulle bucce e affinato in legno grande. Grazie al contributo dei classici terreni a base di keuper e alla scelta di condurre vinificazioni poco interventiste e con fermentazioni spontanee, tutti i vini risultano estremamente piacevoli e identitari.

weingut seufert
Giallo dorato con qualche riflesso ambrato, è un vino di indubbio fascino con un naso scalpitante di sentori erbacei, agrumati e minerali. Il sorso risveglia i sensi con una beva trascinante, giocata su un leggero e gustoso tannino e un vivace slancio acido sapido.

weingut seufert
Giallo dorato con qualche riflesso ambrato, è un vino di indubbio fascino con un naso scalpitante di sentori erbacei, agrumati e minerali. Il sorso risveglia i sensi con una beva trascinante, giocata su un leggero e gustoso tannino e un vivace slancio acido sapido.

weingut seufert
Un rosè spensierato e beverino, che fa della freschezza la sua tipicità, tutta piccoli frutti e erbe aromatiche. Il sorso è piacevolmente fruttato e dinamico, con una bella sapidità e sottile acidità. D’accordo, siamo in Franconia, ma qualcuno si procuri una manciata di gamberi rossi di Sanremo.

weingut seufert
Un rosè spensierato e beverino, che fa della freschezza la sua tipicità, tutta piccoli frutti e erbe aromatiche. Il sorso è piacevolmente fruttato e dinamico, con una bella sapidità e sottile acidità. D’accordo, siamo in Franconia, ma qualcuno si procuri una manciata di gamberi rossi di Sanremo.

weingut seufert
Complesso, minerale e succoso con un finale citrico. Fermentazione spontanea di tre varietà differenti macerate per dieci giorni con le bucce e affinato in botte.

weingut seufert
Un vino fresco, che si esprime su note varietali fruttate e floreali ma arricchito da una sottile e profonda mineralità. L’età delle vigne e la composizione del suolo contribuiscono alle sfaccettature del vino non intaccandone la natura di franca e beverina.

weingut seufert
Una vinificazione in acciaio che restituisce un vino dai contorni più nitidi, di fresca intensità e pulizia, con aromi agrumati, di frutta a polpa e tanta mineralità. Anche al palato si rivela agile e preciso, polposo e con una acidità rinfrescante.

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Una vinificazione in acciaio che restituisce un vino dai contorni più nitidi, di fresca intensità e pulizia, con aromi agrumati, di frutta a polpa e tanta mineralità. Anche al palato si rivela agile e preciso, polposo e con una acidità rinfrescante.

weingut seufert
Complesso, minerale e succoso con un finale citrico. Fermentazione spontanea di tre varietà differenti macerate per dieci giorni con le bucce e affinato in botte.

weingut seufert
Le uve provengono da vecchie viti nei vigneti Julius-Echterberg, Kronsberg e Kalb su terreni gessosi. Raccolta a mano, fermentazione spontanea e affinato in botte di legno grande.

zahel
Questa azienda oggi è guidata da Alex Zahel, rappresentante della quarta generazione di famiglia dedita alla viticoltura e alla produzione di vino. Dopo aver ereditato il timone del comando dallo zio Richard, Alex e sua moglie Hilary hanno continuato a seguire il percorso tracciato, fatto di approccio agricolo biodinamico e vinificazioni con fermentazioni spontanee e lunghe macerazioni a contatto con le bucce, il tutto condito da una genuina filosofia artigianale. Siamo a Vienna, una delle pochissime città al mondo a identificarsi strettamente con la sua stessa regione vitivinicola, con cui condivide il nome. Qui, tra i circa 33 ettari coltivati, si trovano condizioni geologiche e microclimatiche molto variabili, che permettono agli Zahel di realizzare vini espressivi e sfaccettati. Tra questi c'è anche il Gemischter Satz, tipico blend di vigna, con almeno tre differenti varietà coltivate, vendemmiate e vinificate insieme, e l'Orange T, ottenuto dalla varietà autoctona orangetraube.

vino
Questo è uno stile di Riesling affascinante e molto personale. Miele, pesca, cera d'api e spezie con cenni minerali. Al palato è ricco e strutturato, con ritorno fruttato importante, senza comunque perdere un affilato slancio sapido che lo rende un vino di grande scorrevolezza e sapidità. Suggeriamo un gioco: stappare la bottiglia e provare a non finirla prima che sia servito l’antipasto.

vino
Alex Zahel, rappresenta la quarta generazione di una famiglia dedita alla viticoltura e alla produzione di vino. Dopo aver ereditato il timone del comando dallo zio Richard, Alex e sua moglie Hilary hanno continuato a seguire il percorso tracciato, fatto di approccio agricolo biodinamico e vinificazioni con fermentazioni spontanee e lunghe macerazioni a contatto con le bucce, il tutto condito da una genuina filosofia artigianale. Siamo a Vienna, una delle pochissime città al mondo a identificarsi strettamente con la sua stessa regione vitivinicola, con cui condivide il nome. Qui, tra i circa 33 ettari coltivati, si trovano condizioni geologiche e microclimatiche molto variabili, che permettono agli Zahel di realizzare vini espressivi e sfaccettati.
Uva arancione originaria di Vienna vinificata in purezza: l'unica azienda, ad oggi, in grado di farlo. Il vino è elegante, minerale e dai sentori di spezie e nocciola.

zahel
Alex Zahel, rappresenta la quarta generazione di una famiglia dedita alla viticoltura e alla produzione di vino. Dopo aver ereditato il timone del comando dallo zio Richard, Alex e sua moglie Hilary hanno continuato a seguire il percorso tracciato, fatto di approccio agricolo biodinamico e vinificazioni con fermentazioni spontanee e lunghe macerazioni a contatto con le bucce, il tutto condito da una genuina filosofia artigianale. Siamo a Vienna, una delle pochissime città al mondo a identificarsi strettamente con la sua stessa regione vitivinicola, con cui condivide il nome. Qui, tra i circa 33 ettari coltivati, si trovano condizioni geologiche e microclimatiche molto variabili, che permettono agli Zahel di realizzare vini espressivi e sfaccettati.
Uva arancione originaria di Vienna vinificata in purezza: l'unica azienda, ad oggi, in grado di farlo. Il vino è elegante, minerale e dai sentori di spezie e nocciola.

zahel
Alex Zahel, rappresenta la quarta generazione di una famiglia dedita alla viticoltura e alla produzione di vino. Dopo aver ereditato il timone del comando dallo zio Richard, Alex e sua moglie Hilary hanno continuato a seguire il percorso tracciato, fatto di approccio agricolo biodinamico e vinificazioni con fermentazioni spontanee e lunghe macerazioni a contatto con le bucce, il tutto condito da una genuina filosofia artigianale. Siamo a Vienna, una delle pochissime città al mondo a identificarsi strettamente con la sua stessa regione vitivinicola, con cui condivide il nome. Qui, tra i circa 33 ettari coltivati, si trovano condizioni geologiche e microclimatiche molto variabili, che permettono agli Zahel di realizzare vini espressivi e sfaccettati.
Uva arancione originaria di Vienna vinificata in purezza: l'unica azienda, ad oggi, in grado di farlo. Il vino è elegante, minerale e dai sentori di spezie e nocciola.

zahel
Un naso cangiante molto pulito, con netti sentori fruttati meravigliosamente fusi con intriganti note vegetali che richiamano le ortiche, con cenni speziati. Al palato risulta fresco, non solo per l’acidità precisa ma anche per il ritorno di piacevoli sensazioni fiorite e vegetali. Si sposa perfettamente con carni bianche e pollame ma il connubio perfetto è con i crostacei.

zahel
Un naso cangiante molto pulito, con netti sentori fruttati meravigliosamente fusi con intriganti note vegetali che richiamano le ortiche, con cenni speziati. Al palato risulta fresco, non solo per l’acidità precisa ma anche per il ritorno di piacevoli sensazioni fiorite e vegetali. Si sposa perfettamente con carni bianche e pollame ma il connubio perfetto è con i crostacei.

zahel
Questo è uno stile di Riesling affascinante e molto personale. Miele, pesca, cera d'api e spezie con cenni minerali. Al palato è ricco e strutturato, con ritorno fruttato importante, senza comunque perdere un affilato slancio sapido che lo rende un vino di grande scorrevolezza e sapidità. Suggeriamo un gioco: stappare la bottiglia e provare a non finirla prima che sia servito l’antipasto.

zahel
Al naso spiccano eleganti e intense note di frutti di bosco, freschi sentori balsamici e rocciosi e una leggera speziatura. Il sorso è caratterizzato da un tessuto tannico setoso, di grande scorrevolezza sul ritorno fruttato, con una solleticante vena minerale.

zahel
Il primo rosato di Zahel è un vino che valorizza le qualità di fresca eleganza del pinot nero. Ha un goloso bouquet di fragole e lamponi, con note floreali. Succoso e beverino il sorso, si allunga su una rinfrescante mineralità. Un vino da bere in jeans corti cercando di non sporcarsi.

zahel
Il primo rosato di Zahel è un vino che valorizza le qualità di fresca eleganza del pinot nero. Ha un goloso bouquet di fragole e lamponi, con note floreali. Succoso e beverino il sorso, si allunga su una rinfrescante mineralità. Un vino da bere in jeans corti cercando di non sporcarsi.

zahel
Giallo intenso con riflessi verdolini, ha un profumo caratteristico con elementi fruttati di mela, agrumi e frutti esotici,con una piacevole speziatura. Ha un bel equilibrio al palato, con un acidità fusa e rinfrescante rivestita di frutta. Ha un finale vibrante che richiama il sorso e lo rende allegro e perfetto per esere condiviso con gli amici.

zahel
Giallo intenso con riflessi verdolini, ha un profumo caratteristico con elementi fruttati di mela, agrumi e frutti esotici,con una piacevole speziatura. Ha un bel equilibrio al palato, con un acidità fusa e rinfrescante rivestita di frutta. Ha un finale vibrante che richiama il sorso e lo rende allegro e perfetto per esere condiviso con gli amici.


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